Ramagli: “Non serve parlare di favoriti, il derby è una partita a sè” Boniciolli: “Il derby me lo godo”

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Si è tenuta oggi la conferenza stampa di presentazione del derby di Bologna numero 104 nella storia. Nella sede LNP, insieme, Alessandro Ramagli e Matteo Boniciolli hanno presentato la stracittadina tanto attesa.

ALESSANDRO RAMAGLI (coach Virtus Segafredo Bologna): “Di solito una conferenza stampa pre partita prevede un rituale. Oggi questo è tempo perso e ciò è evidente dall’affollamento di questa sala, si parla di una roba stile incontro di pugilato. Questo è un evento speciale e deve essere vissuto come tale: è giusto disconnetterlo dal flusso della maratona di questo campionato, perchè nessuna di queste partite ha un impatto mediatico come questa.”

Alessandro Ramagli sembra essersi allontanato definitivamente dalla panchina di Biella (veronasera.it),

“Non è importante sapere chi è favorito. Questa è una partita dove il luogo comune dice che non c’è un favorito: le partite come queste hanno senso perché le devi vincere, la soddisfazione sta nel portarla a casa, in una cornice che è difficile vedere in questo campionato ma anche in campionati maggiori.”

“C’e un clima diverso rispetto ad altre partite. In palestra, però, si prepara come un’altra partita; dal punto emotivo è invece una partita particolare. Le sensazioni sono sempre le stesse: un gruppo serio, sereno, che lavora con attenzione ed è normale anche con particolare tensione.”

“Le cifre vanno stracciate in questa partita: gli aspetti emotivi sono quelli più importanti. Sarà una partita diversa, che non seguirà l’onda del campionato: probabilmente se qualcuno difende di meno difenderà di più, qualcuno si prenderà un tiro in più o magari esattamente il contrario.”

“La partita di domani sarà un bel test per tutti noi, ma poi ci sarà dopodomani: questo è il modo migliore per programmare e per riprogrammare. Dobbiamo semplicemente costruire un mattoncino per volta e domani sarà un altro mattoncino.”

“La Fortitudo è una delle poche squadre che può utilizzare una reale rotazione tra 10 giocatori, in modo che non ci sia un calo di energia e livello: questo si traduce in aspetti pratici, come la possibilità di spendere falli”

MATTEO BONICIOLLI (coach Fortitudo Kontatto Bologna): “Il fatto che due società così esposte mediaticamsnte abbiano scelto di affidarsi in ruoli strategici per la pallacanestro a quattro ragazzi giovani (Ruzzier, Candì, Spissu e Penna) rispecchia quello che è questo campionato: si è riusciti a tenere su ambi i fronti lucidità e programmazione. Le società non vivono solo di eventi importanti come questo. Io una conferenza stampa congiunta come questa non l’ho mai fatta: nonostante la consapevolezza da parte di entrambi che prima o poi avremmo vissuto questo momento, bisogna dire che ci sarà anche un “day after” dopo il derby. Tutte e due la società hanno lavorato sulla programmazione e non solo sull’oggi, lavorano per la pallacanestro italiana e non per se stessa.”

“È una partita bella e interessante: tranne Michelori e Mancinelli, gli altri 18 non hanno mai giocato un’esperienza del genere. Uno dei più acuti osservatori dello sport italiano, Gianluca Vialli, in un suo libro ha detto che la differenza tra il calcio inglese e italiano è che in Inghilterra vincere è una gioia, in Italia è un sollievo. Io dico che sarei tanto contento che per chi perde questa partita sia uno stimolo.”

boniciolli fortitudo“Nikolic non ci sarà. I ragazzi si stanno preparando bene, come prima di Udine e Chieti. Io non ho mai messo in dubbio l’impegno e la serietà dei miei ragazzi. Interessante sarà vedere come i giovani sapranno vivere un appuntamento del genere: Spanoulis vive per giocare il derby contro l’Olympiakos, Danilovic, Myers vivevano per questo, trovavano risorse in questo. Noi stiamo cercando di costruire qualcosa che vada al di là del risultato singolo: sapremo molto di più dopo questa partita, perché sapremo su chi fare più affidamento.”

“Nel pre-gara di Chieti ho alleggerito un po’ l’attenzione. Io sono contento del derby perché mi aiuterà a capire i giocatori che alleno.”

“Gli anni stanno passando, perdo totalmente i capelli: il fatto di aver vissuto il derby è per me un grande privilegio. Io in questa città mi sono sempre trovato benissimo e poter essere attore non protagonista di questo evento importante per la città mi fa piacere. Quando sono arrivato qua non sono venuto qui per guadagnare dei soldi: il mio obiettivo era ed è, quello di contribuire a riportare la Fortitudo in una situazione importante. Tutti voi non eravate presenti quando giocavamo con l’Urania Milano, anche se reputo che la promozione in A1 non sia così affascinante a livello tecnico, perché vincere fino a quando ci sarà Armani non sarà facile. Passare attraverso un’esperienza di questo genere è sempre bello: mi sono confrontato con Messina, quindi comunque io sono destinato a migliorare. È chiaro che dovremo essere pronti ad ammortizzare un’ipotetica vittoria e a digerire una sconfitta, sapendo che il sole sorgerà lo stesso il giorno dopo. In questo mondo non è facile per i giovani crescere quando ti arriva a casa lo scatolone di una grande azienda di abbigliamento: io parlo una volta a settimana con Candi proprio per questo motivo qui. Un allenatore come Messina può permettersi di dire che il derby non gli interessa, noi operai ci godiamo queste soddisfazioni.”

“La Virtus e Alessandro sono solidi nella tempesta. Quando lui allenava Livorno e io Udine noi eravamo sotto di 18 a 6′ dalla fine; noi sotto di 18 vincemmo e dopo la sirena finale della partita io andai da lui quasi scusandomi e lui assorbì la cosa in maniera tranquilla, io mi sarei suicidato. Questa è stata sempre una caratteristica che ha trasmesso alle sue squadre: so già che loro non sbanderanno domani, nel caso dovessimo andare su nel punteggio.”

 

Redazione BasketUniverso

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