Esclusiva BU, Ariel Filloy: “Trento non soffre le poche rotazioni. Nazionale? Ora penso alla finale”

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Dopo Diego Flaccadori, in vista della finale scudetto tra Venezia e Trento, ha parlato ai nostri microfoni anche Ariel Filloy, sicuramente una delle sorprese della Reyer Venezia.

Avete raggiunto una semifinale in Champions League e una finale scudetto. Quando sei arrivato a Venezia, erano questi i vostri obiettivi?

Sicuramente quando ho deciso di venire a Venezia l’ho fatto in primis perché c’era la Coppa e poi perché la dirigenza voleva fare una squadra per competere al meglio nelle due competizioni fino alla fine. Sapevo che l’intenzione era quella di fare il meglio possibile e per fortuna ci siamo riusciti…o quasi, perché secondo me nelle Final Four di Champions potevamo fare meglio anche se abbiamo raggiunto ugualmente un ottimo risultato. Ora siamo in finale e posso considerarla una stagione positiva.

Affrontate una Trento che arriva a questa serie dopo aver eliminato Sassari e Milano, sicuramente due squadre ottime, ma sono molti corti nelle rotazioni. Vi sentite favoriti o pensi che sarà una serie combattuta?

Sarà sicuramente una serie molto combattuta. Loro sono molto corti, ma hanno vinto 3-0 con Sassari e 4-1 con Milano e non soffrono molto di questo problema. Riescono a giocare con un grande spirito di gruppo e l’avere meno giocatori ha permesso loro di creare questo atteggiamento. Trento ha dominato le due serie precedenti e non ha vinto per caso. Sarà una serie molto fisica e tattica perché loro hanno giocatori molto simili che puntano molto sull’atletismo.

Come pensate di affrontare Trento in virtù del fatto che sono una squadra molto solida difensivamente?

Dobbiamo cercare di fare il nostro gioco, imporre il nostro ritmo e quelle che sono le nostre caratteristiche. Loro faranno di tutto per cercare di bloccarci, ma dobbiamo giocare come abbiamo fatto finora, dato che abbiamo ottenuto ottimi risultati e cercheremo di superare gli ostacoli che Trento ci metterà davanti. Loro prepareranno delle situazioni per bloccare il nostro attacco, come d’altronde faremo anche noi.

Gli allenamenti in questo periodo sono intensi in questo periodo?

No, facciamo prevalentemente tattica. Non si fa più di tanto, ormai bisogna cercare di non farsi male.

Importante può essere anche il fattore campo. Voi giocherete 4 partite in casa, ma Trento ha dimostrato più volte di saper vincere anche in trasferta.

Il fattore campo aiuta, ma solo fino a un certo punto e non è determinante. Trento ha perso l’unica partita dei playoff al PalaTrento e noi su 4 partite, 2 le abbiamo vinte ad Avellino. In alcune circostanze si dice “qua non si vince”, ma noi siamo riusciti a espugnare due campi difficili come Pistoia e Avellino.

Hai giocato un’ottima stagione con Venezia. A questo punto sogni una chiamata in Nazionale per l’Europeo?

Sogno no, non ci penso. Al momento il pensiero è indirizzato tutto verso le finali. Se faccio bene ci sarà qualche possibilità in più, ma non è qualcosa che mi toglie il sonno. Se dovesse arrivare, mi farebbe enormemente piacere, ma come detto non ci penso. Ed è giusto così dato che sto per giocare una finale scudetto, quindi non bisogna sprecare energie nel pensare a cose che non servono in questo momento.

Filloy impegnato nella partita dei quarti di finale in Champions League.

La prossima stagione pensi di rimanere a Venezia o punterai ad andare in un club che fa l’Eurocup, visto che hai già provato l’esperienza in Champions League? 

Ora non è sicuramente il momento di parlare di ciò. Penso però che la Champions League non abbia nulla da invidiare all’Eurocup. Il livello all’inizio può essere un po’ più basso, ma solo per il fatto che in Champions giocano tante squadre. Se si vanno a vedere le quattro finaliste penso che, insieme a quelle che abbiamo affrontato ai playoff, il livello è davvero buono. Nei gironi si trovano squadre di paesi in cui il basket non è molto importante, ma è un mero fatto numerico. Quando si comincia a fare sul serio e si arriva fino alla fine, la qualità della Champions League non è molto inferiore a quella dell’Eurocup. Monaco e Tenerife, per esempio, sono due squadre che hanno fatto un grandissimo campionato nei loro paesi.

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