Biella presenta i suoi italiani: dalla conferma di Tessitori, ai nuovi Uglietti, Chiarastella e Sgobba

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L’anno scorso Biella ha costruito molti dei propri successi su un gruppo di italiani di talento e con una forte coesione, per questo nell’ambiente tutti a maggio pensavano che il nucleo made in Italy sarebbe rimasto lo stesso anche per la stagione 2017/18. Invece gli inaspettati addii di Udom e Venuto, che si sono aggiunti a quello previsto di De Vico, hanno obbligato il GM Sambugaro a correre ai ripari. Durante il media day di Pallacanestro Biella abbiamo intervistato tutti i nuovi italiani, oltre al riconfermato Tessitori; queste le nostre interviste.

Amedeo Tessitori, seconda stagione a Biella

Amedeo Tessitori

Dopo il tuo primo anno da titolare fisso, quali passi avanti pensi di aver fatto?

Innanzitutto, grazie anche al prezioso aiuto dello staff, ho potuto lavorare  molto sulla mia condizione fisica e questo mi ha permesso di migliorare nella velocità. Dal punto di vista puramente tecnico invece ho notato parecchi miglioramenti nel gioco in post basso, sia come movimenti che come “durezza” nell’affrontare gli avversari.

L’anno scorso, nonostante ti sia trovato ad affrontare molti giocatori con caratteristiche diverse, l’impressione è stata che quando andassi in difficoltà, la motivazione fosse soprattutto mentale. E’ corretto?

Sicuramente devo ancora lavorare molto dal punto di vista mentale, perché fatico ad entrare in partita. Devo imparare dai giocatori “veri” che hanno la capacità di isolarsi dal contesto, concentrandosi solo sul gioco, e se voglio diventare un giocatore con la “g” maiuscola devo iniziare a farlo anche io. Inoltre in troppe partite sono stato condizionato dai falli commessi, e questo non va bene.

Nonostante la giovane età, sarai uno dei “vecchi” della squadra. Pensi di poter recitare un ruolo da leader?

Sicuramente cercherò di aiutare tutti i miei compagni, sia dentro il campo, che nello spogliatoio, che al di fuori del contesto di gioco. Sarei molto felice e orgoglioso se gli altri mi investissero di questo onore, che sarebbe un fardello che sarei ben lieto di portare.

Ritorno a casa per Lorenzo Uglietti

Il primo dei giocatori nuovi giunti a Biella è Lorenzo Uglietti

Si tratta di un ritorno a casa per te dopo la stagione 2012/13, cosa trovi di cambiato?

Dal punto di vista organizzativo trovo pochi cambiamenti, anche perché da questo punto di vista Biella è sempre stata di Serie A, in tante piccole cose, dalla qualità dei programmi individuali, alla sala pesi, all’organizzazione dentro e fuori dal campo. Lo staff è diverso, ma nonostante sia giovane è molto competente e preparato in ogni aspetto, cosa non facile da trovare in A2 e anche in serie A. Sono super felice di essere tornato!

Già a maggio ti eri allenato con Biella come aggregato, e in quell’occasione sembravi essere già parte della squadra. Quanto era forte il tuo desiderio di venire a qui?

Coach Carrea mi aveva espresso il suo desiderio di avermi con lui, e questo mi aveva fatto molto piacere. Conoscevo alcuni dei ragazzi in squadra, come De Vico, e sapevo che il coach ripone molta attenzione sulla personalità dei giocatori, e quindi ho cercato di mostrare questa mia caratteristica per mettermi in mostra nel modo migliore.

Nelle ultime stagioni a Latina non ti sei mai trovato a lottare per posizioni di vertice, pensi con Biella potrai toglierti questa soddisfazione?

Voglio fortemente provare queste sensazioni e lottare per il primato. A Latina l’anno scorso ci saremmo meritati i play off, ma con 5 sconfitte nelle ultime giornate non siamo riusciti a centrare l’obiettivo, e mi è rimasta molta amarezza per questo. Non vedo l’ora di lottare per i vertici della classifica e giocare i play off, non oso immaginare cosa possa essere il clima al Forum con più di 4.000 persone in un match importante.

Chiarastella , l’anno scorso al Forum da avversario

Un acquisto molto importante per Biella è senz’altro Albano Chiarastella, che porterà tecnica ed esperienza

Dopo 6 stagioni hai lasciato Agrigento, quanto è stato difficile? Che importanza ha avuto coach Ciani nella tua carriera?

Le stagioni trascorse ad Agrigento sono sicuramente state le più importanti della mia vita: ho potuto farmi conoscere, abbiamo ottenuto grandi risultati e siamo stati ad un passo dalla serie A (play off promozione persi in gara-5 contro Torino, ndr). E’ stato veramente difficile venire via e abbandonare l’ambiente. Ciani sarà sempre il “mio coach”, dei 14 anni trascorsi in Italia in ben 7 sono stato allenato da lui, e per lui avrò sempre e solo ottime parole perché oltre ad essere un grande allenatore è soprattutto un grande uomo.

Ad Agrigento eri il leader della squadra, pensi che potrai esserlo anche a Biella?

Essere leader è sicuramente uno dei miei obiettivi per quest’anno, dovrò esserlo perché sono uno dei più esperti. Io preferisco parlare più coi fatti che con le parole, e anche se sicuramente dispenserò consigli ai mei compagni, cercherò di essere da esempio col mio comportamento dentro e fuori dal campo. Abbiamo tanti giovani in squadra ma la mentalità che ho trovato sarà sicuramente importante per creare una compattezza di squadra.

Nelle stagioni passate hai giocato diverse volte contro la squadra di Carrea, così ti ha impressionato di più del suo gioco?

Quando giochi contro una squadra di Carrea percepisci la grinta e l’intensità che trasmette ai giocatori, si vede che riesce ad arrivare dove vuole, è giovane ma nonostante ciò i giocatori lo capiscono e lo seguono nelle sue idee. Inoltre ho notato che tutti i giocatori sapevano perfettamente cosa fare e come muoversi, e le gerarchie erano molto ben definite.

Giorgio Sgobba spera nell’anno della svolta

Dopo una stagione in ombra a Brindisi, Giorgio Sgobba potrà essere il jolly

Quanta voglia di riscatto hai dopo una stagione vissuta ai margini?

Immensa! Durante tutto l’anno mi sono allenato tanto, mi allenavo anche nei giorni di riposo e nelle mattine  libere, ho tanta voglia di rivincita. Ci tengo a dire che non ho nulla contro Sacchetti (coach a Brindisi l’anno scorso), anzi i pareri del mio vecchio staff a Biella sono stati assolutamente positivi. Ho solo voglia di giocare e ripartire.

Che differenza ti aspetti tra A2 e Serie A?

La A2 è un bel campionato, e negli ultimi anni il livello non è assolutamente sceso. Visto che l’anno scorso mi sono allenato con giocatori come M’baye, che quest’anno farà l’Eurolega a Milano, mi sento pronto per affrontare qualsiasi tipo di avversario, e non avrò paura di nessuno. L’annata di Biella sarà difficile da ripetersi, ma sono scaramantico e preferisco non fare pronostici.

Che ruolo pensi di poter ricoprire nello scacchiere di Carrea?

All’interno dello spogliatoio cercherò di portare sempre il mio sorriso, e positività anche nei momenti difficili. Come ruolo, in tanti dicono che occuperò quello che l’anno scorso era di Udom, quindi giocare da numero 4, con qualche minuto da numero 5. Spero, migliorando il mio tiro da fuori, di poter aprire il campo e ampliare le frecce al mio arco.

Riccardo Picco

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