Milano-Venezia, le pagelle: Theodore fa impazzire la Reyer, Goudelock a mezzo servizio, Jenkins in crescendo

Pagelle Serie A

Olimpia Milano

Jordan Theodore 8,5: assoluto dominatore, segna 29 punti senza nemmeno una tripla. Goudelock è a mezzo servizio e allora lui si fa in due, dimostrando anche una buona intesa con Gudaitis soprattutto nel primo tempo. Gli sfortunati veneziani costretti a marcarlo a giro non riescono ad uscirne.

Amath M’Baye 7: mezzo punto in meno per la sciocchezza che rischiava di riaprire il match nel finale, quel fallo su tiro da tre che manda in lunetta Johnson. Per il resto gioca una partita ottima: all’inizio poco presente in attacco, nell’ultimo quarto infila anche i canestri utili a Milano per rimanere avanti. A rimbalzo, ne cattura in totale 10, è una garanzia per tutto l’arco dell’incontro.

Vladimir Micov 6,5: leggermente meglio di ieri, ma ancora brillantissimo. Parte bene, poi si perde un po’ nel corso del match.

Andrew Goudelock 6,5: partita che sarebbe insufficiente non tanto per gli errori, ma per le poche responsabilità che si prende. L’attenuante comunque c’è ed è l’influenza della notte scorsa, tira fuori dal cilindro anche un paio di triple da dieci metri e comunque mette in saccoccia 14 punti, dimostrando anche nelle difficoltà il suo grande talento.

Dairis Bertans 6: dopo una semifinale perfetta, gioca una finale mediocre.

Andrea Cinciarini 5,5: pochi minuti in campo ma qualche errore di troppo, comprese due palle perse.

Simone Fontecchio sv: un minuto, un tiro, zero punti, troppo poco.

Cory Jefferson 5: oggetto misterioso di questo weekend forlivese, chiude con zero punti nonostante un buon minutaggio. L’impressione è che sia il pesce fuor d’acqua di questo roster, commette anche tre falli.

Arturs Gudaitis 7: conferma quanto di buono aveva fatto vedere contro Trento, chiude con 12 punti e 8 rimbalzi. Bravo sotto canestro e a giocare i pick and roll con Theodore.

Marco Cusin sv: dopo i 17′ di ieri, oggi ne gioca appena 2′.

All. Simone Pianigiani 6: la coppa è in bacheca, ma restano perplessità sul gioco espresso da Milano anche con Venezia. La circolazione di palla praticamente non c’è stata, come testimoniano gli 8 assist di squadra, sicuramente troppo pochi. Il tempo è dalla sua parte.

 

Reyer Venezia

Michael Jenkins 7: parte male, non capendo nulla di Theodore in avvio. Si rifà dal secondo periodo in poi, segnando canestri importanti e facendosi notare anche per la palla rubata che porta Johnson a schiacciare il -2 negli ultimi minuti di gara.

Tomas Ress 5,5: impreciso al tiro nei suoi 10′ in campo, commette un fallo non troppo furbo nel finale ma probabilmente aveva ricevuto indicazioni da De Raffaele.

Dominique Johnson 6,5: come Jenkins parte male e ingrana alla distanza, anche se forse dovrebbe prendersi qualche rischio in più. Soprattutto nel finale è tra i migliori della Reyer, ma il bilancio della gara non è troppo positivo.

Michael Bramos 7: una buona prestazione sia in attacco che in difesa, segna 14 punti e si fa trovare pronto dall’arco con tre triple a bersaglio.

Gediminas Orelik 5: timido e distratto, sparacchia e perde anche tre palle.

Paul Biligha 5,5: non troppo coinvolto in attacco, sfrutta discretamente il suo atletismo in difesa ma poteva dare di più.

Hrvoje Peric 6,5: tra i migliori della Reyer, fa la differenza quando entra in campo in entrambe le metà del parquet.

MarQuez Haynes 4,5: perde la testa dietro a Theodore, segna poco e in più commette falli a ripetizione che lo costringono a lasciare il campo anzitempo, serata da dimenticare contro la sua ex squadra.

Mitchell Watt 6: condizionato dai falli, quando è in campo si vede perché mette in difficoltà i lunghi meneghini, anche se manca a rimbalzo.

Andrea De Nicolao 6: tanta difesa e sacrificio, ma è anche lui penalizzato dai falli.

All. De Raffaele 6: riesce a rimanere in gara fino alla fine nonostante non abbia il favore del pronostico, qualche dubbio sulla scelta di commettere fallo sotto di tre a pochi secondi dalla fine su Theodore (fin lì 7/9 dalla lunetta) invece che difendere e sperare nel canestro del pareggio con 8 secondi a disposizione.

Francesco Manzi

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