Grant Hill, il primo Rookie a dominare l’All-Star Ballot

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Siamo quasi alla fine di gennaio e già nella NBA si sente il profumo dell’All-Star Weekend. Approfittiamo del periodo per ricordare un grande record legato all’evento che fa da spartiacque alla stagione NBA.

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Grant Hill ai tempi di Orlando

NBA Draft 1994, con la terza scelta assoluta i Detroit Pistons selezionano Grant Hill, proveniente dall’Università di Duke. Gli anni dei Bad Boys sono alle spalle e la squadra spera di poter ritornare ai fasti di un tempo grazie a un nuovo promettente giovane. Non sanno però che talento hanno per le mani. Il ragazzo nativo di Dallas è un giocatore dalle straordinarie doti atletiche, a cui la natura ha anche regalato una grande intelligenza cestistica e doti non indifferenti da scorer. Quella stagione la chiuderà con 19,9 punti, 5,0 assist, 6,4 rimbalzi e 1,77 palle rubate per partita (Rookie of The Year alla fine della stagione a pari merito con Jason Kidd). La vera impresa fu però raggiunta a metà stagione, a Febbraio per l’All-Star Game. In una stagione in cui viene raggiunto il record di voti (6,254,427) per selezionare i quintetti della partita delle stelle al tempo targata Foot Locker. Di quegli oltre sei milioni di voti 1,289,585 sono per il Rookie di Detroit. Mai successo prima. Un Rookie è per la prima volta il giocatore con più preferenze al termine dell’All-Star Ballot. E partirà dunque in quintetto. Giocherà venti minuti segnando dieci punti e smazzando tre assist, non una prestazione memorabile ma comunque sufficiente per non far rimpiangere tutte quelle preferenze.

Hill non riuscirà, a causa di tanti infortuni, a esprimere a pieno quello spaventoso potenziale che aveva fatto vedere durante la sua prima stagione facendo innamorare più di un milione di tifosi. Riuscirà però ad avere comunque un’ottima carriera NBA tra Detroit, Orlando e Phoenix (non contano molto le poche partite giocate a Los Angeles, sponda Clippers). Quel singolo evento della sua stagione da Rookie è però il segno che per i parquet NBA è passato un semidio che per qualche capriccio della sorte non è riuscito ad ascendere al Pantheon di questo sport. I tifosi, però, si erano accorti di quello che Grant Hill sarebbe potuto diventare, e tutti quei voti ne sono la dimostrazione.

Mattia Moretti

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