Bianchi: “Dobbiamo migliorare la qualità del nostro prodotto. Questione italiani? Bisogna puntare sulla premialità”

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Il presidente della LegaBasket Egidio Bianchi ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport riguarhdo le condizioni del Basket italiano e le possibili soluzioni. A proposito della necessità di far recuperare appeal al movimento, Bianchi ha dichiarato:

Bisogna lavorare tutti nella stessa direzione. Noi,come Lega, ci siamo dati una governante innovativa rispetto al passato: più poteri al presidente, sviluppo pluriennale dei nostri progetti, forte impulso commerciale, un campo in cui, rispetto agli altri Paesi, siamo rimast indietro. […] È necessario migliorare la qualità del nostro prodotto. 

Per quanto riguarda la questione dei palasport:

Non è solo una questione di capienza. Li immaginiamo differenti: cablati, interattivi, confortevoli, con aree hospitality per gli sponsor. Dobbiamo creare un nuovo indotto per fare crescere i club. Palasport da 5000 posti per i Playoffs? Io andrei per gradi. Cominciamo dalle Finali. 

A proposito dei diritti TV:

È uno snodo determinante. Alla fine di quest’anno si chiude il biennio di accordi e si torna al tavolo delle trattative. La novità è che stiamo ragionando profondamente in ottica digitale per offrire un prodotto diretto alle nuove generazioni, ampliando le piattaforme dell’offerta.           

Riguardo le coppe europee:

L’impasse di quest’anno è superata, vogliamo guardare avanti. Ho parlato con Bertomeu: è disposto a riaccoglierci. La Serie A è considerata uno dei campionati di riferimento, le tre defezioni di quest’anno non hanno inciso. Stando all’attuale formula, avremo un posto in Eurolega e due in Eurocup, dove ballano anche tre Wild Card, lavoreremo per portarne a casa una. 

A proposito dell’eleggibilità:

La valorizzazione degli italiani e le sorti della Nazionale sono considerate strategiche dalla Lega Basket. Ma non è con i format che si fanno giocare gli italiani e l’attuale formula lo ha dimostrato. Il tema fondamentale è quello della premialità (più soldi a chi fa giocare gli italiani, ndr) e di come sviluppare i settori giovanili. Le quote, spesso aggirate con passaporti, diciamo così, fittizi, non sono una soluzione. Anche Reggio, quella che più di tutti investe sugli italiani, ha manifestato la massima apertura sulla nostra idea: sette stranieri, senza distinzione di passaporto, cinque italiani e un progetto che implementa sensibilmente i fondi per la premialità. È quello che mettiamo sul tavolo, su cui però siamo disponibilissimi a discutere. 

Riguardo le promozioni dalla A2 ed un eventuale ampliamento della Serie A:

Temi sul tavolo. Ma chiariamo: mi sento dire che una promozione per 32 squadre si A2 è insufficiente.  Il problema non è la promozione unica ma la formula a 32 squadre e non ne siamo di certo responsabili noi. Arduo pensare a soluzioni del genere senza una riforma dei campionati e senza un programma pluriennale che preveda un rafforzamento patrimoniale, controlli esterni e certificazione dei bilanci per la serie A2, anche se tanto è stato fatto in questa direzione dai vertici della Lnp. Siamo però ancora universi troppo distanti: prima di pensare ai travasi vanno armonizzate le regole. 

Immagine in evidenza: www.adnkronos.com

 

 

Ilaria Palmas

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