BU Awards: Most Improved Player

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Chiudiamo il giro di BU Awards con il Most Improved Player, il premio per il giocatore più migliorato. Come capitato con MVP, ROY, Sesto Uomo, COY e DPOTY, prima i tre voti della nostra redazione e poi quello dei fans.

 

Il MIP secondo Simone Di Fazio: Hassan Whiteside

Il 2015 degli Heat si potrebbe riassumere in una parola, breve e concisa: DNP, Did Not Play, la tipica dicitura che si affianca ai nomi dei convocati per una partita della quale però non giocheranno neanche pochi secondi, e che troppe volte è stata usata per i giocatori in maglia Heat. All’alba di una stagione già molto travagliata, Pat Riley cercava soluzioni ad una pochezza di alternative in post basso sulla quale Miami zoppica dal post-O’Neal, ma in quel frangente neanche il principale artefice delle 5 Finals in 9 anni pensava che dal suo cilindro sarebbe uscito un coniglio di tali dimensioni: ben 120 Kg, distribuiti uniformemente sui 213 cm di Hassan Whiteside, centro proveniente dalla D-League che già qualche anno prima aveva assaggiato la NBA con la maglia dei Kings, prima di essere tagliato e costretto a cercar fortuna in scenari di tutt’altro tipo: Cina, Libano, D-League; 8 squadre in 2 anni per l’attuale centro di Miami, che tornato sul palcoscenico più importante ha mostrato i frutti del suo duro lavoro. Whiteside è un centro atletico e longilineo, con braccia lunghe che sfrutta al meglio su entrambi i lati del campo: la sua presenza è diventata un vero e proprio fattore all’interno dell’economia degli Heat, e i numeri messi assieme rendono vera giustizia all’apporto di Hassan alla causa: nel 2015 (da gennaio), le statistiche parlano di 13.6 punti, 11.5 rimbalzi e 2.9 stoppate per allacciata di scarpe, che salgono rispettivamente a 15.5, 13.7 e 3.3 nelle partite in cui il prodotto di Marshall ha giocato almeno 24 minuti. Il voto dell’autore premia la velocità con la quale Whiteside si è guadagnato il rispetto degli avversari nella guerra di trincea dei pitturati NBA.

2° classificato: Jimmy Butler

3° classificato: Draymond Green

 

NBA: Preseason-Atlanta Hawks at Chicago Bulls

Il MIP secondo Niccolò Armandola: Jimmy Butler

Per me non ci sono dubbi, la palma di Most Improved Player quest anno spetta a Jimmy Butler. Da specialista difensivo con un discreto potenziale nella metà campo offensiva, “Jimmy Buckets” (questo il nuovo soprannome datogli dai fans) si è trasformato in un all-around d’eccellenza, secondo per efficacia e grinta solo a campioni con maggiore esperienza. Il numero 21 di Chicago è passato dai 13.1 punti, 4.9 rimbalzi e 2.6 assist di media della stagione 2013-14 ai 20/5.8/3.3 della regular season appena conclusa. Spesso dei salti così vertiginosi nella statistica più importante del basket, i punti segnati, corrispondono anche a delle drastiche picchiate per quanto riguarda le percentuali. Non è proprio il caso di Butler, però, che quest’anno non solo ha tirato di più, ma anche meglio. In 65 partite, il nativo di Houston ha fatto registrare un eccellente 46.2% dal campo, di gran lunga superiore al 39.7% della stagione passata.
Guardare solo le statistiche, però, è riduttivo. Butler si è preso con veemenza il ruolo di go-to-guy della squadra, conquistando il team del rientrante Derrick Rose, che in campo ha spesso e volentieri affidato l’ultimo possesso al compagno di reparto. Butler non solo ha scalzato nelle gerarchie un mostro sacro dell’ambiente dei tori come il figliol prodigo Rose, ma ha dimostrato di saperci convivere alla grande. Insieme al “secondo violino” Rose, infatti, con 37.7 punti di media, Butler ha composto il terzo backcourt più prolifico della storia dei Bulls, dopo la storica coppia Jordan-Paxson (48.4) nel 1986-87 e l’annata magica di Gordon e Hinrich nel 2006-07, che chiusero con 38 punti di media.

2° classificato: Rudy Gobert

3° classificato: Draymond Green

 

draymondgreen

Il MIP secondo Lorenzo Simonazzi: Draymond Green

E’ sempre complicato stabilire quali siano gli effetti metri di giudizio, per determinare chi sia il Giocatore più migliorato dalla passata stagione. Generalmente si presta attenzione solo alle cifre individuali, ma forse andrebbe maggiormente considerato l’effettivo impatto che un giocatore ha avuto sul resto della squadra. Per questo motivo il mio MIP è Draymond Green. Dopo due anni passati, partendo dalla panchina, Green è piombato nello starting lineup di Golden State, anche per “merito” dell’infortunio di David Lee ma soprattutto grazie a Steve Kerr che lo ha reso un giocatore a 360 gradi come pochi nella NBA. In attacco è diventato affidabile nel tiro dalla lunga distanza, nonché un notevole penetratore e passatore, affiancando la solita, difesa asfissiante, resa allo stesso tempo molto più tecnica passando dai 5.6 ai 3.7 falli di media pesati su 36 minuti. Ed i numeri ci vengono incontro:

Stagione 13/14: 21.9 MPG, 6.2 PPG, 5.0 RPG, 1.9 APG, 1.2 SPG, 41% FG, 33% 3PT

Stagione 14/15: 31.7 MPG, 11.7 PPG, 8.2 RPG, 3.7 APG, 1.6 SPG, 43% FG, 34% 3PT

Inutile sottolineare che le cifre di questa stagione sono tutti personali Career High e non credo ci sia molto altro da aggiungere. Draymond Green is the Most Improved Player.

2° classificato: Jimmy Butler

3° classificato: Anthony Davis

 

Il MIP secondo i fans: Jimmy Butler

Ancora una volta è il voto “popolare” a fare ago della bilancia: Jimmy Butler stravince il sondaggio, piazzandosi davanti a Giannis Antetokounmpo ed Hassan Whiteside.

Cattura

Redazione BasketUniverso

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