Capo d’Orlando – Pesaro, i commenti di Di Carlo e Leka

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BETALAND CAPO D’ORLANDO: GENNARO DI CARLO

Avevamo bisogno di questa vittoria, che ci dà consapevolezza dei nostri mezzi e del valore delle cose che stiamo facendo. Chiaramente oggi ci tenevamo a fare bene e credo che l’approccio a questa gara sia stato segnato dalla tensione che i ragazzi avvertivano. Veicolare la tensione in maniera positiva, come abbiamo fatto oggi, è quello che dobbiamo imparare a fare ogni volta che scendiamo in campo. Con il passare dei minuti la squadra ha preso infatti consapevolezza della propria forza, iniziando a correre il campo con maggiore scioltezza e producendo buoni punti in transizione, fondamentali per noi.
Dunque complimenti ai miei ragazzi e un grosso applauso al pubblico di stasera, che mi ha dato un segnale di vicinanza, mi auguro che già martedì sera altri orlandini arrivino al palazzetto. Capo d’Orlando deve capire che siamo partiti con un nuovo ciclo, stiamo crescendo e quest’anno potremo toglierci delle grosse soddisfazioni e diventare ancora più grandi.
Siamo una squadra giovane, vedo questi ragazzi lavorare tutti i giorni e li vedo crescere costantemente. L’esempio di questo è aver vinto una partita importante contro una diretta concorrente con un classe ’98 come Mario Ihring in campo per 23 minuti.
Dobbiamo imparare ad affrontare anche le gare punto a punto e credo che possiamo fare ancora meglio, ma stasera abbiamo fatto bene il nostro lavoro.

VUELLE PESARO: SPIRO LEKA

Siamo partiti bene, così come avevamo preparato la partita: con un buon ritmo, con l’obiettivo che era di non farli correre e di aggredirli perché sapevamo che loro volevano iniziare molto forti in difesa. Dopo il primo quarto ci siamo inceppati e le percentuali, sia del secondo che del terzo quarto, dicono tutto. Un attacco senza ritmo, un attacco dove dopo i primi due passaggi non si riusciva ad ottimizzare il vantaggio oppure anche vari tiri aperti che non sono stati realizzati, possono succedere. Secondo me dovevamo essere ancora più duri a livello fisico, dovevamo mettere ancora un po’ più di cattiveria. Questa sconfitta ci deve far riflettere, ci deve far capire che dobbiamo lavorare di più; è una strada lunga e difficile, ma dobbiamo continuare a lavorare duro perché ogni settimana c’è una battaglia che ci aspetta. Peccato perché giocare solo un quarto è troppo poco per vincere, dopo ci sono stati gli ultimi tentativi dell’ultimo quarto ma sono stati accompagnati da diversi errori sia in difesa che in attacco dove abbiamo sbagliato anche cose facili.

Kevin Bertoni

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