Caro Danilo, meritiamo di meglio.

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Caro Danilo, meritiamo di meglio.

Noi tifosi, appassionati, addetti ai lavori, giocatori, allenatori, spettatori interessati e non, meritiamo di meglio.

Aver assistito alle Olimpiadi di Rio 2016 senza vedere in campo te, Marco, Andrea, Gigi, Daniel, Pietro e gli altri ci ha fatto male e se ripensiamo al PreOlimpico di Torino ci viene ancora il dispiacere per quello che sarebbe potuto essere ed invece non è stato.

Perché magari non avremmo vinto, non avremmo visto ripetersi le gesta di Gianluca, Gianmarco, Giacomo, Massimo e degli altri fantastici protagonisti di quella medaglia d’argento di 12 anni fa; ma sicuramente avremmo ammirato degli atleti, i nostri atleti, rappresentarci nell’evento sportivo più bello e importante, con la scritta ITALIA sul petto e una palla a spicchi tra le mani.

Perché magari gli USA, la Serbia, la Spagna, la Lituania, la Francia e magari anche il Venezuela ci avrebbero calpestati e battuti, ma la gioia per la qualificazione e l’orgoglio di vederci rappresentati ai Giochi Olimpici dopo 12, lunghi, anni ci avrebbe ripagato di tutte le delusioni.

Perché magari, su ogni tv e su ogni giornale, insieme a Paltrinieri, alla Cagnotto, a Campriani, a Zaytsev e a Viviani, potevi esserci tu, Danilo.

gallinari italia

Circa un mese fa, nel giorno della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici, Ettore Messina ha chiesto scusa per la mancata qualificazione. Non erano parole di circostanza, ma parole di un uomo profondamente dispiaciuto: certo, nessun mea culpa può cancellare la delusione di Torino, ma sicuramente le parole del coach sono state quelle giuste e corrette a seguito di una sconfitta del genere.

Oggi, 31 Agosto, a 53 giorni di distanza da quella notte, in tutti noi la ferita è ancora aperta.

Oggi, 31 Agosto, a 53 giorni di distanza da quella notte, tu, Danilo Gallinari, dichiari alla stampa: “Niente Giochi perché ci sono squadre più forti di noi. Non siamo stati in grado di vincere nulla in 11 anni, quindi vuol dire che gli altri sono più bravi”.

E no. No e poi no, caro Danilo. Tutto ma non questo. Queste sono le parole di un perdente, di uno che si arrende, di un irrispettoso verso noi tifosi ed appassionati. Non sono le parole di un campione. Un campione che hai dimostrato di essere e saper essere più e più volte, al di qua e al di là dell’oceano.

La Nazionale vista a Berlino contro Spagna e Germania ce la ricordiamo tutti, con il bistrattato Pianigiani in panchina e un cuore grande come il Mondo messo in campo, nonostante “gli altri” fossero più bravi. Da sfavoriti abbiamo battuto, anzi più che battuto, Pau Gasol e compagni, e abbiamo fatto uscire a testa bassa Dirk Nowitzki davanti al suo popolo, dopo 45 minuti di epica battaglia in 28 metri. In quelle due sere tu, Danilo, sei stato il nostro eroe, ora forse non lo sei più. Non per i risultati del campo in sè, non come atleta, ma come uomo. Perché, appunto, meritiamo di meglio.

Se ci limitiamo alla mera analisi tecnica delle tue parole, chi ci ha battuto non è assolutamente più forte di noi: Planinic non è Bargnani, Ukic non è Hackett, Bilan non è Melli, Babic non è Aradori e tu, Marco e Gigi non avete nulla da invidiare a Bogdanovic, Saric ed Hezonja. Anzi. Non ci dilunghiamo in altri approfondimenti perché sono già state spese tante parole sulla questione.

Loro non avevano paura, non erano intimiditi davanti alla battaglia contro il gigante padrone di casa, che già qualche giorno prima li aveva battuti. La Croazia era l’Italia di Berlino 2015.

gallinari italia

Noi eravamo lì con voi, abbiamo speso soldi, fiato, sudore e tempo, abbiamo gioito ad ogni canestro e ad ogni sforzo, vi abbiamo portati per mano fino al supplementare, dove loro sono stati più lucidi ed intelligenti, ma non perché erano più forti. No.

E quindi, caro Danilo, non nasconderti dietro parole di circostanza, vuote e prive di significato, che fanno ancor più male di qualsiasi sconfitta sul campo, perché prima dell’atleta viene l’uomo, prima delle vittorie viene il rispetto.

L’estate prossima c’è un Europeo da giocare.

Noi ci saremo sempre, con lo stesso coraggio e la stessa cattiveria, fregandoci che “l’altro è più forte”.

E tu?

Francesco Manelli

19 thoughts on “Caro Danilo, meritiamo di meglio.

  1. Ho letto e riletto questo articolo.. incredulo.
    Trovo che per gli sfoghi personali, che poco hanno a che vedere col basket, ci siano posti migliori di un sito di informazione. Stigmatizzare il Gallo per 4 parole di circostanza, andando sul personale, trovo sia una presa di posizione a dir poco patetica. Evidentemente chi ha scritto questa cagata capisce poco di uomini, ed ancor meno di pallacanestro..

  2. Non sono d’accordo con l’articolo ma nemmeno con il Gallo.
    Cerchiamo di essere ragionevoli e analizzare semplicemente il fatto: ABBIAMO SBAGLIATO UNA PARTITA o qualche scelta durante la partita perdendo con una squadra che avevamo battuto pochi giorni prima.
    Basta, tutto qui.

    Il Gallo è frustrato sin dal pallone finale finale di Berlino 2015 che DOVEVA finire nelle sue mani per una penetrazione che avrebbe portato canestro o fallo.
    Invece la palla se l’è presa Gentile che poi si è marcato da solo in un angolo.

    1. Abbiamo sbagliato tre europei, una qualificazione olimpica, e la peima partita contro la Croazia abbiamo avuto molti fischi a favore…

  3. Piccola premessa:
    In un campionato NBA di altissimo livello, fatto di atleti straordinari che hanno STRADOMINATO a Rio, negli ultimi anni abbiamo portato non uno, ma bensì 4 giocatori italiani.
    Uno, il Gallo, ritenuto (il suo contratto lo conferma) un top player.
    Un altro, il Beli, con un anello al dito vinto nella franchigia più “non americana” della storia del Basket oltre oceano.
    Gigione, dopo la comparsata in Nba, meritata ma non indimenticabile, dominante in una squadra che ha sfiorato il tetto d’Europa.
    Il Mago, non più quello scelto da Toronto nel 2006, ma comunque l’unica prima scelta Europea della storia del basket NBA.
    Ora, questo per dire cosa?
    Questo per dire che con 4 giocatori di questo livello, il miglior allenatore italiano (forse europeo) di sempre in panchina, vuoi che una nazione come l’Italia, con la cultura cestistica che ha, non sia in grado di mettere assieme una squadra che possa stare tra le 5 nazionali più forti d’Europa… Se è così inizio a seguire la pallavolo.
    Però, il problema a mio avviso è diverso.
    Questa nazionale ha saputo essere squadra, ha saputo avere le palle, ha saputo giocare con grinta, ha saputo vincere col talento, ha saputo soffrire dando comunque tutto.
    Ha saputo fare tutto questo, ma mai quando contava davvero!
    Mancanza di fiducia nella squadra, mancanza di consapevolezza e convinzione di potercela fare. Qualcosa di molto simile a questi concetti, a parer mio, ci ha tenuto, ancora una volta, lontano dalle Olimpiadi.
    Se una nazionale così oggettivamente e palesemente talentuosa non è in grado di qualificarsi alle Olimpiadi, la colpa non è certo da imputare al “gli altri sono più forti”.
    Gli altri sono forse stati più coraggiosi, più tenaci, più lucidi e presenti.
    Ma non più forti Danilo. Più forti no.

    1. Concordo con tutto ciò che è stato detto fin’ora. C’è solo un piccolo particolare che, a mio avviso, non è da sottovalutare. La pallacanestro è un gioco di squadra: 5 giocatori in campo e un solo pallone. I 5 possono essere fortissimi, presi singolarmente, ma dimostrare dei limiti a livello di squadra. Per questo motivo mi sento di “proteggere” Danilo in quanto ritengo che abbia dato il massimo e che tenesse all’Olimpiade più di tutti noi tifosi messi assieme, ma dopo la pioggia di merda che si è abbattuta sopra la Nazionale, trovo che il suo sia un atteggiamento comprensibile perché sufficientemente amareggiato per l’accaduto e l’accanimento mediatico e dei tifosi non aiuta. Perciò ci può stare come risposta, anche per dare uno scossone al pubblico e far capire quando è troppo. Dopotutto è il suo lavoro, non dimentichiamolo, e forse ci sono effettivamente squadre più forti, nonostante il talento esagerato della nostra. Personalmente, in una partita di pallacanestro (sono un giocatore di 19 anni), adoro guardare l’armonia di squadra e non le imprese del singolo, armonia che è vacillata in questo preolimpico, non che non si sia vista, per carità, ma è successo quel che è successo. Non smetterò mai di amare questo sport, nonostante quella che può essere una “delusione” da parte della nazionale e sarò sempre in piedi sul divano durante le loro partite, che si giochino il campionato della parrocchia o il titolo olimpico.

    2. il problema e’ che non sono cosi’ forti soprattutto Sciagura Belinelli e Bargnani….e la NBA e’ un circo dove il gioco di squadra e’ morto da tempo…

  4. Gallinari, un buonissimo giocatore che per vari motivi non ha mai vinto nulla.. Compagni egoisti, che una volta vengono in nazionale e una no, e poi fanno sciagure nei momenti decisivi, Belinelli, Bargnani, allenatori che sbagliano facenfo giocare Melli da 5 e perdendo la sfida ai rimbalzi, spiegazioni diverse, alla fine la squadra ha sempre deluso..Planinic non e’ Bargnani, hai ragione e’ meglio da pivot molto meglio, Ukic non e’ Hackett forse no ma e’ meglio di Poeta e Belinelli da play, si potrebbe andare avanti dicendo che Cusin e Cervi dimenticsti in panchina in diversi europei ( Cusin), ma alla fine ha ragione Bargnani..abbiamo deluso gli altri sono stati migliori e le partite vinte cin la Spagna quando conta nulla setvono a poco…le palle si vedono nelle partite decisive e li’ ABBIAMO SEMPRE TOPPATO…GIOCATORI SOPRAVVALUTATI…NBA ORMAI UN CIRCO DOVE SI DISIMPARA A GIOCARE E SI VA SOLO PER I SOLDI…

  5. Sono d’accordo sulla errata polemica in merito alle parole di Danilo Gallinari. Purtroppo è vero che sono tanti anni che l’Italia non vince qualcosa. È anche vero però che negli ultimi anni vedere una partita di Pallacanestro di Campionato è sconcertante. Un giorno ho acceso per caso la TV e c’èra in corso una partita di Basket di Lega A …. sulla maglie su 10 giocatori in campo non c’era un nome italiano. È vero la globalizzazione , i comunitari, lo spettacolo stanno distruggendo il nostro basket ma così non si può andare più avanti. Così come nell’economia ed in altri sport (vedi il Calcio) gli interessi globali europei e transoceanici stanno rovinando lo sport come dimostrano i risultati. Eccelliamo in tutti gli sport in cui non c’è la preponderanza di stranieri in campionato vedi i risultati della nazionale di Pallanuoto e di Pallavolo. Quindi torniamo ad amare la nostra Italia un po di più , facciamo giocare più gli Italiani ed ecco che le cose cambieranno. Amiamo più la nostra Italia e forse diventeremo più bravi. Caro Danilo Gallinari continuerò a seguirti anche alle 2 di notte per vedere le tue gesta perché oltre ad essere un grande campione sei una persona capace di dire la verità è spero che tu possa farti portavoce di un rinnovamento della politica cestista italiana. Forza azzurri!!!!

  6. Condivido pienamente questo articolo e mi piace l’idea che g-nt-le non sia mai stato nominato. Orrendo, impresentabile, insignificante rispetto al gallo che non è santo visto che dopo l’eliminazione se la godeva in giro a camp estivi mentre noi tifosi soffrivamo la mancata convocazione.

    Male Danilo
    Malissimo direi, hai manifestato totale disinteresse per la maglia
    Perdente è la parola giusta.
    Complimenti per l’articolo

  7. Per nulla d’accordo con l’articolo. E invece pienamente d’accordo con Danilo. Una squadra può giocare bene, male, andare sopra o sotto le aspettative e anche sfoderare giornate di grazia come contro la Spagna (che magari ha trovato una giornata no), questo fa parte del basket. Ma se da 11 anni e con 4 giocatori NBA (di cui gia due ex) non andiamo alle olimpiadi forse non sono cosi forti questi NBA. Facciamocene una ragione!!!! ORMAI TUTTI HANNO GIOCATORI IN NBA. APRIRE GLI OCCHI!

  8. Grande Gallinari come giocatore, come uomo e come leader di un team !!! Chi ha scritto questo articolo lasci stare il basket che non ha bisogno di lui e segua un altro sport !!!!

  9. Articolo fuori luogo su una frase di gallinari tra l’altro politicamente corretta.

    Caro Francesco, archivia questo fallimento e nei prossimi articoli non cercare la polemica a tutti i costi.

  10. Il Gallo ha ragione, se sono 11 anni che non si vince non può essere un caso.
    Non ci facciamo abbagliare dal fatto che molti dei nostri giochino o abbiano giocato in NBA,
    Gallinari e Melli sono gli unici ad avere sempre risposto presente a Torino,
    Bargnani era fermo da 6 mesi, Gigi stracotto dalla stagione in Turchia, Gentile ai minimi storici,
    Hackett un filo meglio degli anni a Milano ma non è bastato e Belinelli, ormai uno specialista da tre in NBA dove gioca in media 10 minuti se segna, messo in regia a gestire situazioni a cui non è più abituato o forse non lo è mai stato. Pianegiani non mi faceva impazzire ma anche Messina poteva gestire meglio scelte e rotazioni, più squadra e meno “singoli”.

  11. Le parole di un perdente sono quelle di chi non accetta la sconfitta, se ci hanno battuto sul campo vuol dire che sono più forti, chi dice il contrario è il vero perdente. Questo non vuol dire che al prossimo europeo faremo schifo, ma prima di dire di essere forti dobbiamo vincere partite che contano veramente, non solo in amichevole o ai gironi…

  12. Mai stato, negli ultimi 10 anni, più in disaccordo di così con un articolo che parla di basket.
    Semplicemente Danilo è stanco, stanco di perdere e fare sempre magre figure per colpa di qualcun altro, vuoi il compagno di squadra sempre infortunato o quello che preferisce pettinarsi i rasta piuttosto che giocare, vuoi il coach che sceglie i quintetti con i dadi o magari non riesce a imporsi con un gruppo non facile.
    La verità è che il gallo (e come lui Gigione e Beli) non merita dei compagni di squadra che verrebbero tagliati da qualsiasi club visto lo scarso impatto e lo scarsissimo QI cestistico.

  13. Trovo questo articolo leggermente pretestuoso. Più che una risposta alle parole del caro Danilo, sembra nel migliore dei casi uno sfogo per come sono andate le cose al preolimpico, nel peggiore l’occasione per fare una polemica gratuita di cui non c’è assolutamente bisogno.

    Le parole di Gallinari saranno pure di circostanza ma così come è stata di circostanza l’occasione in cui gli sono state strappate. La risposta che pare abbia dato (a chi?) sembra più un tentativo di liquidare il giornalista (?) che un’analisi seria.
    Inoltre come chi scrive l’articolo sicuramente saprà, nello sport contano i risultati e se in undici anni non si è giunto a niente, nonostante i valori assoluti dei giocatori singoli, nonostante il supporto e le speranze di noi tifosi, nonostante la stampa e i social che ci hanno fomentato, forse poi così forti non siamo. (Se poi tutta la questione nasce dal fatto che invece che “gli altri sono più forti” avremmo preferito che avesse detto: “gli altri sono più lucidi e intelligenti” mi pento del tempo che ho speso nel leggere l’articolo e commentare)

    In ultimo mi permetto di dire che a criticare “come uomo” un atleta mentre partecipa ad un progetto per il basket nelle scuole e che sul campo non si è mai tirato indietro e che le palle ce le ha messe sempre, ci vuole un bel coraggio.

  14. Se Danilo le avesse pronunciate prima di giocare, sarebbero state le parole di perdente. Ma avendole pronunciate DOPO l’eliminazione sono solo parole oneste di uno sportivo. Cosa volevate di più?

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