Cavs-Pacers, le pagelle: George e i suoi ci provano, ma i Cavs sono superiori

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Davvero credevate alla “crisi” dei Cavaliers? Davvero credevate che LeBron James avrebbe sofferto al primo turno? Magari il 4-0 è un risultato troppo severo per ciò che si è visto in campo, ma una cosa è certa: quando il Re alza il volume del suo gioco, una squadra del livello degli Indiana Pacers può fare ben poco, con tutto il rispetto per Paul George e compagni che hanno comunque disputato una serie più che decente. 

LeBron James 8: partiamo proprio da LBJ. Sebbene le prime due partite siano state di assoluto livello, ha definitivamente chiuso la serie nel terzo episodio. Dopo due sconfitte tutt’altro che nette i Pacers si trovavano avanti di 25 punti all’intervallo di gara 3 ed iniziavano a sperare di poter riaprire la serie. LeBron James si è caricato i suoi sulle spalle dominando il secondo tempo del match e chiudendo con 41,13 e 12. Niente da fare, serie nuovamente chiusa prima di essere davvero riaperta.

Kyrie Irving 7- : la spalla di LeBron, come del resto il suo capo, decide di non strafare già da ora e si limita ad eseguire il suo compitino in tutti e 4 i match lasciandosi andare, come troppo spesso è accaduto quest’anno, in qualche svista difensiva. Per nulla brillante in gara 3 ma, come già detto, ci ha pensato il #23 a risolverla senza chiedere l’aiuto di Kyrie che è stato in panchina per gran parte dell’ultimo quarto.

Kevin Love 6.5: più tempo passa, più il numero dei possessi nelle mani di Love diminuisce. Difficile giudicare un giocatore che assomiglia sempre di più ad un comprimario nonostante le sue immense potenzialità offensive. Buona la seconda gara, in ombra (come buona parte dei suoi compagni) in gara 3, non pervenuto assolutamente in gara 4, chiusa con 16 rimbalzi ma con 2/13 al tiro e 5 punti totali.

Tristan Thompson 7-: A differenza di Kevin Love il cui potenziale è vastamente inespresso, Tristan Thompson sa come essere di grande aiuto alla sua squadra nonostante le sue doti tecniche siano di gran lunga inferiori rispetto a quelle del compagno di reparto. Rimbalzi, energia e difesa sono sempre garantiti, ma se sul campo serve altro allora conviene affidarsi a Channing Frye, come è successo nei minuti finali di alcuni episodi di questa serie.

JR Smith 6-: in netta controtendenza rispetto al resto della squadra, brilla solo in gara 3 quando, assistito da LeBron, segna alcune triple fondamentali per la rimonta decisiva. Nelle restanti tre gare pare poco coinvolto, prova ne è il fatto che non supera mai i 6 punti segnati.

Kyle Korver 6-: come JR Smith, brilla solo nel secondo tempo di gara 3 quando, con il campo completamente aperto, segna 4 triple sulle 5 tentate. Anche lui sembra in ombra nelle restanti 3 gare chiuse con 1/8 da 3 complessivo. Per ora basta l’impatto del Re, ma ben presto sarà necessario che giocatori come Korver, JR e Shumpert salgano di livello.

Deron Williams 7.5: probabilmente è la migliore notizia di queste prima serie per quanto riguarda i tifosi dei Cleveland Cavaliers. In regular season non ha entusiasmato ma per la prima volta in carriera può davvero lottare per il titolo e questo potrebbe fare la differenza nei PO, sopratutto se gli altri comprimari non dovessero riuscire ad alzare il livello del loro gioco. Non viene chiamato in causa spesso, ma quando c’è bisogno di lui si dimostra pronto.

Channing Frye 7: ormai si tratta di una pedina tattica fondamentale per Lue. Anche se in difesa è spesso ingiustificabile, in attacco rende i Cavs completamente immarcabili. Il suo unico compito è quello di rimanere largo e punire da fuori, tira 7/14 ed è quindi automaticamente promosso a pieni voti.

Richard Jefferson, Iman Shumpert sv

 

 

INDIANA PACERS

Paul George 8: a PG, ma in generale a tutti i Pacers, si può rimproverare ben poco se non il fatto di non esser riusciti ad arginare neanche minimamente LeBron James nella secondo metà di gara 3. Alcuni frangenti del duello individuale PG-LBJ sono stati davvero emozionanti ma, come confermato dallo stesso George a fine serie, il dominio di LeBron James è a tratti frustante per chi ci gioca contro.

Lance Stephenson 8: 16 di media con il 39% da tre e il 50% dal campo sono numeri che fanno tornare in mente i tempi d’oro di Lance. Da quando ha lasciato Indiana, per farci ritorno solo in queste ultime settimane, tali statistiche sono diventate un vero e proprio miraggio. Spesso monopolizza l’attacco rendendolo stagnante, ma spesso ha comunque ragione lui. L’effetto Larry Bird colpisce ancora e, probabilmente, consente a Lance di strappare un prolungamento in estate.

Monta Ellis 5: è chiaro che ormai si tratta di un giocatore in netta parabola discendente, ma aldilà di ciò il suo contributo in questa serie è stato quasi nullo tanto che McMillan lo toglie dal quintetto in gara 3 e lo schiera per soli 5 minuti in gara 4.

Myles Turner 6: una serie così complicata non poteva certo essere risolta da un ragazzo di 21 che sta ancora studiando la lega. Detto ciò il potenziale è li da vedere, McMillan si fida di lui e lo lascia in campo per 30/35 minuti. Le sue prestazioni non sono indimenticabili, ma il ragazzo ha carattere e quest’esperienza sarà importantissima per il suo futuro.

Thaddeus Young 7: come buona parte dei suoi compagni da il 100% ma la differenza di talento è enorme. Il suo atletismo e la sua versatilità fanno di lui un giocatore scomodo per gli avversari, se solo avesse un tiro da 3 affidabile staremo parlando di un giocatore totalmente diverso.

Jeff Teague 7: inseguire costantemente uno come Kyrie Irving e subire i suoi canestri moralmente devastanti non dev’essere semplice e divertente. Jeff Teague si arrangia come può, ma anche in questo caso la differenza di talento è evidente. Nonostante ciò trova anche il tempo per gestire l’attacco quando non lo fa Paul George. Anche lui più che positivo in relazione alle sue possibilità.

Kevin Seraphin 6.5: prova a fronteggiare Tristan Thompson sotto le plance e, come già ripetuto per gran parte dei suoi compagni, le prova tutte ma, anche in questo caso, si può fare ben poco.

CJ Miles 5: 5/16 dalla distanza non può essere abbastanza per uno che gioca in NBA soprattutto per il suo tiro da 3. Viene promosso in quintetto nei due episodi finali, ma continua a non essere particolarmente brillante.

Lavoy Allen, Glenn Robinson, Aaron Brooks s.v.  

Luca Diamante

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