Che squadra Cantù: Culpepper ne fa 36, la The Flexx deve arrendersi

Serie A Recap

The Flexx Pistoia – Red October Cantù 82-93

( 17-24, 17-26, 29-20, 19-23)

La Red October non è solo Culpepper, di gran lunga il migliore, immarcabile (36 punti alla fine) e punta di diamante di un gruppo compatto che per due quarti domina la scena a Pistoia salendo anche a 20 punti di vantaggio. La reazione della The Flexx è veemente a cavallo tra il terzo e quarto e si arresta al -3 siglato più dalle trovate di Moore che da un gioco convincente: gli ultimi minuti testimoniano la superiorità di Burns, Crosariol e compagni malgrado i problemi di falli. Cantù passa alla cassa e torna a casa con due punti d’oro, davvero meritati.

Avvio equilibrato: siamo 10 pari al 4′ con Laquintana e Culpepper subito carichi al tiro, mentre Pistoia soffre la fisicità sotto canestro del nazionale Christian Burns che stacca rimbalzi e intimidisce. La prima fuga degna di questo nome la firma Culpepper con la tripla del 10-15 a metà del quarto. Il nuovo acquisto Gordon (preso al posto dell’infortunato McGee) entra al 7′ per Mian: Pistoia accorcia per un attimo con Gaspardo ma Cournooh e Thomas la ricacciano a -5, poi una bomba di Parrillo vale il massimo vantaggio (16-22) e con una zona ben fatta Cantù chiude avanti con merito il primo quarto.

Il secondo inizia ancora meglio per la Red October: una bella giocata di Burns convertita in canestro e il killer Parrillo, ancora a segno da 3, spingono i canturini sul 20-31 mentre la zona 3-2 continua a fare vittime in casa The Flexx. Il vantaggio aumenta con un assist di Crosariol, ex rimpianto, a Chappell (23-35). Esposito si rifugia nel timeout con Cantù avanti di 14 e assoluta padrona del campo. Il pubblico del Palacarrara prova a spingere una leggera rimonta fino al -10, ma Culpepper è scatenato da lontano (10 punti su 40) e Pistoia sbatte contro il muro della difesa chiamata da coach Sodini. Cantù può gestire il vantaggio in tranquillità, mentre Gordon palesa limiti fisici e Culpepper va a schiacciare il pallone del 32-48. Non c’è partita, al riposo lungo siamo sul 34-50, vola qualche fischio dalla tribuna.

Crosariol appoggia il 34-54 che sa quasi di resa: la The Flexx non reagisce, pesa per ora la serataccia di Moore mentre Sanadze perde netto il duello con Culpepper che inchioda la schiacciata del 40-58 e poi va a prendersi l’antisportivo da Mian che fissa le distanze: Laquintana prova allora a scuotere i suoi che tornano a -14 con una difesa finalmente decisa. Kennedy schiaccia il -12 ma Burns lotta come un leone per il tap-in che spezza il break. Thomas fa una follia commettendo fallo e tecnico (esce per 5 falli già nel terzo) e la The Flexx dalla lunetta torna con fatica sul 55-65. Cantù ora soffre e un recupero di Bond vale il 60-69, poi sulla terza sirena Sanadze segna il – 7 che infiamma il pubblico.

L’ultimo quarto si apre con la tripla di Culpepper e col quarto fallo del reattivo Laquintana ma la chiave è ancora la difesa canturina: la zona stavolta si apre e Moore colpisce due volte a fila. Dal -9 al -3: rimonta quasi completata con 7 minuti ancora da giocare e palasport in fiamme. Arriva anche il quinto fallo di Chappell a complicare i piani di Sodini, ma anche Laquintana sfonda e deve uscire così come Bond. Cantù risale a +5 dalla lunetta e Culpepper, davvero di un altro passo, castiga ancora per il 77-84. Arriva nel finale convulso anche il tecnico a Kennedy che chiude i conti: l’inerzia della rimonta si è spenta,  la Red October non si disunisce e porta a casa la vittoria con i viaggi in lunetta.

The Flexx: Kennedy 26, Laquintana 8, Mian 8, Gaspardo 12, Onuoha, Bond 4, Magro 2, Gordon 6, Sanadze 10, Moore 6. All.Esposito

Red October: Smith 5, Culpepper 36, Cournooh 5, Parrillo 6, Tassone, Crosariol 13, Maspero, Raucci ne, Chappell 8, Burns 14, Thomas 6. All. Sodini

 

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