Cleveland – Toronto, le pagelle: LeBron dominatore, mentre ai Raptors fallisce il supporting cast. Peccato per Lowry

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Cleveland Cavaliers

LeBron James 9: onnipotenza. Chiude tre volte a quota 35 e in gara tre con 39, aumenta rispetto al primo turno le cifre dal campo (57,3%) e da tre punti (48.1%), e condisce il tutto con 8.3 rimbalzi e 5.3 assist a partita. Carrol, Ibaka, Tucker, Powell e Patterson: nessuno riesce a marcarlo. Una dominata sotto ogni punto di vista: a vederlo giocare sembra possa leggere le situazioni con qualche secondo in anticipo, dimostrandosi ancora una volta l’ago della bilancia per questi Cavs. Molto bene anche il rendimento difensivo di Cleveland con lui in campo (sotto i 100 punti su 100 possessi).

Kyrie Irving 7: ci siamo quasi. Incrementa sensibilmente la produzione degli assist da 3 a 8.5, chiudendo due volte in doppia doppia e terminando con “soli” 9 assist gara 4. E’ la più efficace alternativa a LeBron, ma con appena il 37,5% dal campo si prende troppi tiri (20 a partita). In difesa ha mostrato piccoli miglioramenti e dall’arco ha raggiunto un appena sufficiente 36%. Nelle Finals dell’anno scorso però abbiamo visto un altro tipo di impatto ed è quello che sperano di vedere James e compagni non appena il livello della competizione si alzerà.

Kevin Love 6: incostante Love rimane incostante: passa da una fantastica gara 3 da 16 punti e 14 rimbalzi, alla prestazione negativa in gara 4 con 2/7 dal campo e 1/4 dalla distanza. Tira meglio rispetto alla serie con Indiana (44,7%), ma è ancora troppo poco. Regala gara 2 dove gli viene fischiato qualche fallo di troppo, ma in difesa deve alzare ancora il livello e serve trovi più continuità nell’’arco della serie.

Tristan Thompson 7: serie molto difficile per il lungo Cavs, che ha dovuto fare i conti spesso e volentieri con Ibaka e Valanciunas, costruendo l’ennesima prestazione difensiva di livello: con lui in campo i Cavs concedono 96 punti per cento possessi, senza più di 120. Continua ad andare a rimbalzo con buoni risultati (10.3 a partita) e nei pressi del ferro, esclusa gara 1 (3/8), mantiene discrete percentuali al ferro (54,2%).

J.R. Smith 6: il minutaggio dopo gara 2 cala decisamente, ma in questa serie J,R. offre una discreta prestazione difensiva su DeMar DeRozan e chiude comunque 8/18 dall’arco. Si prende poche responsabilità in attacco e il suo compito si limita a tirare sugli scarichi.

Channing Frye 6,5: pochi minuti ma buoni per lui: in gara 2 entra dopo in campo dopo pochi minuti dall’inizio e punisce dall’arco i Raptors (5/7 alla fine per lui) contribuendo al parziale iniziale. Proprio in questa serie migliora sensibilmente le percentuali da tre punti (da 46,7% a 64,3%) e anche in gara 4 chiude con 10 punti in 12 minuti.

Deron Williams 6: fa fatica contro la second unit dei Raptors e nonostante cali il rendimento offensivo (appena 4.5 punti), si dedica al playmaking, chiudendo con quasi 4 assist di media.

Kyle Korver 6,5: comincia molto male nelle prime due gare, ma in gara 3 e in gara 4 tira 8/12 dall’arco e con il 73,3% dal campo. Bravo a entrare nella serie nonostante le difficoltà iniziale, fondamentale sugli scarichi e in uscita dai blocchi per aumentare la pericolosità offensiva dei Cavs.

Iman Shumpert 6: cresce in questa serie rispetto alla precedente, passando da 2.7 a 5.8 punti, a cui aggiunge 4.3 rimbalzi e 1.5 rimbalzi. Ottimo innesto difensivo come al solito, exploit in gara 2 con 14 punti e 6/8 dal campo.

Felder, Der. Williams, J. Jones e D. Jones s.v.

Coach Tyronn Lue 7: per il gioco espresso nel primo turno e per quanto dimostrato nel 4-0 finale non servivano grossi aggiustamenti tattici, ma resta il fatto che è riuscito a far chiudere il prima possibile la serie anche questa volta, così da concedere giornate intere di riposo in più rispetto gli avversari. E’ riuscito a limitare le qualità offensive di DeRozan e sembra in grado di leggere subito che tipo di serata può avere Love, in più ha comunque servito 22 e 21 punti di scarto in gara 2 e 3, confermando l’ottima produzione offensiva vista fino ad oggi dai Cavs.

 

Toronto Raptors

DeMar DeRozan 7,5: chiude con 20.8 punti, 4 rimbalzi e 4 assisti di media, tirando con percentuali non eccelse, ma sufficienti considerato l’evolversi della situazione delle rotazioni di Toronto. Stona solo in una partita, gara 2, dove termina con un orribile 2/11 in 31 minuti, ma si riscatta nel match successivo con la bellezza di 37 punti (12/23). Leder realizzativo dalla squadra, ha sofferto parecchio in difesa, dove si è trovato spesso in difficoltà nella gestione dei falli, ma anche in questa serie è riuscito a caricarsi di falli per punti facili dalla linea del tiro libero.

Serge Ibaka 7: ennesima prova di spessore per lo spagnolo: cresce dal punto di vista realizzativo (16.5 di media a partita) e quando Lowry non c’è si assume le sue responsabilità, come in gara 4 dove termina con 23 punti. Perde nettamente sotto canestro la lotta a rimbalzo con i lunghi avversari, ma in difesa lavora magnificamente su Love, escludendolo per partite intere. Meglio anche nel tiro dalla distanza, ma come al solito si distingue per intensità difensiva e posizione del corpo.

Kyle Lowry 7,5: veramente un peccato averlo perso nelle ultime due gare della serie, perché dopo le difficoltà incontrate nello scontro con i Bucks, Lowry aveva finalmente trovato una certa confidenza con il ferro. Doppia doppia da 20 punti e 11 assist in gara 1 e ancora un ventello nella successiva: aggiusta la mira dalla distanza (4/6), ma soprattutto aveva migliorato sensibilmente le media al tiro (56%), sintomo di fiducia e voglia di riscatto. Veramente un gran peccato.

Jonas Valanciunas 6,5: decisamente più a suo agio rispetto all’accoppiamento con i lunghi dei Bucks. In gara 2 fa ritorno in panchina e risponde con 23 punti (10/13) e 5 rimbalzi in appena 20 minuti, proseguendo nella serie con un’ottima prestazione da 19+8 (8/10). Rimangono le solite difficoltà in difesa, dove soffre quando deve uscire sul perimetro.

DeMarre Carroll 4: inspiegabile il suo calo nel corso di questa post-season. Partita dopo partita perde sempre più minuti, fino a giocarne appena 4 in gara 3. Realizza appena 6 canestri in tutta la serie (0/4 da tre punti in gara 2) e in difesa sembra un pesce fuor d’acqua, sempre alla ricerca di un LeBron che non riesce veramente mai a mettere in difficoltà.

Norman Powell 6: di sicuro non si porta dietro lo stesso impatto avuto nella prima serie, ma dalla panchina è uno dei giocatori che porta più energia e intensità fisica. Tira malissimo dall’arco (appena 5/23), ma solo in gara 2 non tocca la doppia cifra per punti segnati (si ferma a 8) e in difesa porta comunque il suo contributo.

Corey Joseph 5: un rendimento insufficiente dettato dai troppi alti e bassi che ha affrontato nel corso delle 4 partite. Nella metà campo dei Raptors ha fatto un discreto lavoro su Irving e sicuramente si sono visti sprazzi di qualità, come ad esempio in gara 2 (22 punti, 9/14 al tiro) e in gara 4 (20 punti e 12 assist, 8/11), dove ha dovuto prendere il posto dello sfortunato Lowry. Poi però vedi gara 3 e nel momento del bisogno sparacchia dall’arco (0/4) e realizza appena 2 canestri su 12 tentativi.

Patrick Patterson 4: qua vale lo stesso discorso fatto per Carroll. Casey gli toglie sempre più minuti e nelle due sfide casalinghe chiude in entrambi casi a quota zero. Realizza appena 2 canestri su 12 tiri tentati e dall’arco perde tutta la pericolosità acquistate nel corso della regular season con un pessimo 2/9.

PJ Tucker 6: parte molto forte in gara 1 con una doppia doppia da 13 punti e 11 rimbalzi in 26 minuti, ma in gara 2 tira molto male (0/3) e in gara 3 ha problemi di falli. In gara 4 arriva un’altra doppia doppia (14+12) e una buona prova nella metà campo difensiva (4 rubate), dove per tutta la serie ha provato a dare il suo contributo.

Wright, Poeltl, VanVleet, Nogueira  s.v.

Coach Dwayne Casey 5: ritorna al suo quintetto originario dopo averlo stravolto con i Bucks: ne prende 11 in gara 1. Prova a stravolgere le cose in gara 2 e 3, ma le cose non vanno di sicuro meglio. Tradito da due giocatori importanti per il sistema come Carroll e Patterson, a cui aggiungiamo lo sfortunato infortunio di Lowry e uno stato di forma incredibile di James: tutto quello che poteva andare storto è andato storto. Pesa, secondo il mio parere, il fatto che non sia riuscito a vincere nemmeno una partita.

 

Giovanni Aiello

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