Costruire una mentalità vincente: trovare e seguire un Leader Emotivo

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Virtus with coach Lardo

<< Our Team is special because Every Player works for all The Others. Everyone Pushes And Helps Mates, Nobody put himself before Others, The Collective Effort comes earlier than Individual One >>

– Terrell McIntyre, Ex Euroleague Top 5

Terrell McIntyre, a Bologna nel 2011

Per costruire una squadra vincente, nel basket moderno, sono necessarie molte competenze specifiche, un lavoro di staff di livello altissimo, capacità di reclutamento, di programmazione e di gestione tecnica e fisica di sedute di allenamento e partite.

In Europa le squadre che partecipano a campionati nazionali e all’Eurolega hanno la difficoltà aggiuntiva di non avere pressoché mai la possibilità di fare allenamento con alti carichi di lavoro e intensità che invece sono necessarie durante ogni partita, a partire dalla regular season. In particolare i viaggi a cui sono costrette le squadre che giocano ogni 2-3 giorni non permettono di lavorare sempre con un programma di lavoro ideale.

Una delle chiavi del successo di una squadra diventa allora la capacità di uno staff tecnico di fornire la quantità di informazioni corretta per essere recepita dai giocatori ed altrettanto la capacità di questi ultimi di sfruttare nella massima percentuale possibile le notizie fornite dallo staff.

Mi sono chiesto quale fosse la chiave per generare interesse nella squadra e la risposta mi è stata spesso fornita dai giocatori stessi, in particolare da quei giocatori che avessero la capacità di indirizzare il lavoro del gruppo verso l’ottimizzazione del tempo e che dentro se stessi incarnassero la spinta al miglioramento necessaria per un programma vincente e che se ne facessero carico di fronte a compagni, staff tecnico, pubblico, dirigenza.

Nel periodo che ho trascorso alla Virtus Bologna, ho avuto la fortuna di allenare leader del livello di David Moss e Terrell McIntyre. Ascoltare e dialogare con giocatori di questa determinazione mentale, ha permesso a noi dello staff tecnico e ai compagni stessi di innalzare il livello degli obiettivi della singola seduta per adeguarsi ai livelli di eccellenza richiesto dai giocatori stessi.

David Moss con la maglia della Virtus

McIntyre finiva le sedute segnando 50 tiri liberi con il sistema +1, -1 (un tiro libero segnato valeva 1, uno sbagliato -1) . Gli ultimi 20 dovevano essere “Nothing but the net“. Gli proposi di far valere -1 anche i tiri liberi segnati che non fossero puliti: accettò senza pensarci e durante la prima seduta a fronte di 67 segnati consecutivi… erano ancora 11 i liberi puliti mancanti. La determinazione che ebbe nel voler finire e riuscire, fece sì che tutti i compagni rimanessero come ipnotizzati a guardarlo ed il giorno successivo chiedessero di fare cose analoghe.

Allo stesso modo, la determinazione con cui Moss riprendeva i compagni che sbagliavano in campo dopo che in una seduta video era stato indicata una particolare scelta tecnica o tattica, faceva in modo che l’attenzione dei compagni durante le sedute video e dello staff per la replica sul campo diminuissero il livello di tolleranza ad ogni errore. L’intensità complessiva saliva e la possibilità di crescita aumentavano con confortante continuità.

La ricerca di un leader emotivo che ponga sé stesso al servizio degli altri e stimoli i compagni a fare lo stesso è uno dei primi passi. Ed avere la fortuna di trovarne aiuta a crescere anche un allenatore di alto livello.

Marco Sodini

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