Delusione

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Premessa fondamentale per la lettura di questo pezzo: io sono un hater di Kobe Bryant e sono consapevole di tutto ciò. Detto questo spero abbiate l’onestà di continuare a leggere quanto scritto fino alla fine prima giudicare il mio pensiero e le mie idee.

Quando mi è stato chiesto di scrivere del mio rapporto con questo signore qua sono rimasto combattuto, perché in fondo, considerando il contesto attuale, non è facile parlare “male” di Bryant, ma vorrei spiegarvi il mio punto di vista su una serie di avvenimenti che non mi sono piaciuti per niente.

Considerando il fatto che ho avuto il piacere di vedere più l’ultima versione del 24, piuttosto che la prima in maglia numero 8 causa la mia giovane età, mi vorrei concentrare su alcuni punti che secondo me hanno limitato la sua carriera soprattutto negli ultimi anni.

Kobe BryantAndando per ordine, non ho mai capito perché Kobe abbia voluto accettare l’ultimo contratto offertogli dai Lakers: a rigor di logica mi direte voi, mica scemo a firmare un biennale da 24 milioni a stagione, e sempre a rigor di logica io vi do assolutamente ragione. Inquadrando però l’allora situazione dei Lakers ecco le prime falle di questo ragionamento “razionale”: Dwight Howard abbandona (malamente) la nave e la stagione 2013/2014 si conclude con un record di 27-55, con Pau Gasol che in estate vola a Chicago e Steve Nash si ritira. Una delle poche cose (forse l’unica) che ho sempre invidiato a Kobe è la sua ostinazione, determinazione a migliorarsi e/o “fame” di vittoria. Un contratto del genere ha impedito qualsiasi tipo di mossa sul mercato della sua franchigia e qui mi chiedo: ma se per te è tanto importante vincere, perché non hai rifirmato ad un prezzo più modesto (vedi Nowitzki o Duncan e Ginobili) per tentare un ultimo assalto al titolo? Soldi in carriera ne hai guadagnati e ne guadagnerai sicuramente ancora tra sponsor&company. Perché impedire alla società (che ritengo comunque responsabile di questa malsana scelta) di costruire una squadra quantomeno competitiva per incassare qualche dollaro in più?

Da quell’estate ho cominciato a sospettare che forse il suo ego si stesse prendendo troppo spazio all’interno della sua vita sul campo: non scopro di certo l’acqua calda quando dico che Bryant è un accentratore di gioco, un così detto “maschio alfa”, non lo ha mai nascosto nemmeno lui. Ma con questo rinnovo l’impressione che mi è arrivata è che a questo punto della carriera, forse, gli interessava solamente raggiungere gli ultimi obiettivi personali e non pensare al bene della squadra, e i risultati recenti trovano solo riscontri positivi di quanto sto dicendo.

Teoria che ha trovato un’ulteriore conferma anche questa stagione: la squadra non aveva nessun tipo di ambizione, tolto qualche giovane di belle speranze il roster non era dei più invitanti, ma bisognava cominciare a costruire un progetto più o meno credibile, perché altrimenti questa fase di ricostruzione rischia di restare in una sorta di limbo no? Bryant dichiara a fine Novembre che questa sarà la sua ultima stagione NBA.

BBBOOOOOMMMM!

Da questo momento in poi farewell tour di qua, farewell tour di là, standing ovation, lettere dei tifosi e grandi tributi in ogni dove. Ma la stagione dei Lakers? Tralasciando i meri numeri, perché mi sembra abbastanza oggettivo sia stata un’annata da dimenticare, cosa si portano di buono il prossimo anno per ricominciare? NIENTE.

I giovani sono stati messi in disparte, malamente trascurati, vuoi per un motivo o per un altro: la colpa sicuramente va data ad un allenatore incapace di gestire una squadra del genere, ma mi aspettavo sinceramente, da parte di Kobe, un ruolo più autoritario all’interno dello spogliatoio. Anche perché per “scoprire” un giocatore come D’Angelo Russell abbiamo dovuto aspettare la famosa partita contro i Nets chiusa con 39 punti e l’esclamazione “I got ice in my veins”.

https://www.youtube.com/watch?v=TBAlyYTPuhY

D’Angelo Russell è un discreto giocatore di pallacanestro? In fondo al Draft era solo uno dei migliori prospetti di tutta la classe. Forse bastava dargli qualche minuto in più dall’inizio no?

Non voglio commentare i numeri di questa stagione, perché non vorrei continuare ad infierire sui tifosi Lakers, ma devo essere onesto, in passato ho apprezzato (a tratti) questo giocatore: non mi ha mai fatto emozionare particolarmente, ma l’ho sempre rispettato perché sia sul campo che fuori ha dimostrato di meritarsi tutto quello che ha vinto, che non è poco. Mi è sempre piaciuto definirlo “il mio avversario storico”: ho sempre fatto il tifo contro di lui e contro i Los Angeles Lakers, ma dopo un po’ di tempo smetti di provare puro e stupido odio e cominci a riconoscere il talento di uno dei giocatori più determinanti di tutti i tempi.

In passato per questa maglia ha lottato, giocato con infortuni che avrebbero condannato la carriera di tantissimi giocatori, ma lui è sempre andato oltre queste cose, perché il cuore e la determinazione lo hanno portato a spingersi sopra questi limiti.

Rispetto che però negli ultimi anni è venuto sempre più a mancare, per via di alcune scelte che non riesco in alcun modo ad accettare e che secondo me non ci lasceranno in futuro un ricordo piacevole delle ultime stagioni di Bryant.

Forse sarò solo io a pensarla in questo modo e forse è meglio così, ma caro Kobe.. mi hai deluso..

Giovanni Aiello

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