Eurotalents: dai re Gasol ai principi Hernangomez

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“Il problema del futuro è che solitamente arriva prima che noi si sia preparati a riceverlo.”

In questo senso, la frase del noto pensatore americano Arnold Glasgow centra quasi del tutto il talento che stiamo per affrontare all’esordio di questa nuova rubrica, anzi dei due talenti: stavolta il futuro si è sdoppiato, perchè oggi tratteremo di due fratelli, i quali attualmente rappresentano in Spagna i successori, i testimoni, i principi della pallacanestro. I re indiscussi? Ovviamente i fratelli Pau e Marc Gasol, che rispettivamente a 35 e 30 anni hanno messo insieme un palmares da favola a livello internazionale sia coi club per cui hanno giocato, sia con la canotta della roja; di certo il talento perdurerà per altre primavere per i figli di papà Augusti, ma il passaggio di consegne delle chiavi di una delle nazioni più forti a livello mondiale sembra sia già stato effettuato con netto anticipo.

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1994/1995: si tratta di un periodo non facile per la Spagna; il paese sta incorrendo in una modernizzazione dal punto di vista economico, ma si sta sollevando un alto tasso di disoccupazione e una vasta corruzione e se sei di Madrid, ti ritrovi letteralmente nell’occhio del ciclone. Anche per gente come Guillermo Hernangomez, fresco di ritiro da una carriera cestistica spesa tra le varie squadre della ACB, dopo essersi formato nella miglior cantera della nazione, il futuro è un incognita oscura sulla quale c’è poca fiducia. Tuttavia in due anni, sua moglie, la leggendaria Margarita Geuer, detta da molti la miglior cestista sivigliana della storia del basket spagnolo, dà alla luce due bambini: Guillermo Gustavo, che poi sarà più conosciuto come Willy, e Juan Alberto, altresì detto Juancho.

2011/2012: i figli sono ormai diventati dei prodigi. Nessuno si sarebbe aspettato una crescita così esponenziale nel settore giovanile del Real Madrid per quei ragazzi con i piedi sempre saldi per terra e una rigorosa istruzione imposta dal padre; il Real Madrid capisce di avere tra le mani due prodigi, più di tutti e due però Willy, che sta compiendo prodigi sia con il club che con la nazionale a livello giovanile e un salto tra i professionisti sarebbe la scelta migliore per lui. Juancho mantiene alto l’onore della famiglia nelle giovanili della Castilla.

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2015: i fratelli ormai sono definitivamente su due mondi diversi ma il talento è sempre in evoluzione; il paragone con i rey españoles è già diffuso poichè se quello più giovane si sta ancora formando in ACB, l’altro ha già ricevuto la chiamata oltreoceano: Willy è stato selezionato al 2° giro del Draft NBA dai 76ers ma il suo futuro lo aspetta a New York City, dove, a meno di clamorosa cessione, ritroverà colui che è stato suo compagno al Sevilla nell’ultima annata, Kristaps Porzingis. Ora però si concentra sulla sua casacca, ovvero quella blanca, indossata anche dal fratello Juancho, che ora sta seguendo lo stesso percorso all’Estudiantes con ottimi risultati. Entrambi prima del salto sono stati eletti nel miglior quintetto U20 trascinando la Spagna al 2° posto in entrambe le manifestazioni nel 2014 e 2015.

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Insomma, l’oggetto d’analisi di oggi sono loro: i fratelli Willy e Juancho Hernangomez. Figli d’arte e probabilmente tra i seri candidati a succedere ai fratelli Gasol come custodi del proseguimento della stellare e vincente dinastia spagnola a livello mondiale.

Partiamo dal fratello minore Juancho: rispetto al fratello maggiore, è un giocatore della maturazione più lenta, ma ugualmente efficace, anche se in campo è difficilmente inquadrabile lo spot preciso da occupare; si distingue soprattutto per il suo alto QI cestistico, che gli consente di leggere e adattarsi alle scelte offensive e difensive degli avversari, e per un atletismo fuori dal comune che gli consente di pareggiare il confronto fisico con il diretto marcatore e che gli vanta doti di discreto stealer, di ottimo rimbalzista e di buon stoppatore. Offensivamente è ha una rapidità e una mobilità che lo rendono difficilmente marcabile in 1vs1 al punto da costringere al fallo il difensore; possiede capacità coordinative ben sviluppate, anche se, nonostante l’ampio range e la buona tecnica, deve migliorare nel tiro. Altri punti da far crescere nel suo repertorio, sicuramente c’è la difesa dove puó marcare diversi giocatori tra gli spot di 3-4 ma per reggere appieno il suo avversario deve anche inquadarsi dal punto di vista fisico; in attacco altro punto da mettere a fuoco è la gestione della palla, anche se per questo solo l’esperienza sul campo può compensare. In termini di cifre, rispetto agli europei U20 di Creta (poco piú di 3 punti e 3 rimbalzi in 12′ di media), ha fatto un salto di qualità all’ultima edizione a Lignano Sabbiadoro: 14,2 punti conditi da 8,5 rimbalzi a cui si aggiungono 1,6 rubate, 1,2 stoppate e 5,1 falli subiti (14,2 valutazione media) che gli sono valsi il primo quintetto della manifestazione; ora in prestito all’Estudiantes dove, nonostante il difficile campionato, è sotto gli occhi degli osservatori dei maggiori club della Liga Endesa, sfornando 11,8 punti (quasi 52% dal 2) conditi da 9,5 rimbalzi per un 20,3 di valutazione media. Attualmente al mock draft del 2016 è dato in posizione n.46, segno che deve ancora maturare a livello di gioco professionistico, non solo in terra natia ma anche in ambito continentale.

Per quanto riguarda Willy, abbiamo di fronte un giocatore che mostra sicuramente più talento e una capacità nell’esprimerlo ad alti livelli attraverso una mentalità ferrea e un adattamento veloce al contesto in cui gli viene chiesto di giocare. Dal punto di vista fisico, è difficilmente potenziabile: è già ben inquadrato nello spot di 5 con tutti gli attributi che il ruolo chiede; a questo aggiunge un alta intelligenza cestistica, che lo rende un perno degli schemi offensivi partendo dal pick n roll, grazie all’abilità nel sfruttare la sua dimensione e mobilità, anche nei tagli a canestro dopo aver operato il blocco per i compagni, e notevoli qualità in post alto per completare il pacchetto di un pivot offensivo a tutto tondo. È abile difensivamente e offensivamente sotto canestro, grazie a una capacità di controllare i movimenti degli avversari e di crearsi l’1vs1 tramite il suo buon movimento di piedi e l’ampio repertorio di soluzioni anche se spesso fatica a costruirsi lo spazio per un buon tiro. Nei punti da migliorare, come nel caso di Juancho, c’è sicuramente la difesa: non solo manca di lunghezza e atletismo tali da metterlo in confronto con gli atleti di pari ruolo, ma deve anche migliorare la marcatura in difesa su pick n roll avversario; inoltre possiede un midrange shot, utile dal pick and pop, ma con una tecnica assolutamente da formare. A Eurobasket ha giocato quasi esclusivamente le partite del girone con un buon contributo soprattutto contro la Turchia dove ha fatto registrare 11 punti, 6 rimbalzi e 2 stoppate; a livello giovanile è stato protagonista agli europei U18 tra Lettonia e Lituania e per gli U20 a Creta 2014 dove ha mostrato ottime cifre.

In una monarchia che si rispetti, tale è quella spagnola, il re, che stainvecchiando o è a pochi anni dall’abdicare, istruisce il principe ai suoi doveri futuri per prepararli, cosíi due fratelli Hernangomez sono pronti a succedere a prendere il posto ai fratelli Gasol. E se “tale re tale principe” vale, ne vedremo delle belle.

Federico Gaibotti

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