F8 – Le pagelle di Milano vs Venezia: Simon e McLean su tutti, si salva solo Owens tra i lagunari

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OLIMPIA MILANO

Anche oggi Oliver Lafayette si è distinto in maniera più che positiva
Anche oggi Oliver Lafayette si è distinto in maniera più che positiva

McLean 7: esuberanza atletica e fisica straripante. Nel pitturato offensivo è una furia e in difesa è l’unico a non soffrire più di tanto la vena di Owens.

Macvan 7: mano educata e grande quoziente cestistico. Sa quando deve prendersi il tiro, se è il caso di passarla e a chi. Ottima visione e padronanza del gioco.

Batiste 5: il tabellino finale non è poco lusinghiero, ma l’ultimo acquisto fatica molto all’inizio. Grande presenza fisica ma ancora imballata e impacciata. Le infrazioni di passi e i poster subiti da Owens sono lì a dimostrarlo.

Sanders 6,5: alla fine riesce anche a essere il top scorer della serata, ma l’abbondanza di punti arriva quando la partita è già archiviata da un pezzo. Il suo inserimento procede in maniera spedita.

Simon 7: il trionfo della tecnica, della qualità. Sublime con la palla in mano, continua il suo magic moment e si rende mortifero anche con pochi palloni e tiri a suo carico.

Cerella 6: si spera che la botta subita al ginocchio non sia nulla di grave. Prima dell’infortunio aveva dato il solito e solido contributo.

Cinciarini 6,5: prosegue la sua graduale e costante crescita. Gestisce bene ritmo e possessi e non disdegna di prendersi fruttuose iniziative offensive. Continui su questa strada.

Jenkins 6: l’uomo delle piccole cose. Pochi e buoni tiri, difesa, pressione, rimbalzi qua e là, precisione ai liberi. Tassello prezioso.

Lafayette 7: il suo funambolico terzo quarto fa calare il sipario sulla partita. Se si accende al tiro diviene un’arma inarrestabile e difficile da disinnescare.

Allenatore, Jasmin Repesa 7,5: Venezia era forse un avversario troppo in difficoltà, ma lui ha creato un meccanismo rodato alla perfezione. Difesa asfissiante, attacco funzionante e a tratti spettacolare, il giusto killer instinct. Da anni Milano non aveva avuto un impatto così positivo alle Final Eight.

 

REYER VENEZIA

Oggi i giocatori di Venezia sono stati assenti dall'inizio alla fine.

Ress 4,5: forse la polemica a distanza con Recalcati non lo ha aiutato, o forse la veneranda età inizia finalmente a farsi sentire, soprattutto di fronte al disarmante atletismo meneghino.

Ortner 6: uno dei pochi a salvarsi e a giocare con la giusta dose di dignità fino alla fine.

Owens 6,5: tiene a galla i suoi nel primo tempo con una buona produzione offensiva contro i lunghi avversari. I poster su Batiste impreziosiscono la sua serata.

Goss 5: qualcosa di buono e bello prova a crearlo, anche se ormai sembra aver fatto il suo tempo. Finisce però con un plus/minus  migliore rispetto a quelli dei suoi pari-ruolo.

Jackson 5: un paio di inizative lodevoli a fine primo tempo, ma sono lampi che non hanno la continuità necessaria nella ripresa. Forse non solo per colpa sua.

Viggiano 4,5: sdeng, sdeng, sdeng, sdeng. La sua partita si riassume col rumore del ferro ogni volta che tira. Assente totalmente dalla contesa.

Savovic 5: una tripla all’improvviso. Troppo poco per annoverarlo tra i protagonisti positivi della sfida.

Green 5: inizia alla grande con due bombe, ma fa presto a demoralizzarsi e a perdere ogni tipo di mordente. Chiude con percentuali scadenti, in linea con quelle della sua stagione finora.

Ruzzier 5: il giovane può fare ben poco. Prova a mettere in mostra le sue discrete qualità, ma non è la sera adatta per farle risaltare.

Bramos 5: i primi tiri non gli entrano e allora lui pensa bene di eclissarsi totalmente dalla partita. Chi l’ha visto?

Tonut 5: accumula un po’ di esperienza, ma trova il quadro della situazione solo quando Repesa fa entrare gli ultimi uomini della rotazione. Sin lì era stato molto maltrattato.

Allenatore, Walter De Raffaele 4,5: la sua squadra era di gran lunga sfavorita, ma non aveva nemmeno nulla da perdere vista la situazione. I giocatori sono però molli dall’inizio, abusano di un tiro da fuori che non c’è e smettono di lottare presto. Non ha soluzioni per contrapporsi al dominio del collega croato.

Bernardo Cianfrocca

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