Finale Europe Cup, le pagelle di Avellino-Venezia: la Reyer vince di squadra, la Sidigas si aggrappa a Fesenko

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SIDIGAS AVELLINO

Dezmin Wells: 7. Giocatore vero. Sa fare tutto: tira, difende, corre, prendi rimbalzi e pulisce anche il parquet, se necessario. 18 punti con solo 2 errori dal campo.

Bruno Fitipaldo: 5. Da lui Avellino si sarebbe aspettata di più; non solo stasera, ma tutta la stagione.

Shane Lawal: 5.5. Difficile mettersi in mostra con un Fesenko così. Lui ci prova e ha risultati alterni; metteteci pure che è stato in campo nei momenti peggiori della Scandone – anche per colpa sua – visto che ha il +/- peggiore degli irpini.

Maarten Leunen: 7. Solito professore di pallacanestro, che questa sera si è preso più tiri del solito, realizzandone però solo 2 su 7. C’è da dire anche che nel suo score ha 12 rimbalzi, 5 assist e 2 recuperi. Mica male.

Thomas Scrubb: 4. Non ci capisce nulla. Non pienamente all’altezza del contesto. 1/8 al tiro.

Ariel Filloy: 6. Parte bene ma si spegne nel finale. Buona partita per l’ex più atteso ma quello 0/3 da dietro l’arco dei sei metri e settantacinque sporca la sua prestazione.

Jason Rich: 7. Fa fatica ad accendersi ma, quando lo fa, è determinante. Stiamo parlando del probabile MVP del nostro campionato, ormai non stupisce più. 2/7 ai liberi però è una statistica non da lui.

Kyrylo Fesenko: 7.5. Il migliore dei suoi senza se e senza ma. Non sbaglia praticamente nulla e per larghi tratti della partita è lui il cuore della Sidigas. 19 punti, tirando 9/13 dal campo.

All. Pino Sacripanti: 6. Tutto sommato non può lamentarsi per il -8 finale: il passivo sarebbe potuto essere molto più pesante, per quanto visto nei 40 minuti. Ora ha una settimana per provare la remuntada ma avrà bisogno di tutti i suoi effettivi, Fitipaldo sugli altri.

UMANA REYER VENEZIA

MarQuez Haynes: 5.5. Partita non eccezionale ma ci sono comunque 5 assist a suo favore.

Hrvoje Peric: 6.5. Si fa da parte quando c’è da tirare ma, da giocatore esperto qual è, sa cosa fare e quando farlo: 7 rimbalzi.

Dominique Johnson: 7. Un paio di triple a segno che hanno permesso all’Umana di prendere il largo. Non è facile trovare sempre ritmo quando non hai la certezza del posto ma questa sera è stato bravissimo.

Michael Bramos: 5.5. Non benissimo. Pesa soprattutto quell’1/4 da tre punti, lui che è un chirurgo nel tiro dalla lunga distanza.

Stefano Tonut: 6. Impiegato poco ma ben si è comportato quando utilizzato.

Austin Daye: 7.5. È il terzo più impiegato da De Raffaele e lui ripaga la sua fiducia a suon di canestri: miglior marcatore e secondo miglior rimbalzista di Venezia. In sintesi MVP.

Andrea De Nicolao: 6. Solita partita d’intelligenza, al servizio della squadra, con solo 2 tiri tentati.

Michael Jenkins: 6.5. Lo spazio è poco in questa Venezia ma, quando viene messo sul parquet, fa sempre bene. Importante tripla nel finale.

Paul Biligha: 6. Limitato dall’ottima gara di Watt ma la sua schiacciata e fallo subito sono un highlight importante.

Bruno Cerella: 7. Parte in quintetto ed è indubbiamente la variabile impazzita di questa finale d’andata, soprattutto in attacco, perché non è una consuetudine vedere l’argentino realizzare 10 punti in una gara.

Mitchell Watt: 6.5. Soffre Fesenko in difesa ma in attacco è lui a mettere in difficoltà l’ucraino. Sta migliorando anche nei liberi.

All. Walter De Raffaele: 7. Si può veramente dire poco alla sua gestione: non impiega nessuno più di 25 minuti e vince di 8, mettendo un’ipoteca sulla vittoria della coppa.

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