Ormai Luka Doncic non è più definibile come uno splendido talento emergente, ma una realtà concreta di questo Real Madrid, che ora come ora ha bisogno di lui, visto l’infortunio di Sergio Llull (probabile il rientro a Febbraio): il 18enne sloveno, che sta facendo brillare gli occhi di tutti gli addetti ai lavori del mondo della pallacanestro, è già sicuramente tra le prime chiamate al Draft 2018 e su di lui si è espresso nientemeno che il presidente Florentino Perez, in una intervista al quotidiano “El Espanol“:
“Every day that we can keep Doncic in the team is a luxury. We are talking about one of the best players in the world, at the age of 18. We all want his professional life to be the best possible, but we will work with him to see if we can keep him a little longer.”
(“Oggi giorno che teniamo Doncic in squadra è un lusso. Stiamo parlando di uno dei migliori giocatori del mondo, all’età di 18 anni. Vogliamo il meglio possibile per la sua carriera professionale, ma stiamo trattando con lui per vedere se riusciremo a trattenerlo un po’ più a lungo”).
Le parole di elogio del numero uno del club blanco basteranno per trattenere il talento lontano dalle sirene NBA?
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Secondo me un paio di stagioni a guidare una squadra che punta a vincere l’Eurolega non gli farebbero male, acquisirebbe quelle qualità da leader che gli serviranno in futuro. Un po’ come ha fatto Manu Ginobili. Poi non nego che sia quasi impossibile trattenerlo a fronte di una chiamata altissima al Draft.
Certo fa una sensazione strana sentire Florentino Perez dire che non riesce a trattenere un fuoriclasse, lui che con la squadra di calcio è sempre andato a caccia dei migliori al mondo a cifre stratosferiche.
Personalmente ritengo difficile, se non quasi impossibile, per il Real Madrid trattenere lo sloveno. Ovvio che possano fare piacere i discorsi spesi dal proprio presidente, tuttavia il giocatore è in una fase del suo percorso in cui il talento non va “trattenuto”, ma guidato verso un’ulteriore miglioramento. Giocare bene al più alto livello europeo a 18 anni è un passaporto facile per la NBA, che deve diventare a questo punto il nuovo punto di partenza per lo sloveno.