Danilo Gallinari, dopo il vergognoso pugno a Kok che gli è costato la frattura della base del primo metacarpo della mano destra e l’addio anticipato ai prossimi Europei, è tornato sull’episodio prima dalla propria pagina Facebook e poi parlando all’Ansa.
Il Gallo, inoltre, è stato raggiunto anche dai principali quotidiani nazionali che nell’edizione odierna riportano alcune sue dichiarazioni.
Questo uno stralcio delle sue parole a La Gazzetta dello Sport.
Sono dispiaciuto sia perché non faccio più parte del gruppo sia per come l’ho abbandonato, questa squadra per me è una seconda famiglia ed è inutile dire che mi sento malissimo. La mia reazione va condannata ma ho risposto a una gomitata che non sapremo mai se sia stata fortuita o meno ma comunque c’è stata. I gomiti erano alti già da un po’, quando tiravamo loro mettevano il piede sotto rischiando di farci male, insomma stavano giocando sporco, di amichevole c’era ben poco, sembrava più che altro lotta. Con questo non voglio cercare alibi, la mia reazione è ingiustificabile, chiedo scusa ai miei compagni, a tutta la Nazionale e anche a Kok, ho perso il controllo, non mi era mai successo prima e non dovrà accadere mai più. Ora devo stare fermo, poi inizierò la riabilitazione ma l’Europeo lo guarderò in tv.
Così invece si è espresso Gallinari sulle colonne di Tuttosport.
Chiedo pubblicamente scusa ai compagni dopo averlo fatto personalmente e mi scuso anche con tutti i tifosi. È solo un errore ma è gravissimo ed è stato enfatizzato dall’infortunio che mi esclude dall’Europeo. È successo tutto velocemente, ho perso il controllo, a volte è difficile controllarsi, eppure ci ero sempre riuscito nonostante anche in passato mi sia capitato di avere l’istinto di appendere qualcuno a un muro. Nello sport capita, è l’agonismo, inoltre da inizio partita ho visto che gli avversari non pensavano al basket, ma ad altro, volavano colpi contro i miei compagni e alla fine non c’ho visto più. I Clippers si sono informati sull’accaduto e riceveranno tutto il materiale, io resterò a casa per 25 giorni con un tutore e poi andrò a Los Angeles. Danno d’immagine? Penso di aver danneggiato i compagni che non lo meritavano, avevamo un obiettivo e tutti pagheremo le conseguenze di questo gesto, tanti atleti hanno commesso errori del genere ma non volevo entrare nella lista, poi nell’era dei social la cosa ha avuto più risalto.
Ha fatt buon!