Grissin Bon Reggio Emilia: la stagione della consacrazione

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Grissin Bon Reggio Emilia, voto: 9

La stagione terminata 10 giorni fa con lo Scudetto sollevato, per la seconda stagione in fila al Pala Bigi, dall’Olimpia Milano è stata sicuramente una stagione memorabile per i colori biancorossi. La stagione della consacrazione al piano più alto in Italia e nel panorama europeo.

Coach Massimiliano Menetti
Coach Massimiliano Menetti

Per poter valutare una stagione di una squadra è impossibile prescindere dagli obiettivi societari prefissati ad inizio stagione (in maniera più o meno ufficiale) da parte dalla società stessa. Per il team di coach Max Menetti, diventato in questa stagione il più vincente della storia del sodalizio di via Martiri della Bettola, gli obiettivi erano, in ordine cronologico, quelli di provare a vincere la Supercoppa Italiana di settembre a Torino, qualificarsi per le Final Eight di Coppa Italia, superare il primo turno in Eurocup e ritornare in Finale Scudetto.

Al netto dei risultati la Grissin Bon non può che esser soddisfatta poiché gli obiettivi societari sono stati tutti brillantemente raggiunti, con tanto di vittoria della Supercoppa Italiana battendo prima Sassari e Milano poi, c’entrando anche uno storico secondo posto in Regular Season. Il capitolo Eurocup è stata un’altra via parallela di successi  ed entusiasmo fino alle battute decisive quando, anche in concomitanza con le Final Eight chiusesi ai quarti contro Avellino, la squadra è stata falcidiata dagli infortuni che l’hanno costretta a giocarsi gli scontri decisivi per superare le Last 32 con 6 effettivi + gli aggregati dalle giovanili. Un vero peccato perché Reggio se la sarebbe potuta giocare, ed il formidabile cammino di Trento lo dimostra.

46 incontri totali fra Regular Season e Playoff che hanno visto 30 successi di cui 28 fra le mura amiche del Pala Bigi (inizio restyling 27 giugno), vero e proprio fattore per gli emiliani. Di questi solo Polonara, il più utilizzato da Menetti con 7.2 rimbalzi e 10.2 punti a partita, e De Nicolao, grande sorpresa della stagione, hanno preso parte a tutti gli incontri disputati.

kaukenas reggio emilia12.8, 12.6 e 12.4 sono rispettivamente le medie punti dell’evergreen e capitano Rimantas Kaukenas, l’ala bresciana Pietro Aradori e la “faccia-cattiva” Amedeo Della Valle.

Ma è stata anche la stagione della solidità di Vova Veremeenko, la classe sopraffina di un grande campione arrivato probabilmente a fine corsa Darjus Lavrinovic, la sopresa Salvatore Parrillo diventato vero e proprio idolo dei tifosi per la sua tenacia e dell’esplosiva novità giunta prima dei play-off Derek Needham. Chi invece non è mai entrato nei meccanismi è Vladimir Golubovic , unica vera nota negativa di una stagione che non ha visto brillare nemmeno come ci si aspettava Ojars Silins che non è riuscito a migliorare il suo gioco offensivo e infine Stefano Gentile, che a lungo costretto ai box non è mai riuscito veramente a dimostrare il proprio valore.

Come tutti sanno la magnifica cavalcata Playoff che ha visto i reggiani schiacciare Sassari con un sonoro 3-0 con la miglior partita esterna stagionale al Pala Serradimigni e aver la meglio usu Avellino a gara 7 dopo una serie davvero equilibrata, si è fermata contro la corazzata Milano a gara 6. In una serie finale in cui la Grissin Bon ha avuto il merito di non soccombere allo strapotere meneghino portandosi sul 2-2, salvo poi capitolare nelle ultime due decisive sfide pagando una rotazione più corta, le condizioni fisiche non ottimali oltre che ad un divario tecnico venuto a galla lasciando pochi dubbi su chi meritasse il tricolore.

Nonostante ciò la stagione della Pallacanestro Reggiana rimarrà negli annali per essersi saputa confermare, c’entrando la seconda finale Scudetto in due anni e addirittura migliorare in campo europea. Il successo in Supercoppa Italiana è la ciliegina su una torta prelibata che ha preso forma in poco meno di 9 mesi.

Marco Fontanesi

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