Hackett: “Responsabilità più distribuite, su Bogdanovic gran lavoro di squadra”

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Non è stato solo Danilo Gallinari (LEGGI QUI) a parlare in conferenza stampa questo pomeriggio. A suo fianco era seduto anche l’mvp della gara contro la Croazia, Daniel Hackett: “È stata una partita intensa, divertente, punto a punto. Vedere i miei compagni lottare anche se in attacco non andava bene mi ha spinto ad alzare il livello difensivo ma non mi piace parlare a livello personale, il lavoro di squadra è stato fondamentale per vincere la partita.C

Cosa rappresenta al meglio l’unità di questa squadra e quali sono state le novità introdotte da Messina? “Questo gruppo ha un vissuto alle spalle, anni di lavoro, esperienze, anche delusioni: tutte queste cose ci hanno cementato. L’esperienza dell’anno passato è stata importante, abbiamo giocato un Europeo ad alto livello, potevamo fare qualcosa in più ma abbiamo creato un bagaglio; ora, giocando in casa, è arrivato il momento di raccogliere i frutti. Coach Messina ci ripete che si vince in difesa perché in attacco abbiamo molto talento, vuole che la squadra capisce che deve partire dalla sua metà campo perché dall’altra parte può anche arrangiarsi”.

hackett italiaLa chiave del match di ieri è stata la marcatura su Bogdanovic? “Abbiamo cercato di alternare diversi uomini su lui e Saric, serviva un lavoro di squadra che ha pagato: nel primo tempo abbiamo fatto fatica ma sono arrivati alla fine bolliti”.

Ti senti più coinvolto offensivamente rispetto alla gestione Pianigiani? “Penso sia un cambiamento mentale più che tecnico: non possiamo dare tutte responsabilità ai nostri top player, dobbiamo lavorare di squadra, attaccare quando possibile, far muovere il pallone. Tutti gli esterni sanno fare una giocata per gli altri quindi dobbiamo sfruttarli togliere un po’ di peso dalla spalle dei vari Gallo e Beli per metterli in condizione di fare le cose che gli riescono meglio”.

L’importanza dei due giorni di stop e cosa ti aspetti dall’eventuale gara con il Messico? “Abbiamo fatto un buon mese di lavoro quindi ogni volta che si può avere un attimo per rinfrescare le idee e riposare il corpo fa bene. I messicani sono una formazioni fisica con esterni talentuosi, buoni lunghi e un giocatore Nba come Gutierrez: non vanno sottovalutati perché non si può prendere sottogamba nessuno.

L’esperienza all’estero ti ha fatto crescere? Come ha vissuto la serie finale con il Pana? “Sono entrato a contatto con una nuova cultura, in un mondo diverso dove è difficile comprendere la lingua e questo apre gli occhi. Essere nell’Olympiacos, dove bisogna battere i rivali a tutti i costi, è qualcosa che mi ha aiutato a crescere, inoltre ho uno dei migliori allenatori europei e una guida come Spanoulis che ti fa capire l’importanza dei dettagli e del lavoro giornaliero per diventare un giocatore di successo”.

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