Heat e Nets, sono già scintille: “KG e Pierce come Allen”, risposta immediata “Lui pensi a Miami”

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Nella notte si sono affrontati al Barclays Center i Brooklyn Nets e i Miami Heat, due delle candidate al titolo NBA e al trono della Eastern Conference. Alla fine hanno trionfato piuttosto nettamente i padroni di casa dei Nets per 86-62, con gli Heat orfani però di Dwayne Wade, Ray Allen, Greg Oden e Michael Beasley. Prima della partita Lebron James e D-Wade si sono lasciati andare a dei commenti riguardo le mosse estive dei Boston Celtics, che hanno ceduto Kevin Garnett e Paul Pierce a Brooklyn per iniziare un lungo processo di rifondazione del roster. I due in questione non sono certo giocatori qualunque per i Celtics, hanno rappresentato una parte di storia negli ultimi anni formando, insieme proprio a Ray Allen ora in forza agli Heat, i primi e originali Big Three, vincendo il titolo del 2008 e raggiungendo le Finals ancora nel 2010. Le due stelle di Miami, la cui rivalità con Boston è fortissima, hanno criticato i tifosi dei Celtics, rei di aver gridato allo scandalo l’anno scorso, quando Allen si unì agli Heat, bruciando anche la sue maglia pubblicamente, pratica che ormai va parecchio di moda nella NBA.

“La prima cosa che ho pensato quando ho saputo del trasferimento” ha dichiarato James “è stata ‘Wow’, Ray Allen è stato massacrato per aver lasciato Boston, e ora questi due ragazzi lasciano Boston. Va tutto bene, non mi importa, ma c’era questa coppia di ragazzi che ha esplicitamente criticato Ray per essersene andato, e ora anche loro hanno fatto la stessa cosa. Questo è business, so che Ray ha fatto la miglior decisione per la carriera e per la propria famiglia. Doc, KG e Pierce hanno fatto la stessa cosa, non si può criticare la scelta di qualcuno che lo fa per il bene della propria famiglia”.

Poi è stato il turno di Wade, che invece ha affermato: “So come funziona, la cosa più importante è che Ray ora sia felice. Se loro sono felici a Brooklyn, lasciamoli essere felici. Le persone criticano altri per aver fatto delle cose che anche loro farebbero, sta tutto nel mettersi nella migliore situazione e valutare alla fine della giornata com’è andata. Non si può dire nulla a persone che lo fanno per il proprio bene”.

Ovviamente queste parole non sono affatto piaciute a Kevin Garnett e Paul Pierce, il primo in particolare è parso irritato ai microfoni a fine gara dalla parole di Lebron: “Dite a Lebron di pensare a Miami, quelli dei Celtics non sono affari suoi”. Mentre l’ex capitano di Boston si è limitato ad un: “Davvero? Ho lasciato Boston?”, chiaramente evidenziando come lui abbia lasciato tramite trade e non come free agent, come invece aveva fatto Allen.

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Francesco Manzi

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