Le pagelle del lunch match: Milano rimane imbattuta, Harvey e McLean i migliori, male Wright

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FIAT TORINO

harvey torino
28 punti per Tyler Harvey, il migliore per la Fiat

Wilson 7: Un fastidioso infortunio muscolare ferma il suo grande inizio in cui è assoluto protagonista offensivo, nel secondo tempo rientra e mette energia su entrambi i lati del campo, ma non con la stessa efficacia nonostante lotti come un leone.

Harvey 8: E’ l’anima dell’attacco della Fiat, canestri mai banali e giocate giuste al momento giusto. Nel quarto periodo impazzisce e inizia a segnare da tutte le posizioni prima di iniziare a forzare un po’ troppo; la sua tripla del -2 è l’ultimo sussulto Aux. Di certo le voci di un possibile taglio hanno dato la sveglia al prodotto di Eastern Washington.

Wright 5: Pochi punti a referto per l’ex Pesaro che non gioca una partita molto positiva, dimostra esplosività a sprazzi ma rischia troppe giocate al limite della palla persa. Emblematico il -19 di plus/minus con lui in campo.

White 6: Osservato speciale della difesa milanese, che con McLean riesce bene ad arginarlo, dimostra maturità riuscendo a non innervosirsi e a non forzare troppo sebbene il suo status all’interno della squadra glielo permetterebbe.

Alibegovic 6: Il talento offensivo dell’ex Brescia è indubbio, così come la sua pericolosità dall’arco; si lascia spesso trasportare dall’emozione forzando qualche tiro di troppo ma è sicuramente positivo.

Poeta 6: Con lui in campo Torino è più ordinata in campo ma perde pericolosità offensiva dato che le gambe non sono più quelle di una volta.

Washington 7: All around come pochi, in contropiede ed in transizione è incontenibile, peggio a difesa schierata, ma rimane uno dei giocatori più completi del campionato italiano.

Mazzola 7: Lotta come un dannato sotto canestro e conquista tanti rimbalzi, permettendo in alcuni possessi a White di rifiatare in difesa. La pericolosità in attacco è quasi nulla ma nessuno gliela chiede finchè è così intenso, ma riesce a mettere 5 punti fondamentali nell’ultimo periodo.

Coach Vitucci 6,5: Il piano partita è chiaro, corsa e tiro da fuori insieme ad una grande intensità a rimbalzo, ma è difficile prolungare questi sforzi per 40′ avendo a disposizione 7 giocatori e mezzo. Dimostra coraggio da vendere facendo sedere White nel finale preferendogli l’intensità difensiva di Mazzola fino al quinto fallo dell’ex Virtus. Più di così ai suoi non poteva chiedere.

 

EA7 EMPORIO ARMANI MILANO

orizz
Il solito, decisivo, Krunoslav Simon

McLean 7,5: L’ex Alba è imprescindibile stante la svogliatezza di Raduljica, annulla White ed è palesemente il migliore dei suoi, anche se gioca solamente 18 minuti.

Gentile 5,5: Positivo nel primo tempo, dannoso nel secondo sia in attacco che in difesa, dove è un telepass: per questo Repesa lo tiene in panchina per l’ultimo quarto e mezzo.

Hickman 6,5: Quasi invisibile per 39′, mette la tripla che chiude praticamente la gara e dimostra ancora una volta che la classe e l’esperienza non si comprano al mercato.

Raduljica 6: Se ci si ferma ai semplici numeri offensivi è una prova assolutamente positiva (14 punti con 4/5 da 2, 6/7 ai liberi e 6 falli subiti); ma nella pallacanestro le metacampo da analizzare sono due e allora il centrone serbo diventa a tratti dannoso. Con lui in campo si difende in 4, sovrastato a rimbalzo da Mazzola e White, la differenza di intensità tra lui ed il suo diretto avversario è enorme. Finale di partita positivo ma può dare sicuramente di più.

Dragic 5: Litiga un po’ con il canestro (2/8 al tiro) e viene sormontato fisicamente da Washington. Di certo non una delle sue migliori partite.

Pascolo 6: Mai sopra le righe, mai una forzatura. Blocchi, rimbalzi, passaggi e corsa, non domina ma non sfigura di certo.

Cinciarini 6: Il rapporto palle perse/assist del capitano di Milano è sempre ottimo, dà esattamente alla squadra quello che ci si aspetta, ovvero ordine in attacco e difesa sui playmaker avversari.

Sanders 6,5: Si vede che Repesa vorrebbe preservarlo e tenerlo per più minuti in panchina, ma Sanders è semplicemente troppo importante per l’EA7, in difesa più che in attacco.

Abass 6: Coach Repesa sta plasmando l’ex Cantù in specialista difensivo sulle guardie avversarie, facendogli usare il fisico contro i piccoli. Non è l’Abass stratosferico di Caserta, ma nemmeno quello apatico di Brescia.

Simon 7: Rischia di rovinare tutto con il fallo su Wilson a 20″ dalla fine, per il resto gioca la sua solita, solida e precisa partita, ormai quando la gara si deve decidere negli ultimi possessi, Repesa si affida a lui, Sanders e Hickman con regolarità.

Coach Repesa 6: I problemi in difesa e di intensità non si possono più nascondere, il reparto lunghi (a parte McLean) è troppo molle e le rotazioni difensive sono troppo lente; in tutto ciò Milano non ha nemmeno tempo di allenarsi; l’EA7 è ancora imbattuta ma quasi esclusivamente grazie alla profondità del proprio roster, non certo all’amalgama del gruppo.

Francesco Manelli

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