Il pagellone di fine anno di Serie A: Happy Casa Brindisi

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HAPPY CASA BRINDISI: 5,5

Il voto appena sotto la sufficienza è ciò che emerge dalla stagione giocata da Brindisi che riesce a garantirsi un altro anno nella massima serie con estrema difficoltà. Chiude la regular season da 14esima, rispettivamente a 2 punti da Pesaro e 4 dalla retrocessa Capo d’Orlando. Ben poca cosa se si ricorda che l’anno scorso la posizione di chiusura del campionato era ben 6 piani più in su, ad un passo dalla zona playoff che si è giocata quasi fino all’ultimo, e se si pensa che la stessa squadra ha dignitosamente preso parte alle Final Eight. Già il mercato estivo non rincuorava i tifosi, un quasi totale immobilismo sino ad Agosto quando, a parte le riconferme note per contratti pluriennali già in essere, qualcosa ha iniziato a muoversi. A questo si aggiunge la nebbiosa questione del Main Sponsor, Enel, che già aveva annunciato una drastica riduzione del budget concesso. Fino a pochi giorni prima dell’apertura del campionato ancora non era noto nemmeno con quale Title Sponsor si sarebbe presentata la squadra pugliese, salvo poi annunciare l’ingresso in campo di Happy Casa. Il mercato forse non è stato all’altezza delle aspettative, con l’acquisto di giocatori che si pensava potessero dare slancio al roster, quale ad esempio Barber, il primo a deludere sotto ogni punto di vista. Un mercato sfortunato, con Randle che dopo pochi mesi abbandona non solo Brindisi ma l’intero basket giocato a seguito di problemi di salute; non ultimo Oleka, un vero e proprio pesce fuor d’acqua ogni qual volta metteva piede sul parquet. Punto di forza del roster di partenza si è, invece, rivelato il giovanissimo Cady Lalanne; atleta completo e con ampi margini di crescita che, infatti, si è caricato la squadra sulle spalle per tutta la prima parte del campionato. Un girone di andata, peraltro, non particolarmente brillante che è costato la panchina a coach Dell’Agnello reo, secondo molti, di non aver trovato la quadratura del cerchio. Con l’arrivo di coach Vitucci, accompagnato anche dal ritorno di Nic Moore e dall’arrivo di Donta Smith, le cose iniziano a migliorare. Nel momento di ripresa della New Basket, il talento di Lalanne viene notato dal Besiktas che si accorda con la società per la partenza dello stesso; al suo posto arriverà poi Lydeka, giocatore fondamentale in più occasioni. Si ricomincia da zero e le prestazioni ritornano ad essere altalenanti, tanto che la salvezza agognata arriverà solo a una giornata dal termine della stagione, avendo sprecato il fondamentale match point contro Capo d’Orlando. In sostanza, una stagione deludente per la squadra pugliese che, se non fosse stato per il mercato di riparazione, avrebbe potuto avere conseguenze pesantissime.

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