Kevin Durant smentisce: “Mai promesso a Westbrook di restare ad OKC”

NBA News

Negli ultimi giorni intorno alla scelta di Kevin Durant di lasciare gli Oklahoma City Thunder, e l’amico Russell Westbrook, per cercare maggiori fortune ai Golden State Warriors stanno ricominciando a circolare parecchie voci.

Queste ultime affermano che Westbrook sarebbe parecchio risentito nei confronti di KD e che il #35 avrebbe promesso non solo al playmaker ma anche a vari altri membri dell’organizzazione (come il veterano Nick Collison) che avrebbe rifirmato con i Thunder. Durant non lo avrebbe detto in malafede, ma avrebbe cambiato totalmente idea la settimana immediatamente precedente il suo annuncio su The Players’ Tribune.

KD però, che in queste settimane è impegnato con Team USA per la preparazione della spedizione olimpica, ha smentito queste voci a The Vertical:

E’ tutto falso. Parole riguardo una mia permanenza o una mia dipartita che avrei detto a Russ e Nick non sono mai uscite dalla mia bocca. Ci siamo incontrati come compagni, ma non ho mai fatto promesse. In questi anni non riesco a controllare tutto quello che la gente dice di me, qualcuno potrebbe andare là fuori e dire qualcosa completamente a caso su di me e le persone ci crederebbero. Non ho mai detto a Westbrook e Collison “Ok, tutto bene, tornerò ai Thunder” per poi fare diversamente la settimana successiva. Non è mai successo. Non agisco in questo modo. Ho sentito che molti ne parlano, ma non è la verità.

Ma Durant a The Vertical ha parlato anche nel proprio futuro agli Warriors, commentando le presunte difficoltà che incontrerà nella fase di inserimento, aspetti sottolineati più volti dai critici della sua mossa di spostarsi sulla Baia:

Non ho scelto una squadra dove un altro giocatore occupa la mia posizione ed entrambi dovremo contenderci lo stesso ruolo. Non sono andato agli Warriors per cercare di giocare da point guard o da shooting guard. Io sono un’ala piccola. La squadra non aveva un’ala piccola quando ho firmato. Steph, Klay, Draymond, i big, giochiamo tutti in ruoli diversi. Se invece si parla di minuti, tiri, opportunità: qualsiasi buona squadra avrà giocatori che si sacrificheranno. E’ la natura di questo gioco. Non ho firmato a Golden State dicendo che mi servono i miei 18 tiri di media e devo andare in lunetta almeno 12 volte. Lascio che il flusso del gioco prosegua in modo naturale.

Francesco Manzi

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