Che Kevin McHale e James Harden non si amassero si sapeva, ma forse non si sospettava che il loro astio, risalente a quando il primo allenava gli Houston Rockets, arrivasse a tanto. La leggenda dei Celtics, ora opinionista in televisione, si è lasciato andare nei giorni scorsi ad un commento poco carino nei confronti del Barba, mettendone in dubbio la leadership: “James può fare passaggi spettacolari e sa fare tutto, ma non è un leader. In ogni squadra c’è bisogno di una voce. Devi avere qualcuno che gli altri giocatori ascoltino. Se James vi dicesse di difendere meglio, lo ascoltereste? Vi chiedereste se vi stia prendendo in giro. Io ci ho convissuto. Credetemi, lo hanno fatto tutti i membri dello spogliatoio: ogni volta che menzionava la difesa, abbassavano la testa”.
Ma Harden non ci è stato, ed ha risposto per le rime a McHale durante una intervista post-allenamento: “E’ un pagliaccio, devo dirlo onestamente. Ho fatto tutto ciò che mi ha chiesto per cercare di guidare i Rockets. Ora non è qui e cerca di ridicolizzarmi. Con me non ha mai messo in discussione la mia leadership, ma io credo di aver fatto un buon lavoro. Chiedete ai miei compagni, ai miei allenatori e a chiunque in questa organizzazione e vi diranno che lavoro duramente per migliorare ogni giorno anche come leader. Per McHale buttare fango sul mio nome mostra quale sia il suo vero carattere, di solito non creo polemica sui social o nelle interviste ma stavolta devo difendere me stesso. Comunque questo vi fa capire che tipo di persona sia”.
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