Le pagelle di Torino-Brescia: steccano gli italiani di Vitucci, ottimi entrambi i Vitali

Home Pagelle Serie A

Brescia ha vinto a Torino, mantenendo vivo il sogno di una partecipazione alle Final Eight di Coppa Italia. Sogno sfumato invece in casa Torino, incapace di riprendersi dopo l’incredibile batosta di Sassari. Ecco i nostri voti dati ai protagonisti della serata:

FIAT TORINO:

dj white torinoPoeta 4,5: male, male, male. Vitucci gli concede poco spazio, ma lui sfrutta male quello a disposizione. Errori nel ball handling, al tiro, nella gestione. Bocciato con poche attenuanti.

Wright 6,5: soffre in difesa data la sua statura, ma in attacco le penetrazioni fanno male e sono sempre un’arma offensiva di grande efficacia. Scivola su una pozza di sudore e vanifica l’ultimo tentativo di rimonta, ma in realtà lui era stato uno di quelli ad averci provato fino alla fine e con più lucidità.

Wilson 5: sdeng, sdeng, sdeng. Il rumore del ferro sui suoi tiri, soprattutto da 3, è una costante di tutto il match. Ci prova a darsi da fare, a mettersi in partita, ma finisce con l’esagerare. Avrebbe dovuto capire meglio e prima che non era affatto il momento di porsi in primo piano, ma di dare più possibilità ai compagni.

Alibegovic 5: un paio di triple che gasano l’ambiente, ma che non lo fanno entrare in partita del tutto. L’ex di serata dalla panchina non offre l’aiuto garantito in tante altre occasioni. Emozione? Non crediamo, forse semplice inesperienza.

Washington 5: di energia ce ne mette sempre tanta, ma risulta più dannosa che utile in una serata. Moss lo annulla, il tiro non lo assiste e Brescia intasa il pitturato sempre molto bene. Non un bene per quelle che sono le sue qualità.

Mazzola 5: esce per cinque falli in appena una decina di minuti. Va bene dare quantità, ma andrebbe meglio dosata e canalizzata in voci migliori.

White 7: una forza della natura, soprattutto nel primo tempo, quando dal campo non ne sbaglia una. Eclissato anche in buona parte dall’egoismo di tanti suoi compagni, nel secondo tempo viene meglio contenuto dai lombardi.

Harvey 7: una pioggia di triple sparata su una Brescia che può sperare soltanto che si spenga da sé pian piano. Purtroppo nel finale sciagurato non si ricorre alla sua arma letale, ma ciò che aveva fatto non è da mettere in secondo piano.

Allenatore, Vitucci 5: la sua squadra è un insieme di talento che non trova i giusti contrappesi per equilibrarsi e avere continuità sia nella stagione che nella partita singola. Le forzature sono troppe e nemmeno qualche idea brillante trasmessa con successo.

vitali brescia
vitali brescia

GERMANI BRESCIA:

L. Vitali 7,5: il play non tradisce la sua ciurma. Luca dirige l’orchestra con la consueta maestria, regalando cioccolatini ai suoi compagni e prendendosi anche le responsabilità al tiro quando capisce essere il momento giusto. Nel finale è glaciale dalla lunetta.

M. Vitali 7: primo tempo complesso per via dei tanti e troppi falli, ma nel secondo tempo di disciplina e si trasforma in un fattore inverso e avverso a Torino. Triple importanti, anche con tabella amica, e manforte di rilievo al più navigato fratello.

Bushati 6: pochi minuti sul parquet per fare legna e dare respiro. Senza far danni, anzi, mettendoci impegno e attenzione in quelle piccole cose che fanno la differenza.

Moss 7: il solito letale ed esperto Moss, che non forza, si mette al servizio della squadra, mette nel canestro le poche chance che gli capitano e annulla i diretti concorrenti nell’altra metà campo.Vinto nettamente il duello con Washington.

Moore 7,5: Segna meno rispetto a Landry, ma è molto più preciso e saggio nel prendersi i tiri giusti. Scorribande e penetrazioni che fanno male a una difesa che mai riesce a trovare gli adeguati aneddoti.

Landry 7,5: il capocannoniere del campionato non può non incidere su una vittoria di tal spessore. Canestri di grande eleganza, un bagaglio vastissimo mostrato in tutto il suo spessore, nonostante le solite forzature. Al momento della verità, però, la sua firma avviene.

Burns 6,5: una buona doppia cifra di contributo dalla panchina, sebbene le percentuali non siano da leccarsi i baffi. La sua fisicità risulta però essere un ottimo fattore anche in difesa e a rimbalzo, con ben 9 carambole catturate.

Berggren 5,5: il centro ex Trento e Cantù parte al solito in quintetto, ma lascia poi spazio a Burns nei momenti cruciali. Si fa vedere con qualche interessante movimento iniziale in post, ma pian piano scompare e fa la figura della comparsa.

Allenatore, Diana 7: attacchi sempre molto ordinati, gioco di squadra che a tratti entusiasma e difesa serrata nel momento della verità. La sua mano si è vista sia sulla squadra in generale che nel merito della partita a sé stante.

 

Bernardo Cianfrocca

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.