Come le tasse colpiscono un salario NBA

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Gli stipendi Nba sono tra i più alti al Mondo, ma spesso nessuno pensa alle varie tasse cui sono sottoposti i salari lordi, rendendoli al netto molto più bassi di quanti si pensi. In questo interessante articolo di ESPN vengono analizzati gli stipendi più elevati della NBA con relative tasse, alcune stimate altre certe, per vedere quanto in realtà guadagnano i giocatori in una stagione.

Chiaramente ciò che influisce di più in uno stipendio, al netto, sono le tassazioni federali, statali e cittadine, a cui vanno aggiunte le tasse canadesi per i giocatori dei Raptors. Quelle statali non sono uguali su tutto il suolo statunitense, ed in alcune zone non ce ne sono affatto: perciò la NBA ha introdotto una tassa speciale (qui già incorporata in “City/ State taxes”) per equiparare le tassazioni il più possibile tra i giocatori, la Jock Tax, una particolare tassa applicata negli USA solo per i redditi più elevati. In pratica, si va a tassare chi va in un altro Stato per scopi di lucro, come appunto fa chi, per contratto, va a giocare in trasferta.

Ad intaccare poi gli stipendi sono le commissioni per gli agenti dei giocatori. Questi dati non sono noti ed ESPN li ha stimati attorno al 3%: ad esempio, hanno stimato per l’agente di Curry una commissione del 2.7% annua, mentre (come vedremo dopo) per quello di James Harden del 2.85%.

Troviamo poi come altra voce il 401K: un investimento pensionistico, privato, aggiuntivo rispetto a quello standard. Si può versare un massimo annuale di 18 mila dollari, e vista la bassa incidenza media sugli stipendi dei giocatori NBA è estremamente probabile che tutti versino il massimo possibile.

Inoltre esiste il cosiddetto “Deposito fiduciario” (Escrow), ovvero il 10% dello stipendio lordo che ogni anno viene trattenuto dalle varie franchigie dallo stipendio lordo di ogni giocatore, ed è poi restituito al netto (già tassato) l’anno successivo. Gordon Hayward, ad esempio, ha visto trattenuti dal suo stipendio dell’anno scorso dai Jazz 1.6 milioni di dollari, per riceverne a fine stagione 755 mila, ma quest’anno i Celtics dovranno trattenere dal suo stipendio quasi il doppio.

Infine, secondo il nuovo contratto collettivo, le franchigie devono restituire a tutti i giocatori il 51% dei ricavi delle squadre e della Lega per le operazioni riguardanti l’ambito cestistico, il BRI (Basketball Related Income). Quest’anno ci sono 163.4 milioni di dollari da spartire per i giocatori.

Vediamo quindi come Steph Curry, il più pagato per stipendio lordo, in realtà guadagni quasi 1.5 milioni in meno di LeBron James, visto che le tasse nell’Ohio sono quasi la metà di quelle della California. Per quanto riguarda le tasse statali e cittadine, invece, il più fortunato è Mike Conley che viene tassato soltanto per il 2.20%: così, anche se è in realtà il settimo giocatore più pagato in NBA, al netto è il quarto più pagato.

 

Alessio Tarquini

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