Livio Proli: “Goudelock vuole rimanere, Nedovic e Della Valle sono interessanti, Venezia è la favorita”

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Il presidente dell’Olimpia Milano Livio Proli ha parlato ai microfoni di Vincenzo di Schiavi de “La Gazzetta Dello Sport“. L’intervista al n°1 dell’Olimpia mette vari punti sotto la lente d’ingrandimento, dalla scaramuccia dell’ultimo weekend con Goudelock, agli imminenti playoff, sino ad arrivare alla possibilità di avere una squadra satellite all’estero nelle prossime stagioni.

Riguardo ai playoff:

Saranno i playoff più interessanti degli ultimi anni, il torneo è stato equilibratissimo, molte squadre di coda hanno battute le prime, e non parlo solo di Pesaro, ma anche di Varese, che da ultima è stata in grado di qualificarsi alla postseason. La favorita rimane Venezia e lo dimostrano anche i risultati: ha vinto una competizione europea, ha lo scudetto cucito sul petto, ma attenzione anche alle altre squadre, tante di esse hanno dimostrato di avere il nostro potenziale.

Proli afferma che finalmente l’Olimpia si presenta ai playoff senza acciacchi di carattere fisico, che ci siano problemi all’interno dello spogliatoio dopo le vicende sui social dell’ultimo weekend?

La guardia della Reggiana è stata accostata a Milano, sul piatto ci sarebbe un triennale.

Intanto rispondo dicendo che sono state le parole di un singolo giocatore, la cosa è finita lì, non è stata un’epidemia. Goudelock ha usato parole forti perché vuole rimanere, il tutto è nato da voci di mercato non create da noi che potevano riguardarlo. Non è stato necessario nemmeno sentire le sue scuse, vuole rimanere e lo dimostrerà attraverso il campo. Micov e Goudelock sono i fari del progetto di quest’anno, abbiamo 6 giocatori con contratto di 1+1 e chiediamo loro di dimostrare di volere far parte di questo progetto. Abbiamo sancito questo “patto” dopo Firenze, l’aria dei playoff spazzerà via tutte queste cavolate.

E Nedovic e Della Valle?

Vogliamo confermare il 90% del roster e fare 3-4 innesti di qualità per essere competitivi in Europa e in campionato, non nego che ci siano stati contatti, tantissime agenzie ci hanno contattato da gennaio in poi, è il mercato, ma ora piena attenzione a questa squadra. Nedovic e Della Valle rimangono interessanti, ma la parola va al campo, non voglio parlare di incastri futuri ora.

Un pagellone della stagione fino ad ora, compreso Pianigiani:

Il migliore Micov, subito dopo Goudelock, Cinciarini e le due torri Gudaitis-Tarczewski. Mi aspetto di ritrovare Kuzminskas nei playoff e soprattutto Pascolo. Menzione per Jerrells, ragazzo che con semplicità sa fare tutto. Tutta la squadra è sulla sufficienza e può arrivare ad un voto ottimo vincendo il campionato, sappiamo bene di avere degli obiettivi, ma non devono diventare una minaccia. Pianigiani ci sta dando quello che ci aspettavamo, è uno stakanovista, non molla mai, attento ai dettagli. Mi spiace che qualcuno lo veda ancora come il Pianigiani di Siena..

Un accenno alla nuova formula del 6+6 in vigore dall’anno prossimo:

La federazione ha voluto mettere il suo graffio nel palinsesto. La strategia è credere nei giocatori italiani? Benissimo, ora però deve cominciare il lavoro vero, bisogna strutturare il lavoro per produrli, altrimenti è inutile aggiungere uno spot per un passaportato italiano a roster.

Gli ultimi punti dell’intervista riguardo a possibile società satellite, aumento del numero di squadre in serie A e competizioni FIBA:

Società satellite? La Lega e la Federazione stanno studiando da tempo questa possibilità, ma a noi serve un banco più competitivo della LNP. L’idea è quella di collegarci, in estate vedremo come, a un club straniero di prima divisione, ci sono tre ipotesi: Francia, Germania e Lega Adriatica. Eurolega e Serie A a 18 squadre? Bisogna adeguarsi, noi abbiamo provato a farlo già ma con evidenti problemi di gestione, ma non ci sono vie di fuga, è l’unica possibilità. Mi piacerebbe vedere presto una seconda squadra italiana in Eurolega. Sistema Fiba? Da una parte ti offrono Champions League e Fiba Europe Cup, dall’altra Eurocup ed Eurolega.. mi pare che il primo sistema tenda verso il basso mentre il secondo verso l’alto, ritengo che chi abbia le possibilità debba ambire al livello più alto.

Ora parola al campo.

Fonte: La Gazzetta dello Sport

Matteo Gualandris

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