L’utilità di Serge Ibaka per Toronto

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Serge Ibaka

Era da tempo che i Raptors cercavano un’ala grande sul mercato, ed i risultati ottenuti recentemente hanno spinto il GM Masai Ujiri ad accelerare la sua scelta. Scelta che, dopo gli interessamenti per Gallinari prima e Millsap dopo, è ricaduta su Serge Ibaka, giocatore che può risolvere molti problemi, non tutti, per i canadesi, e che probabilmente è l’uomo che si può inserire meglio in questa squadra.

II problemi dei Raptors sono principalmente difensivi, e si sono molto accentuati nell’ultimo periodo. Da inizio 2017 hanno perso già 14 partite delle 24 totali ed i guai maggiori sono arrivati sotto canestro: Toronto subisce quasi 43 punti nel pitturato e 13 da rimbalzo offensivo concesso agli avversari, soprattutto perché Patrick Patterson ha attitudini prettamente offensive e Jonas Valanciunas, sebbene sia un discreto difensore, è poco rapido negli spostamenti e negli aiuti. Ibaka, invece, oltre che essere uno dei migliori stoppatori della Lega ed ottimo intimidatore in area, è in grado di marcare giocatori più piccoli e rapidi di lui e di reggere i cambi difensivi grazie alle sue doti atletiche. Quest’anno si è impegnato meno nella sua metà campo, influenzato dai suoi Magic che hanno avuto la venticinquesima difesa NBA e, di conseguenza, quando era in campo la sua squadra subiva 108 punti su 100 possessi. Bisognerà vedere ora quanto sarà in grado l’ex Thunder di tornare sui suoi standard visti in quel di Oklahoma City.


Ibaka è quel tipo di difensore che sa reggere l’uno contro uno perchè non abbocca a qualsiasi finta per cercare la stoppata. Però quando ce n’è bisogno, nei recuperi a centro area, sa essere anche quel tipo di giocatore

Ma Ibaka può rivelarsi una pedina importante anche nella metà campo offensiva: mai come in questa stagione il congolese ha tirato così bene da tre punti, con poco meno del 39%, ed i tiri liberi, che converte con l’85%. Inoltre può facilmente inserirsi in una squadra che si basa fortemente sulle sue due stelle Kyle Lowry e DeMar DeRozan, dopo essere stato per anni negli Oklahoma City Thunder di Russel Westbrook e Kevin Durant. Se analizziamo i dati delle due coppie, vediamo come l’ex duo di OKC l’anno scorso avesse un’assist percentage, ovvero la percentuale di canestri di squadra assisti da un determinato giocatore, complessiva pari al 70%, ed un usage percentage, che invece è la percentuale di azioni di squadra finite con un tiro o una palla persa di un determinato giocatore, del 61,8.

La coppia dei Raptors invece ha un’assist percentage complessiva molto inferiore, del 48.2%, dovuta al fatto che sono la squadra con meno assist di media della Lega insieme ai Phoenix Suns, ma un usage  del 59%. Questo significa che in attacco Ibaka troverà una squadra che muove meno la palla rispetto ai Thunder, in cui giocava fino all’anno scorso, ma che ha una distribuzione di tiri molto simile.


Dopo l’esperienza ai Magic in cui si è reinventato top scorer della squadra, dopo Evan Fournier, l’Ibaka che arriva a Toronto ha una consapevolezza dei suoi mezzi tecnici offensivi maggiore

I maggiori problemi adesso per i canadesi potrebbero arrivare dalla panchina, che perde una pedina importante come Terrence Ross. Il giocatore ha deluso le aspettative che la squadra aveva su di lui e con l’arrivo di DeMarre Carrol aveva ormai perso il posto da titolare, ma i suoi 22 minuti e 10 punti di media saranno difficili da rimpiazzare per una second unit che, per punti realizzati, è tra le peggiori della Lega.

Inoltre Ibaka, rispetto ad altri giocatori cercati dai Raptors come Millsap e Gallinari, non ha grandi capacità nel muovere la palla, essendo principalmente un terminale offensivo. Ha bisogno che qualcuno crei gioco per lui, quindi il peso dell’attacco di Toronto sarà ancora di più sulle spalle di Lowry e DeRozan. Se questo potrebbe essere un vantaggio per permettere ad Ibaka di inserirsi più facilmente in squadra ora, ai Playoffs, quando i canadesi hanno sempre fatto fatica e le loro stelle ancora di più, potrebbe rivelarsi un limite ulteriore. Per ora i Raptors, però, devono guardare al presente e cercare di migliorare il loro record il più in fretta possibile, visto che Celtics e Wizards hanno messo la freccia con dei record rispettivi di 8-2 e 9-1 nelle ultime dieci partite, e rischiano di essere esclusi per la lotta per il secondo seed ad Est.

Alessio Tarquini

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