Mercato Serie A: italiani, chi c’è ancora senza contratto?

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Moltissime squadre non hanno ancora chiuso il proprio pacchetto italiani, dovendo così scandagliare il mercato nazionale perché il regolamento impone di avere cinque italiani di formazione sotto contratto. Ad oggi solo Cremona, Venezia, Reggio Emilia e Milano hanno almeno cinque italiani in rosa, mentre tutte le altre stanno ancora sondando il mercato per completare un pacchetto che, però, negli ultimi anni è stato sottovalutato (a parte da Reggio) perché, con la possibilità di avere sette stranieri in rosa, spesso si preferisce puntare molto su di loro e risparmiare sugli italiani, spendendo soldi “veri” solo per uno o due innesti, completando la rosa con giovani.

Andiamo però a vedere chi c’è libero sul mercato.
Il “pezzo grosso” è sicuramente Luca Vitali, il quale è uscito dalvitali cremona contratto che lo legava a Cremona nel mese di giugno. Il trentenne playmaker sembra vicino alla Leonessa Brescia ma la trattativa non riesce a sbloccarsi e altri club, come Cantù e Pesaro, potrebbero inserirsi nei prossimi giorni.
Un altro italiano importante, anche se solo di “formazione”, è Bruno Cerella, scaricato dall’Olimpia Milano e cercatissimo dalla Pallacanestro Cantù; ci sono però anche alcune squadre spagnole su di lui e una possibile esperienza nella penisola iberica gli sarebbe gradita.
Un altro milanese ancora senza contratto è Daniele Magro: il padovano campione d’Italia ha giocato pochino quest’anno ma, quando è sceso in campo, si ha dimostrato di meritarsi ancora la Serie A, magari in un club meno blasonato e con ambizioni diverse, tipo la The Flexx Pistoia in cui militava prima di trasferirsi all’Olimpia.
Tra gli esterni troviamo Matteo Formenti, campione d’Italia nel 2015 con la Dinamo Sassari. Il brianzolo ha giocato poco quest’anno in Sardegna ma è da tantissimi anni in Serie A e sicuramente merita di trovare ancora un posto nel massimo campionato; inoltre Formenti è anche una persona che sa accettare la panchina e a cui piace dimostrare in palestra, parlando poco e provando a farsi trovare pronto quando chiamato in causa.
Insieme a Luca Vitali, anche il fratello Michele è attualmente senza contratto, dopo la retrocessione con la Virtus. Come il fratello, persino lui è promesso sposo con la Leonessa ma c’è un accordo privato con gli emiliani che complica l’affare, anche se, probabilmente, presto si risolverà questo nodo che blocca il passaggio ufficiale.
Sotto le plance, dopo i movimenti importanti di Pascolo, Zerini, Cervi e Cusin, troviamo ancora Giovanni Pini che non ha ancora ufficialmente rinnovato in Irpinia e che potrebbe lasciarla qualora gli venisse offerto un progetto importante e che deciderà di puntare su di lui. Recentemente è stato accostato a Pistoia ma è stato solo un sondaggio che non è andato a buon fine, tra l’altro.

Oltre a questi, tra i possibili outsider troviamo anche due giocatori con molta esperienza alle spalle e con un passato recente in A2: stiamo parlando di Marco Portannese e Valerio Amoroso. Il siciliano ha giocato una grandissima stagione a Scafati, risultando anche MVP della Coppa Italia vinta dalla Givova; ecco perché gli piacerebbe (e se lo meriterebbe) un ritorno in Serie A. Il secondo invece ha dimostrato a Caserta di essere ancora un giocatore che sposta e ha cambiato la stagione della Fortitudo Bologna, una volta arrivato in Emilia; per questo potrebbe essere un “ritorno di lusso”. Un altro grande “vecchio” del nostro basket è Gianluca bargnani italiaBasile, il quale o smette o rinnova a Capo d’Orlando ma questo è un discorso a parte, certamente non legato al basketmercato.

L’ultimo, e l’abbiamo lasciato in fondo alla fine, è Andre Bargnani. Il “Mago” sicuramente non giocherà in NBA il prossimo anno ma vorrebbe una squadra di Eurolega. Attualmente offerte concrete (a parte quella di Milano) non ne sono arrivate (soprattutto dopo il brutto Pre-Olimpico). Ecco che allora l’amore tra l’Olimpia e Bargnani potrebbe risbocciare tra qualche settimana, naturalmente a patto che le sue pretese economiche si abbassino di più della metà (aveva chiesto due milioni di euro ai primi abboccamenti).

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