Messina: “La squadra non va più fuori giri, in attacco stiamo provando cose nuove”

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Nella sala stampa dell’hotel NH Connection di Torino, sede del ritiro azzurro, coach Ettore Messina è intervenuto in sala stampa. Queste le dichiarazioni del ct al termine del primo girone e in vista della semifinale contro il Messico.

Soddisfatto del gioco della sua squadra? “Se si parla di spettacolarità non mi pongo neanche il problema perché in queste partite secche che valgono come una finale serve concretezza e solidità, cose che abbiamo avuto tranne che in alcuni momenti di nervosismo”.

Finora cosa è andato bene e cosa meno bene? “Non siamo fluidi in attacco ma penso che miglioreremo andando avanti. Comunque anche in altri tornei ci sono partite a 50 punti ma mi conforta il fatto che nei momenti decisivi ci sono state buone scelte e siamo riusciti a non vivere di solo pick and roll, cosa importante per questa squadra”.

Le insidie del Messico? “Hanno degli esterni molto aggressivi in penetrazione come Cruz e Toscano, il play sa controllare bene il ritmo della partita e bisognerà fare attenzione a rimbalzo: parliamo di una squadra che è andata vicinissima a vincere il torneo delle Americhe”.

datome italiaA qualcuno si chiede un passo avanti in vista dei prossimi match? “Stamattina c’è stato allenamento e ho visto un gruppo sereno, che ha voglia di giocare: dei ragazzi che non sono venuti a fare un’ora e mezza di lavoro ma a divertirsi con impegno, come se non toccassero la palla da molto. A seconda delle esigenze troveremo un protagonista diverso”.

Come stanno i ragazzi? “Belinelli si è abituato a giocare con la maschera, Datome ogni giorno fa un passo avanti, gli altri mi sembrano in buona condizione. Solitamente negli allenamenti del giorno prima ci si preoccupa di non farsi male invece ho visto gente che aveva voglia di correre e saltare, se non stessero bene non accadrebbe”.

Conta di più l’aspetto psicologico o tecnico in certe partite? “Conta di più riuscire a fare ciò che ci riesce meglio senza cercare fenomenate o inseguire prestazioni fuori dalla righe, se hai le gambe la testa è la cosa più importante. Tutti hanno qualche giocatore stanco quindi la testa convinzione e coesione fanno la differenza”.

Un commento sulle avversarie? “Sono come mi aspettavo, c’è molta fisicità, tutti impiegano un secondo in meno a fare i movimenti, sono grossi e/o si sforzano di difendere, inoltre ogni squadra ha giocatori di personalità; i due gironi sono equilibrati”.

messina italia

Come mai qualcosa non funziona in attacco? “Per una combinazione di fattori: qualcuno che non sta bene fisicamente, va più piano o non si sente sicuro, inoltre può esserci il peso della posta in palio oppure il fatto che cerchiamo di cambiare rispetto al passato giocando meno pick e maggiormente altre situazioni. L’attacco non deve essere valutato secondo i punti segnati, noi difendiamo bene e costringiamo gli avversari ai 24″ quindi il numero dei possessi si abbassa molto e per fare 80 punti dovresti tirare con il 70%”.

La difesa è la nostra sicurezza? “Questo non è un torneo di 10-12 partite, è un mini-torneo di 4 gare tutte importantissime perché se ne perdi una vai a casa. Se hai 4 partite secche in una settimana non puoi pensare di vincere con i fuochi artificiali, questi match si portano a casa con difesa, rimbalzi, poche palle perse e tiri selezionati. Nessuno ha sottolineato che abbiamo perso solo 6 palle con la Croazia prendendo più rimbalzi e tenendoli a 60 punti. Le percentuali non si possono controllare come la difesa, questo gruppo spesso andava fuori giri e io ho fatto in modo che non accadesse”.

Cosa ti aspetti dall’altra semifinale? “Una partita dove può accadere di tutto: la Grecia più forte sotto canestro,  ma la creatività e le percentuali da fuori degli esterni croati possono essere un fattore. Sarà una gara interessante, non ho una favorita”.

La diversa durata delle partite e dei timeout ti mette in difficoltà? “È molto diverso perché ho meno timeout più corti, vuol dire che c’è poco tempo per parlare alla squadra di ciò che non va e dare indicazioni. In Nba ci sono momenti in cui c’è un accordo non scritto dove si gioca con il secondo quintetto, nella gara Fiba non è possibile quindi le rotazioni sono più varie, per il resto non avverto grandi differenze”.

Il contributo di Hackett? “Molto importante così come quello di Poeta. Peppe non ha giocato con la Croazia perché Stipcevic non è sceso in campo e loro sono andati con un finto play ‘di stazza’ e io ho risposto con Gentile in quella posizione. Poeta però ha incoraggiato e dato delle idee: avere due play che usano la testa in campo e in panchina è importante perché poi tutti parlano e comunicano anche nei momenti difficili”.

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