NBA Numb3rs: Rockets, Jazz e Warriors ai limiti dell’immaginabile

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Solitamente si tende a considerare Natale come la fine del primo periodo di stagione NBA e l’inizio del secondo terzo, quello che ci porterà, tra circa un paio di mesi, all’ All Star Game e alla Trade Deadline. A proposito di questo, tiene banco nelle ultime ore l’oramai certa partenza di Nerlens Noel da Philadelphia, ma questo è solo il primo dei tanti rumors che ci accompagneranno da qui a metà febbraio. Dopo circa 25/30 partite di stagione è chiaro che le favorite alla vittoria finale continuano ad essere i Cleveland Cavaliers, che stanno dominando la Eastern Conference senza strafare e i Golden State Warriors che hanno trovato la giusta chimica di squadra abbastanza velocemente. Erano partiti alla grande i Clippers che ultimamente stanno deludendo e che dovranno rinunciare a Blake Griffin per almeno un mese. Non benissimo anche Indiana Pacers, Boston Celtics, Atlanta Hawks e Chicago Bulls distanti anni luce dai Cavs e, probabilmente, anche dai Toronto Raptors. In molti si sarebbero aspettati una Eastern Conference mediamente più forte, ma ad oggi nessuna di queste squadre è riuscita a compiere un ulteriore salto di qualità rispetto alla scorsa stagione. 

rockets

50. Sicuramente il protagonista numero uno di quest’inizio è stato Russell Westbrook. In settimana ha raggiunto la 50esima tripla doppia in carriera (solo altri 5 prima di lui ci erano riusciti). 13 triple doppie in 27 partite rendono la possibilità di chiudere con una tripla doppia di media reale e non più utopica, inoltre tende a punire pesantemente quelle squadre che non riescono a limitarlo neanche minimamente. Chiedere ai Phoenix Suns per conferma che dopo aver subito una prestazione da 51 punti, 13 rimbalzi e 10 assist, lo hanno visto segnare “solo” 26 punti e 11 rimbalzi, ma con ben 22 assist nella notte tra sabato e domenica.

24. A proposito di triple doppie e protagonisti di questo inizio. James Harden e i suoi Rockets stanno vivendo un momento straordinario e finalmente il sistema di D’Antoni sembra funzionare. I vari Gordon, Anderson e Ariza son contentissimi di ricevere gli assist di James Harden e sparare da tre. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: le 24 triple segnate contro i Pelicans sono il massimo a livello stagionale, anche le 417 totali sono il dato migliore della lega (Warriors e Cavs sono ferme a 336 e 334 per capirci). I cecchini ringraziano James Harden che dal canto suo sembra ben contento del nuovo ruolo come dimostrano gli 11.8 assist (primo nella lega) e le conseguenti 6 triple doppie. Per lui fanno 15 triple doppie totali con la maglia dei Rockets, una in più di Hakeem Olajuwon.

10. Rimaniamo a Houston. La squadra di Harden e D’Antoni ha vinto tutte le ultime 10 partite e 13 delle ultime 14 a suon di triple. Quando il coach italiano allenava i Suns di Nash e Stoudemire molti pensavano che un basket del genere poteva portare a dei buoni risultati e tanto divertimento, ma non al titolo. I Warriors hanno dimostrato il contrario e forse D’Antoni avrà una seconda chance a sua disposizione. Sicuramente in un ipotetico scontro al meglio delle 7 partite, i Warriors sarebbero i favoriti (batterli al loro ritmo e giocando la loro pallacanestro sarà davvero una bella impresa), ma se Harden e i Rockets sono questi non dateli assolutamente per morti.

100.8. Sono i punti su 100 possessi concessi dagli Utah Jazz aka il loro segreto. Meglio di loro fanno solo i Memphis Grizzlies. Ad ora, sono loro insieme ai già citati Rockets, la sorpresa di questa Regular Season visto che in pochissimi avrebbero predetto un loro 18-10 a ridosso di Natale, nonostante numerosi problemi di infortuni. Il leader tecnico è Gordon Hayward, giocatore di cui si parla pochissimo, rimasto sempre nell’ombra ma cresciuto costantemente fino ad essere un vero e proprio All Star. Il leader difensivo è invece Rudy Gobert che al quarto anno nella lega ha finalmente la consapevolezza necessaria per guidare una difesa NBA. Ci sono poi Derrick Favors, altro ragazzo perennemente snobbato dai media, Rodney Hood, autore di un grandissimo buzzer beater che ha permesso di vincere contro i Mavericks alcuni giorni fa e George Hill, il nuovo arrivato che ha permesso ai Jazz di compiere un ulteriore salto di qualità. Per lui ci sono oltre 20 di media con il 53% dal campo ed il 45% da tre. Si tratta chiaramente dei migliori dati della sua carriera, e di gran lunga.

26. Abbiamo parlato del gioco e degli assist dei Rockets. Ne realizzano 25.5 di media. I Golden State Warriors, primissimi in questa classifica a quota 31.5, ne hanno registrati 26 (su altrettanti canestri) nel solo primo tempo contro i New York Knicks chiudendo poi a quota 41 assist su 45 canestri segnati. Questo è solo uno dei tanti dati che fanno dell’attacco dei GSW il migliore della storia NBA, almeno per ora.

Luca Diamante

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