Con l’All Star Weekend alle spalle, siamo entrati nella terza e ultima fase della stagione NBA: il rush finale, periodo decisivo per la stagione di molte delle 30 squadre. In entrambe le conference la lotta per i playoff è particolarmente accesa e, probabilmente, solo Lakers, Sixers, Nets, Magic e Nets non hanno speranze di raggiungere almeno l’ottavo posto che però dovrebbe poi convertirsi in un massacro da parte dei Cavaliers e dei Warriors, indiscusse padrone della lega.
16. I Brooklyn Nets hanno ottenuto una scelta al primo giro (protetta, da parte dei Wizards nella trade che ha portato Bogdanovic in direzione opposta). Si tratta della miglior notizia in casa Nets da alcuni anni a questa parte, anche perchè ormai si sono abituati ad essere una squadra materasso: la sconfitta con i Warriors è la sedicesima (!) consecutiva.
58. Per la seconda stagione consecutiva, ai Golden State Warriors sono bastate 58 partite per garantirsi l’accesso ai playoff. Quest’anno hanno giocato la loro 58esima partita prima rispetto allo scorso anno riuscendo a diventare la squadra più veloce della storia nel qualificarsi alla Post Season.
5. Sono le squadre che ha cambiato Ersan Ilyasova negli ultimi 17 mesi: Pistons, Magic, 76ers, Thunder e Hawks. Dopo aver firmato con i Pistons nell’estate del 2015 ed esser stato scambiato 12 mesi fa con i Magic, il turco ha raggiunto i Thunder a giugno che lo hanno spedito a Philadelphia a novembre in cambio di Jerami Grant. Nuova deadline, nuova trade, e così pochi giorni fa Ilyasova è finito ad Atlanta in cambio di Tiago Splitter e due seconde scelte.
26. Sono i buzzer beater vincenti segnati da Carmelo Anthony durante la sua carriera. Dopo il battibecco con Phil Jackson, ‘Melo ha deciso di rimanere e di far capire a tutti che è ancora un signor giocatore. Il canestro vincente che ha deciso l’ultima partita giocata lo proietta in quinta posizione per buzzer beater vincenti segnati. Prima di lui Kobe Bryant (primo a quota 40), Larry Bird, Vince Carter e Michael Jordan.
5. Solo 4 giocatori nella storia sono riusciti ad esser per una stagione intera i migliori scorer, rimbalzisti, assistman, stoppatori e ladri di palloni della squadra: LeBron James, Kevin Garnett, Michael Jordan e Larry Bird. Con ogni probabilità Giannis Antetokounmpo diventerà il quinto nella storia, ma il lato più sbalorditivo di tutto ciò è che ha compiuto 22 anni nel dicembre scorso.
Russell Westbrook
Ormai è necessario avere uno spazio interamente dedicato a RW0 per poter parlare dei suoi infiniti record statistici. Da dopo l’All Star Weekend ha già portato a casa due triple doppie in altrettante partite: contro i Lakers ha segnato “solo” 17 punti, conditi da 18 rimbalzi e 18 assist. Negli ultimi 30 anno solo Rajon Rondo, James Harden, Larry Bird, Magic Johnson e Jason Kidd sono riusciti a chiudere una tripla doppia da almeno 15 punti, rimbalzi e assist. Westbrook lo ha fatto due volte nella stessa stagione. Nella notte, contro i Pelicans ha ottenuto la sua settima tripla doppia in carriera con almeno 40 punti (solo Oscar Robertson ne ha fatte di più) segnando il suo career high di 21 punti nel quarto finale. Chiudiamo il capitolo con l’ennesimo dato privo di senso: Westbrook ha segnato ben 1771 punti prima della pausa per l’ASG, miglior dato dal 1972.
All Star Game
Difficile associare i concetti di record, statistiche e competizione all’All Star Game che, purtroppo, è diventato tutto tranne che una partita di basket. Anche quest’anno però si sono infranti diversi record (cosa che succederà sicuaramente anche il prossimo se l’andazzo non dovesse cambiare). LeBron James è diventato il miglior realizzatore di sempre negli All Star Game, ma soprattutto ha collezionato la sua 13esima convocazione consecutiva nel quintetto titolare (su 14 stagioni), superato Duncan e raggiunto Bob Cousy in vetta. Anthony Davis, vincitore dell’MVP grazie a 52 punti, è diventato il miglior realizzatore su singola partita ritoccando il precedente record che apparteneva a Wilt Chamberlain di ben 10 punti.
