NBA Numb3rs: Boston sente la mancanza del Garden, James supera Abdul Jabbar, i Warriors fanno 16

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I Boston Celtics continuano ad avere un rendimento diametralmente opposto nelle partite in trasferta rispetto a quelle giocate al TD Garden e, dopo due gare dominate quasi interamente, soffrono il ritorno di LeBron James e soprattutto del supporting cast di Cleveland, si torna tra le mure amiche in pareggio. Se la differenza di prontezza mentale e aggressività è sicuramente il fattore che ha più influito in favore dei Cavs nelle ultime due gare, non possiamo sottovalutare il cambio di rotta del supporting cast. In gara 2, le guardie dei titolari dei Cavs hanno totalizzato un misero bottino da 3 punti e 1/11 dal campo, mentre il duo Rozier-Brown ha superato quota 40 punti tirando con un decente 16/34 dal campo. Nei due match successivi la musica è cambiata, JR ha convertito 6 triple delle 10 tentate e Hill ha segnato 26 punti con 10/20 dal campo. Tyronne Lue sta ricevendo una grossa mano anche da Tristan Thompson, un cliente molto scomodo per Al Horford che, non a caso, non è riuscito ad avere il consueto impatto dei due match alla Quicken Loans Arena.  Altro cambiamento lampante è stata sicuramente la difesa su LeBron James. Nei primi due episodi della serie Morris in primis, ma anche i vari Smart e Brown, hanno retto alla grande gli attacchi del re, nei secondi due episodi decisamente meno. Nei 56 possessi giocati da LeBron contro Morris nei primi due match, il bottino del #23 è stato molto povero: 4/14 dal campo, 11 punti e 3 palle perse, ma alla Quicken Loans Arena la magia è svanita e James è tornato a fare quello in cui meglio compete: dominare.

Il problema dei Boston Celtics sembra essere proprio la mancanza del TD Garden. Anche nelle serie precedenti ci avevano abituato ad approcci mentali prima che tecnici completamente diversi tra gare in casa e non.  Questo pericoloso trend gli ha portati a 9 vittorie su 9 partite giocate in casa (110 punti medi e 38% da 3) e ad un misero 1-5 in trasferta (93.2 punti e 30% da 3), la cui unica vittoria sarebbe stata anche evitabile dai 76ers in quella gara 3 quasi decisa da Marco Belinelli.

Il nativo di Akron ha segnato in gara 4 il suo canestro numero 2357 ai playoff superando Kareem Abdul Jabbar e agguantando il primo posto della classifica che rischia di mantenere per molti anni. Il suo avversario Tatum è invece diventato l’unico 21enne nella storia a guidare i suoi per punti in almeno 6 gare di PO.

I Boston Celtics si son trovati sopra 2-0 ben 37 volte nella loro storia ed hanno sempre vinto la serie, in uno di questi casi gli avversari sono stati proprio i Cavs di LeBron che, anche in quel caso, rimontò sul 2-2 prima di arrendersi. D’altro canto, LBJ è stato sotto 2-0 per 4 volte in vita sua (Finals escluse) ed è riuscito sempre a pareggiare la serie sul 2-2. Il prossimo match si disputerà al TD Garden, ma potrebbe essere diverso dai precedenti 9: ora di fronte c’è il giocatore più decisivo della lega che sembra aver ritrovato l’appoggio di alcuni dei suoi compagni e i Celtics, dopo due sconfitte sonore, potrebbero fare l’errore di tornare con i piedi per terra e accorgersi, per la prima volta in questi playoff, di essere una squadra giovane e inesperta.

Dopo i 40 punti subiti nel primo match giocato alla Oracle Arena, la gara di questa notte potrebbe essere un dentro o fuori per i Rockets. La buona notizia per i Rockets è che i continui attacchi di Harden su Curry continuano a funzionare, anche se non al meglio, quella brutta è che nonostante tutto Steph sembra aver finalmente ritrovato il ritmo in attacco. Dopo un primo tempo da 1/8 dal campo e 5 errori nel tiro pesante per cominciare la partita (nei due match precedenti ha tirato 2/13 da tre), il #30 ha cambiato marcia nel suo quarto preferito diventando il padrone di gara 3, chiusa a 35 e 13/23 dal campo. I numeri continuano a condannarlo in difesa dove, in marcatura su James Harden, concede 1.08 punti per possesso, il 55% da 3 e il 50% dal campo, ma se nella metà campo offensiva il suo impatto è quello del secondo tempo di gara 3 il problema è, tutto sommato, limitato. E’ la decima volta che Curry chiude un quarto di PO ad almeno 17 punti segnati e 7 di queste 10 super-prestazioni sono avvenute durante il terzo quarto. Il +41 subito da Harden e compagni è la peggior sconfitta dei Rockets nella loro storia e la peggiore per una squadra che in RS ha vinto almeno 65 partite. Gara 4 ci dirà se i Rockets sono davvero in grado di arrivare fino in fondo alla serie, ma per loro le brutte notizie non finiscono qui: i Warriors non perdono una partita di PO in casa da 16 gare ed hanno appena battuto la precedente miglior striscia positiva fatta registrare dai Bulls tra il ’90 e il ’91. Sbancare alla Oracle non sarà facile ma Harden ci proverà comunque sperando di avere dalla sua parte un Chris Paul al 100%. CP3 sembra infatti acciaccato (si vocifera di un problema al tendine d’achille, ma non vi è nulla di certo) ed in alcuni frangenti di gara 3 era evidentemente limitato nei movimenti laterali, dall’altra parte il grande assente potrebbe essere Andre Iguodala anche lui lontano dal 100% a causa di un problema al ginocchio. E’ comunque possibile che entrambi decidano di stringere i denti e scendere in campo.

Luca Diamante

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