NBA Preseason 18/10/16: a Miami il derby della Florida, Washington supera i Cavs, bene il Gallo

NBA News

Orlando Magic – Miami Heat 77-107

Agile vittoria di Miami nel derby della Florida, gli Heat dopo una partenza faticosa prendono le redini dell’incontro e dopo 12′ sono già a +8. Brillano in particolare Goran Dragic (17 punti e 5 assist) e Willie Reed (16 punti e 11 rimbalzi), il quale sostituisce l’assente Whiteside. Tra le fila di Miami out ovviamente anche Bosh e Josh Richardson, ma nonostante questo i rossoneri allargano il proprio vantaggio costantemente, soprattutto nel terzo e quarto periodo, quando scappano definitivamente e chiudono il match con un blowout. Per Orlando assenti Aaron Gordon e Bismack Biyombo, c’è la buona prova di Serge Ibaka (15 punti e 9 rimbalzi), mentre Fournier e Payton faticano molto al tiro (rispettivamente 10 punti con 3/10 e 8 con 1/8).

 

Washington Wizards – Cleveland Cavaliers 96-91

LeBron James mantiene la promessa fatta ai fans e gioca il match di pre-season al fianco dei propri compagni alla Ohio State University contro Washington. Il Rea apre con una stoppata in chase down su Kelly Oubre e chiude con 18 punti in 25′, frutto di un 8/13 dal campo, il più utilizzato dei suoi. Solo 10′ e 11′ invece per Irving e JR Smith (0 e 4 punti), apre con 15 punti nel primo tempo Kevin Love, sarà il suo bottino finale alla sirena. Gli Wizards si trovano a -10 dopo un quarto, ma hanno la forza di recuperare fino al sorpasso che arriva solo nell’ultimo periodo con un canestro di MArcus Thornton (16 punti). Miglior marcatore di Washington è Andrew Nicholson (19 punti), John Wall si ferma a 17 punti con 5/13 dal campo, Bradley Beal chiude con 13.

 

New Orleans Pelicans – Atlanta Hawks 89-96

Agile vittoria per gli Hawks davanti al proprio pubblico contro New Orleans, priva sempre di Anthony Davis. Buona partenza di Atlanta che all’intervallo è già avanti di 18 punti, merito della prestazione di Tim Hardaway Jr in uscita dalla panchina (16 punti con 7/10 al tiro) e della doppia-doppia di Dwight Howard (10 punti, 11 rimbalzi, 4 recuperi e 3 stoppate). I Pelicans si giocano tutto nell’ultimo quarto tentando di recuperare lo svantaggio, ma la rimonta si ferma sul -7 finale nonostante i 18 punti di Terrence Jones e i 13 a testa di Solomon Hill e del rookie Buddy Hield (che gioca 36′ e tira 5/15 dal campo).

 

Denver Nuggets – Oklahoma City Thunder 87-97

Stessa storia ad OKC, dove i Thunder dominano la partita e se la prendono comoda nell’ultima frazione, permettendo così il rientro in gara dei Nuggets. Oklahoma City raggiunge il +18 a metà gara, il +20 dopo 36′, ma Denver riesce a tornare anche fino a -8 nell’ultimo periodo. Solida prestazione per la coppia di lunghi di OKC Adams-Kanter (rispettivamente 17 punti con 9 rimbalzi e 15 con 8), mentre Russell Westbrook si ferma a “solo” 12 punti e 9 assist in 18′. Parte in quintetto per OKC il lituano Donatas Sabonis, che disputa 17′ chiudendo con 6 punti e 4 falli. Dalla parte di Denver, invece, 18 punti in 29′ per il nostro Danilo Gallinari (con 4/13 dal campo) e 11 con 6 rimbalzi per Jokic. I due rookie dei Nuggets, Murray ed Hernangomez, terminano la partita con 9 e 8 punti, lo spagnolo cattura anche 7 rimbalzi in 20′.

 

Los Angeles Clippers – Sacramento Kings 92-89

Tornano i titolari tra le fila dei Clips e giocano anche minuti considerevoli, arriva così un successo complicato su Sacramento che, nonostante la presenza sia di Collison che di Lawson, decide di partire con Temple e McLemore nel backcourt. Il migliore dei Kings è come al solito DeMarcus Cousins, con 23 punti in 25′ conditi da anche 8 rimbalzi, Rudy Gay, al centro delle ultime voci di mercato, chiude con 6 punti e 3/10 al tiro. Dall’altra parte JJ Redick segna 18 punti in 22′, Blake Griffin aggiunge 12 punti, 6 rimbalzi e 4 assist e Chris Paul smazza altre 8 assistenze per i compagni. Los Angeles arriva sul 90-74 con quasi 4′ da giocare ed ha un blocco, facendosi recuperare quasi tutto il vantaggio dai canestri di Casspi (8 punti) e Temple (7 punti). Il tempo per Sacramento è però troppo poco e la rimonta si infrange sulla sirena.

Francesco Manzi

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