Olimpia Milano, le prime parole da biancorosso per Goudelock: “Sono molto felice, sarà una stagione da ricordare”

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Andrew Goudelock è stato senza alcun dubbio il colpo di mercato più importante dell’Olimpia Milano: il giocatore americano, conosciuto per la sua vena realizzativa, sarà il punto di riferimento principale per l’attacco della squadra di Simone Pianigiani.

L’ex Maccabi ha rilasciato una lunga ed interessante intervista proprio ai microfoni di olimpiamilano.com: diversi gli argomenti trattati, dal primo approccio alla palla a spicchi, sino ad arrivare ad oggi, con grandi aspettative sulle spalle. Di seguito i punti principali dell’intervista:

Sono molto felice, è una grande opportunità.

Dice il “Mini-Mamba” riguardo alla possibilità di giocare a Milano..

La squadra è buona, l’allenatore lo conosco perché ho giocato contro la sua squadra a Gerusalemme e ho grande rispetto per lui. I ragazzi che sono arrivati sono ottimi, hanno talento, mi aspetto una grande stagione. La gente vedendoci da fuori si aspetta molto da noi. Vale anche per me: io ho sempre grandi aspettative e ambizioni per me stesso ma questa dev’essere una stagione da ricordare.

Goudelock parla poi delle sue caratteristiche tecniche:

Tanti allenatori, tante squadre conoscendo il mio potenziale offensivo hanno cercato di crearmi problemi, di essere duri, fare falli, farmi diventare un obiettivo delle difese. Ma credo di essere migliorato molto in difesa in questi anni e oggi mi considero un buon difensore. Sono maturato nelle letture, al Fenerbahce Coach Obradovic mi ha insegnato tante cose, a leggere le situazioni, i pick and roll, e quello che ho imparato in quell’anno me lo porto dietro”

L’ex Maccabi fa un salto nel passato, parla dei primi momenti con la palla da basket..

Crescendo sono stato anche un giocatore di football ma tutti nella mia famiglia hanno giocato a basket. Quando ci trovavamo tutti assieme, giocare a basket è quello che facevamo. È quasi una seconda natura per me. Mio padre ha giocato e crescendo mi hanno sempre raccontato di quanto fosse forte. Ho sempre giocato, sono stato esposto al basket fin da molto piccolo. 

L’esperienza ai Lakers con Bryant:

Con Kobe Bryant ho avuto un rapporto subito buono: lui ha cominciato ad apprezzarmi subito, vedendo il mio istinto di realizzatore ma soprattutto quanto ero competitivo in allenamento. Ha cercato di aiutarmi con consigli ma soprattutto spiegandomi che sarebbe stata una questione di mentalità, più che tecnica o fisica. È stata la sua lezione più grande. Dopo una partita giocata bene ho fatto diverse interviste in campo, poi in spogliatoio tutti dicevano a Kobe che dovevo tirare e giocare come un Mini-Mamba. Ho chiesto di cosa stessero parlando e Kobe mi ha detto che lo sapevo di cosa stavano parlando, che era vero, che dovevo tirare di più. C’erano anche Matt Barnes e Luke Walton. È stato lui, Walton, in realtà a pronunciare Mini-Mamba per primo poi Bryant ha cominciato a usarlo. Tutti attorno ridevano. È cominciata così.

Ed infine alcune parole sulle esperienze lontano dagli States..

Andrea Trinchieri è stato coach di Goudelock all’Unics Kazan

..Kazan: Faceva così freddo che non potevo pensare ad altro che lavorare, migliorare e vincere. Ed è quello che ho fatto in una delle migliori squadre in cui abbia giocato. Trinchieri è stato un allenatore molto importante per me, mi ha dato la fiducia di poter fare tante cose sul campo e l’ho sfruttata.

Fenerbahce – “Ho avuto la possibilità di essere allenato da un coach come Obradovic, il migliore di sempre in Europa. Mi ha insegnato tantissimo, il modo in cui allena, in cui pensa, in cui fraziona il gioco nei dettagli: è quasi una scienza. Lui analizza ogni cosa che fai, ogni tuo movimento o i movimenti di altri giocatori. È sempre due o tre passi avanti. Abbiamo giocato le prime Final Four nella storia del club. È stata una grande stagione, tutto quello che potevamo fare l’abbiamo ottenuto. Ho avuto la sensazione che fossero tre stagioni in una.

La Cina – “Sono andato per i soldi che mi hanno offerto, dico la verità. Ho due figli, mi hanno offerto tantissimi soldi ed è una lega adatta ai grandi realizzatori quindi a me. Poi è stata anche un’avventura, un’esperienza”.

Il Maccabi – “E’ stata una stagione pazza, abbiamo cambiato tanti allenatori. E’ stata una situazione nuova per me, non vincevamo, ci sono stati enormi problemi per tutta la stagione. E’ stata un’esperienza formativa anche quella, ogni esperienza nuova ti insegna qualcosa. Cerco di prendere l’aspetto positivo da ognuna di esse. Ma voglio essere un leader positivo, qualcosa ho imparato anche da questa stagione.

Fonte: Ufficio Stampa Olimpia Milano

Matteo Gualandris

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