Il presidente del Lietuvos Rytas sui giocatori di colore: “Non più di due in squadra, in quattro hanno formato una gang”

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Hanno suscitato molte polemiche e clamore mondiale le dichiarazioni del presidente del Lietuvos Rytas, Gedvydas Vainauskas, che in un’intervista ha dato la colpa degli insuccessi stagionali alla presenza dei giocatori di colore nella sua squadra: “Abbiamo sempre sostenuto che non dovrebbero esserci più di due giocatori neri in squadra. Quello che è successo è che al nostro allenatore Tomas Pacesas piace giocare con i giocatori neri – per controllarli, per insegnare e fargli da tutor – per cui abbiamo ingaggiato quattro giocatori neri. All’improvviso, si sono riuniti per formare… come posso dire… una specie di gang. Non può andar bene così: posso dire che in base ai miei 23 anni di esperienza nel settore non si può avere mai più di due giocatori neri … (sorride) Perché allora cominciano a succedere cose brutte”.

In seguito Vainauskas ha cercato di rimediare con un comunicato ufficiale pubblicato sul sito della società lituana: “Mentre parlavo delle lezioni imparate durante l’ultima stagione, avevo nella mia mente la situazione con i giocatori stranieri. La posizione principale del BC Lietuvos Rytas è che un giocatore di basket sia innanzitutto un professionista. Purtroppo, alcuni dei nostri stranieri non hanno soddisfatto le aspettative del club. Durante i play-off hanno agito in modo irresponsabile e hanno avuto un grande impatto negativo sulla performance del nostro team. Nella mia intervista, ho espresso la mia delusione per alcuni dei giocatori stranieri selezionati per la stagione. Mi scuso, se sono stato frainteso”.

Nonostante questa marcia indietro l’impressione è che le parole espresse “a caldo” continueranno a far discutere anche oltreoceano.

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