Preview NBA 2014-15, New Orleans Pelicans: Anthony Davis unica certezza, ma occhio agli “altri”

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New Orleans Pelicans

Dodicesimi ad Ovest nel 2013/14 (34-48)

New_Orleans_Pelicans01

Roster:

PM: Jrue Holiday, Austin Rivers, Jimmer Fredette

G:Eric Gordon, Russ Smith

AP: Tyreke Evans, John Salmons, Luke Babitt, Darius Miller

AG: Anthony Davis, Ryan Anderson

C: Omer Asik, Jeff Withey, Alex Ajinca, Patrick Young

anthony daviusLa stella: Anthony Davis

I numeri della sua seconda stagione NBA sono spaventosi: oltre 20 punti e 10 rimbalzi, quasi 3 stoppate di media e dei miglioramenti offensivi rispetto al primo anno inimmaginabili. Dopo un mondiale vinto e vissuto da protagonista è quasi pronto a portare i suoi New Orleans Pelicans in alto, anche se non sarà facile. Il prodotto di Kentucky fa letteralmente paura a tutti i suoi avversari se solo si pensa al giocatore che potrebbe essere tra qualche anno quando riuscirà ad esprimere tutto il suo potenziale, ma prepariamoci a vedere grandissime cose già da quest’anno. Il miglioramento fisico e tecnico deve essere accompagnato da quello mentale e Monty Williams chiederà al suo pupillo proprio questo durante i prossimi mesi anche alla luce dell’esperienza in Spagna. C’è chi lo paragona già a KG o Duncan e sfidiamo chiunque a dire che non ha il potenziale per diventare un giocatore del genere, ma il cammino è ancora lungo. Le prossime due stagioni (le ultime del rookie contract) saranno di fondamentale importanza per la carriera del “Monociglio”, solo al termine di queste potremo dire con certezza che tipo di giocatore abbiamo davanti. Per ora, indizi e sensazioni sono estremamente positivi.

L’arma in più: Omer Asik

Partiamo dal presupposto che il potenziale, soprattutto offensivo, di questa squadra è straordinario. Di certo il talento non manca ai vari Eric Gordon, Tyreke Evans, Austin Rivers, Jrue Holiday e la volontà della dirigenza è quella di affiancare Davis al migliore tra questi per costruire il futuro. Lo scorso anno, soprattutto a causa dei problemi fisici, questo potenziale non si è tramutato in gioco e risultati e perciò si è fatto il possibile per portare a New Orleans un giocatore diverso, con meno talento ma decisamente più solido e più propenso ad incidere sui risultati di squadra. Ecco il nuovo compito di Omer Asik che, dopo essere stato il vice-Noah a Chicago, un centro dal grande impatto nel primo anno a Houston ed un “peso” dopo l’arrivo di Howard, si troverà al fianco di Anthony Davis in questa nuova avventura. Se il vero Asik è davvero il centro solido di due stagioni fa, i Pelicans hanno trovato il giocatore che fa al caso loro: pochi (o meglio, nessun) pallone richiesto in attacco se non su scarichi e roll, solidità difensiva ed intelligenza cestistica che spesso si traduce in ottimi risultati. Immaginate lui e Davis insieme nella stessa area… un bel dilemma per gli attacchi avversari.

Il mercato: Asik ma soprattutto una panchina molto lunga

Nessun colpo di scena per i tifosi dei Pelicans durante quest’estate, ma tante piccole mosse strategicamente ottime. Abbiamo già parlato dell’arrivo di Omer Asik da Houston in cambio di una prima scelta, ma non delle mosse minori. Dal Draft è arrivato Russ Smith, giocatore offensivo per eccellenza pronto alla NBA dopo 4 anni a Louisville alla corte di Rick Pitino, considerando che è arrivato sostanzialmente per nulla, è stata una buonissima mossa. La rotazione degli esterni è stata poi completata con la firma di Jimmer Fredette che finalmente potremo ammirare in un ambiente diverso da quello di Sacramento, John Salmons e la sua esperienza e Luke Babitt, altro tiratore molto pericoloso. Per quanto riguarda il reparto lunghi (già molto affollato con Davis, Anderson, Asik e Withey) il tassello mancante si chiama Patrick Young, centro atletico che dopo 4 anni in NCAA ed una Final Four lo scorso anno proverà a fare il salto di qualità, nulla di che, per ora mettiamolo nella lista degli esperimenti.

New Orleans Pelicans Media Day

Aspettative: il progetto è a lungo termine, ma i Playoff sono a portata di mano

Il progetto dei New Orleans Pelicans poggia su Anthony Davis e non prevede di certo la corsa al titolo nei prossimi anni. Le grandi squadre si costruiscono con calma, ma a New Orleans hanno iniziato molto bene. Lasciando da parte la coppia di lunghi Asik-Davis, molto dipenderà dall’apporto che riusciranno a garantire gli esterni, tutti e tre con un vasto potenziale, ma con problemi fisici troppo ricorrenti. E’ vero che la speranza è l’ultima a morire, ma da quando Eric Gordon è arrivato a New Orleans (3 estati fa) ha giocato poco più di 100 partite, non garantendo mai continuità di risultati. Discorso simile per Tyreke Evans che dopo il contrattone firmato la scorsa estate ha un po deluso, anche se a dire il vero, dopo l’anno da rookie non ha mai dato l’impressione di esser davvero un giocatore determinato a raggiungere alti livelli. Cambia la musica per quanto riguarda Jrue Holiday che già ai tempi dei Sixers aveva dimostrato di poter diventare un ottimo playmaker, soprattutto durante la sua ultima stagione. In coppia con Anthony Davis aveva cominciato molto bene lo scorso anno salvo poi operarsi e concludere l’annata con soltanto 34 partite giocate, se il fisico tiene, i Pelicans hanno il playmaker adatto al loro futuro. Enigmatica la situazione in casa Pelicans per il prossimo anno, se giocassero nella Eastern Conference potrebbero tranquillamente lottare per un posto ai PO, ad Ovest è più complicato ma ci sono ampi margini di crescita, attenzione a darli per spacciati.

Luca Diamante

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