Preview NBA 2015-16: Orlando Magic: ancora un anno di transizione

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Orlando Magic

Tredicesimi ad Est nel 2014/15 (25-57)

Roster:

PM: Elfrid Payton, C.J. Watson, Shabbaz Napier
G: Victor Oladipo, Mario Hezonja, Evan Fournier, Keith Appling
AP: Tobias Harris, Devyn Marble, Andrew Nicholson
AG: Aaron Gordon, Jason Smith, Dewayne Dedmon
C: Nikola Vucevic, Channing Frye, Greg Stiemsma

 

La stella: Nikola Vucevic

Esploso nella scorsa stagione, “San Nikola” è diventato il punto di riferimento offensivo dei Magic, realizzando oltre 19 punti di media e 11 rimbalzi a partita: sesto miglior marcatore della Eastern Conference con ben 45 doppie-doppie portate a casa. Durante gli ultimi anni di re-building, i Magic hanno sempre fatto molta fatica nella metàcampo offensiva ma grazie ai miglioramenti di Vucevic, soprattutto nel tiro dalla media, sono riusciti ad allargare il campo, regalando così più spazio alle penetrazioni di Oladipo e Payton. E’ chiaro comunque che se il ruolo di “stella” è ricoperto da pur un ottimo giocatore come Vucevic, qualcosa manca ad Orlando. Un vero leader.

L’arma in più: Mario Hezonja

Al di fuori dello starting five, il roster dei Magic presenta moltissime lacune in parte coperte dall’arrivo di Mario Hezonja. Scelto con la 5a scelta assoluta nell’ultimo Draft, il croato ha dimostrato di non avere paura di niente e di essere pronto per questo palcoscenico dopo gli anni di esperienza maturati in Europa soprattutto con il Barcellona. Buon tiro, forza fisica, visione e gran carattere, Hezonja può davvero rappresentare un valore aggiunto uscendo dalla panchina. Se la sua stagione sarà allo stesso livello di quanto visto durante la Summer League, beh allora ci sarà da divertirsi.

Il coach: Scott Skiles

L’arrivo di Coach Skiles vuole rappresentare l’inizio dell’evoluzione di questa squadra: da giovani talentuosi a vincenti. Skiles torna ad Orlando, la squadra che lo ha consacrato e che lo ha consegnato alla storia quando fece registrare il record di assist in una partita nel lontano 1990, ben 30, con grandi motivazioni. E’ un allenatore esperto, che chiede molto ai suoi giocatori soprattutto nella metàcampo difensiva, da sempre il punto di forza delle sue squadre nonostante questi Magic, dopo la trade di Howard, siano sempre stati una delle peggiori squadre a livello difensivo di tutta la NBA.  Sarà un maestro, un vero e proprio insegnante per questo gruppo giovane e ormai pronto a spiccare il volo.

Il mercato: Il progetto di ricostruzione va avanti tra Hezonja ed il rinnovo di Harris

Calma piatta ad Orlando durante la off-season, con pochi movimenti e di minore importanza come gli arrivi di C.J. Watson, Jason Smith e Shabbaz Napier e le partenze, senza rimpianti, di Ben Gordon, Mo Harkless, Kyle O’Quinn e Luke Ridnour. Gli unici due colpi degni di nota, sono l’arrivo di Mario Hezonja dal Draft ed il rinnovo da 64 milioni in 4 anni di Tobias Harris: quest’ultimo, sembrava il giocatore più indicato a lasciare Orlando per provare a convincere un grande free-agent e far fare il salto di qualità ai Magic. Il GM Rob Hennigan ha dimostrato invece di credere molto in questo progetto di ricostruzione, così come i giocatori e la stessa società.

Le aspettative: Ancora niente Playoffs ma ci siamo quasi

Indubbiamente la squadra è ricca di talento ma manca ancora di esperienza e di profondità. L’Est è la Conference più debole anche se in crescita ma non vediamo i Magic realmente in grado di poter competere per gli ultimi posti utili per la post-season. Scott Skiles è generalmente un allenatore che realizza ottimi risultati nel suo primo anno in una nuova squadra ma superare 5 squadre rispetto alla passata stagione è forse un risultato troppo ottimistico anche per un grande allenatore come lui. Ci si aspettano fuochi d’artificio nella prossima estate per poter fare il definitivo salto di qualità per questi Orlando Magic.

Lorenzo Simonazzi

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