Quando i Nets fuorono ad un passo dal diventare Swamp Dragons

Home Rubriche

imagesRieccoci con una nuova puntata di “Lo sai che…?”, stavolta ci concentreremo su una franchigia che può essere definita sia vecchia che nuova. I Nets possono infatti essere identificati con un’antitesi: nella NBA dalla sua fusione con la ABA nel 1972 (fondati però nel 1967), sono una delle squadre più longeve della Lega, ma anche l’aggettivo giovane si addice a loro, “rinati” quest’anno nel segno di Brooklyn.

Il proprietario dei Nets è Mikhail Prokhorov, secondo uomo più ricco di Russia, uno Zio Paperone dei minerali preziosi, non certo un grande intenditore di pallacanestro. Ha comprato i Nets nel settembre del 2009, quando ancora giocavano nel New Jersey, ma prima di lui?

Solito salto nel passato, estate del 1994. I Nets sono la barzelletta nella NBA, vendono pochissimo e non hanno appeal nella zona metropolitana di NYC.  A quel tempo il presidente è un certo Jon Spoelstra. Sì, avete letto bene. Il padre di Erik, attuale coach dei Miami Heat Campioni NBA. Come dicevamo, i Nets sono alla frutta, la stagione 1993-94 si è conclusa con un record positivo di 45-37, ma così non va; come ciliegina sulla torta (indigesta) c’è l’eliminazione al primo turno dei Playoffs per mano dei rivali di New York.

Jon allora ha l’intuizione: “Risolleviamo l’immagine della franchigia cambiandole nome!”

Sì, ma come la chiamiamo? “Swamp Dragons“. Che in italiano sarebbe “I Draghi della Palude”.

E i Nets sono a due passi dal diventare i New Jersey Swamp Dragons. La governatrice dello Stato dà il suo assenso nonostante un primo rifiuto, David Stern dopo aver definito l’idea come “la più stupida mai sentita” si fa persuadere, il nome è approvato anche dai “Secaucus Seven”, il consiglio di amministrazione della franchigia a quel tempo. Tutto ciò che serve per rendere il cambio effettivo a questo punto è il voto degli allora 27 proprietari NBA.

Dei 27 voti necessari, 26 sono a favore, uno no. Spoelstra ci prova, fa notare a David Stern che la maggioranza è schiacciante, ma glaciale è la risposta del commissioner: “Non possiamo farlo, l’unico voto contrario è stato quello del vostro proprietario“. All’ultimo momento David Gerstein, uno dei proprietari dei Nets, ha cambiato idea e fatto fallire l’idea.

E’ la fine degli Swamp Dragons, la fine che giunge ancora prima dell’inizio. I Nets sopravvivono, il resto è storia.

Francesco Manzi

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.