Ricky Rubio punge Love: “Giocherò con dei giocatori che hanno voglia”

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Direttamente dalla “sua” Spagna, Ricky Rubio parla per la prima volta dell’addio del suo amico e compagno di squadra Kevin Love, passato ai Cavaliers in estate.

Ricky Rubio e Kevin Love: una separazione dolorosa ma largamente pronosticata.
Ricky Rubio e Kevin Love: una separazione dolorosa ma largamente pronosticata.

Dopo un buon mondiale – finito anzitempo a causa della serata perfetta della Francia di Batum e Diaw – Ricky Rubio ha parlato ai microfoni di Yahoo Sports riguardo il proprio futuro nell’NBA. Al suo ritorno nel massimo campionato a livello mondiale, lo spagnolo, 5.5 punti, 4.5 rimbalzi e 5.1 assist a partita durante il mondiale, si appresta ad affrontare la sua quarta stagione Oltreoceano – la prima senza Kevin Love al suo fianco. L’ala dei Wolves è stata scambiata per Wiggins e Bennett durante la free-agency 2014; la situazione a Minnesota sarà piuttosto diversa rispetto agli anni passati, anche considerando l’arrivo di Thaddeus Young da Philadelphia.

Rubio si dice molto dispiaciuto dell’addio di Love, con cui aveva instaurato un buon rapporto fuori dal campo, oltre che una chimica di gioco di alto livello, vista a sprazzi nella stagione 2011-12, quando entrambi erano in salute.

<< Abbiamo giocato una bella, stupefacente prima stagione, quando abbiamo giocato insieme. Poi però siamo stati sfortunati, siamo stati vittime di infortuni. Questa cosa ha spezzato gli equilibri, interrotto il ritmo e il trend che avevamo insieme è stato interrotto. Se nessuno si fosse infortunato, quell’anno avremmo potuto fare i playoffs e probabilmente saremmo arrivati lontani insieme. Purtroppo iniziò una serie di infortuni, che non si è interrotta e noi non siamo mai riusciti a recuperare quello che avevamo assaggiato. >>

Dopo le parole al miele, arrivano anche delle dichiarazioni che assomigliano a una piccola frecciatina nei confronti dell’ex-n.42 di Minnesota. Alla domanda del giornalista “non hai cercato di convincerlo a rimanere?”, il nazionale spagnolo ha risposto così:

<< Se aveva deciso di partire, non c’era ragione per parlargliene. Mi piaceva davvero tanto giocare con lui, ma ora giocherò con dei giocatori che avranno veramente voglia di stare qui a Minneapolis. >>

Poi, tuttavia, colui che sarà chiamato a dare grandi risposte agli scouts che lo hanno portato nel paese a stelle e strisce, ha specificato di comprendere la scelta dell’ormai ex-compagno di squadra:

<< Posso capire la sua scelta, è normale. E’ stato qui per sei anni, senza mai giocare i playoffs. Capisco davvero. Se fossi stato nella sua situazione, ovvero essere uno dei migliori giocatori della lega e non poter giocare i playoffs, sarei stato parecchio frustrato anche io. >>

Niente rancori, dunque per questi due amici divisi ora dai colori diversi di maglia. I loro destini, a lungo incrociati ed ora per la prima volta separati, si assomigliano più di quanto sembri. Mentre a Cleveland Love – seppur giocando da secondo violino nella squadra del King James –  è chiamato a dimostrare di essere davvero un vincente, Rubio deve dimostrare di meritare l’NBA. Da quest anno il suo ruolo non sarà più facilitato da un finalizzatore eccellente come Love nel pitturato e il suo gioco, di conseguenza, sia dal punto di vista tattico che dell’assetto mentale, dovrà fare il tanto atteso salto di qualità.

Niccolò Armandola

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