Rookie ladder: rimane solo Wiggins, la lotta al secondo posto si fa interessante

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Wiggins è rimasto solo, ma dietro di lui la battaglia si fa davvero bella, da una parte abbiamo l’atletismo di McDaniels, LaVine e Nerlens Noel, dall’altra abbiamo la qualità e la comprensione del gioco di Payton, Mirotic, Bogdanovic; una nomination la merita anche Jusuf Nurkic e la sua sfrontatezza (vedasi le prestazioni contro Cousins e Gasol).

Passiamo ai numeri: Wiggins comincia ad impressionare, primo per minuti e tentativi dal campo, guida chiaramente anche per punti e risulta essere il migliore anche per tiri liberi tentati.
Kj McDaniels è forse la sorpresa più lieta di tutto il draft e sta contribuendo in maniera efficiente nel gioco offensivo dei 76ers; impressionanti la stoppata e mezzo a partita dai suoi 198 cm.
Per quanto riguarda LaVine, abbiamo di fronte un ottimo realizzatore in grado di assistere i compagni, ma in seria difficoltà nel play-making: 2,3 perse a partita in 23′.
Nerlens Noel non sta crescendo esponenzialmente come ci saremmo aspettati, ma Anthony Davis dimostra che quello che conta è migliorare nel lungo periodo e Noel avrà sì molto da fare, ma il potenziale è davvero da grandissimo giocatore.
Elfrid Payton sta invece spazzando via ogni dubbio, 8 punti, un plus/minus non male, 6 assist, ma 2,4 palle perse a partita.
Mirotic sta invece pian pianino prendendo la dimensione di ala piccola nelle fasi decisive della gara; il suo apporto è ottimo ed il plus/minus di +1,5 è da giocatore di grande livello.
Bogdanovic, invece, è chiaramente in fase calante, i Nets sono in crisi e lui accusa il colpo più degli altri.
Infine il Bosniaco più cattivo d’America, Jusuf Nurkic un giocatore davvero particolare, velocità di piedi da grande giocatore e soprattutto una personalità da lottatore vero.

Una menzione va fatta anche per Galloway e McAdoo, il primo classe 91′ sta giocando 30′ a partita e si sta guadagnando il contratto di 10 giorni in 10 giorni, il secondo classe 93′, invece, dopo l’exploit dell’esordio sta ora faticando un pochettino, ma il futuro è tutto suo

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Stefano Muratorio

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