Eurotalents: Aleksej Pokusevski, l’intrigo NBA del prospetto dell’Olympiacos

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Ritorna la nostra rubrica sui prospetti europei e questa volta la nostra lente di ingrandimento si focalizza sul prossimo Draft NBA: abbiamo trattato in passato “rising prospects” quali Deni Avdija e Theo Maledon, come potenziali chiamate al primo giro, ma recentemente nei radar dei primi 30 nomi incuriosisce un nome in particolare. Per chi lo ha visto giocare dal vivo, non è difficile capire il perchè di un posto nelle lottery picks: si tratta di un prototipo di giocatore unico, capace di impiegare un fisico da lungo puro nel ruolo di playmaker grazie alla sua visione di gioco e proprietà fondamentali di livello. Nato in una famiglia scampata alla guerra del Kosovo nel 1999, dopo essere cresciuto cestisticamente a livello locale, a 14 anni si trasferisce all’ombra del Pireo, nell’Olympiacos dove milita tutt’oggi nella seconda divisione greca con occhio anche alla prima squadra che compete in Eurolega. Il potenziale ancora inespresso è oggetto di enorme curiosità per una possibile avventura NBA: ecco a voi, Aleksej Pokusevski.

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ALEKSEJ POKUSEVSKI

NATO: 26/12/2001

A: Belgrado

RUOLO: Point Forward

TEAM: Olympiacos

FISICO: 211 cm per 93 kg. Si notano subito le misure decisamente poco equilibrate nel rapporto peso/statura, ma andiamo con ordine: possiede lunghe leve corporee che gli permettono di essere efficace sia nel correre il campo per chiudere al ferro senza problemi, oltre ad un’apertura alare e una reattività tali da renderlo anche un fattore importante sotto il proprio tabellone. Ciò che colpisce di più è la fluidità dei movimenti, combinato con una coordinazione e una mobilità in via di perfezionamento, che lo rendono un profilo corporeo molto intrigante. Tuttavia le componenti atletiche inerenti all’esplosività (orizzontale e verticale) e alla massa muscolare lo rendono ancora lontano dall’essere considerato un top prospect. Deve cominciare a usare anche la mano debole.

TECNICA: possiede un set tecnico fuori categoria per un giocatore di queste dimensioni. Possiede ottime proprietà di palleggio, evidenziate soprattutto a livello giovanile: qui è  soprattutto il fisico a fare la differenza nel creare vantaggio, ma dimostra di gestire bene la palla nei duelli individuali con cambi di mano e di direzione per trovare una linea di penetrazione (predilige l’attacco con la mano forte), oltre a “hesitations” e “spin moves” ben eseguiti. Dal palleggio può spingere anche la transizione e il contropiede. Oltre a questo, anche il fondamentale del passaggio è ben sviluppato: anche in questo caso la taglia fa la differenza, attirando i raddoppi difensivi, ma la visione di gioco dal perimetro o dal post-up, in movimento o da fermo, lo rendono un buon distributore di palloni vincenti per i compagni piazzati o in backdoor, spesso cercando anche angoli difficili e rischiosi per riuscire nel suo operato. Il tiro è sicuramente il fondamentale da svezzare meglio per essere un ’efficiente, e soprattutto costante, realizzatore: la meccanica incompleta del gesto cambia velocità a seconda della marcatura e dello spazio concesso dall’ avversario, a cui si aggiunge un rilascio e un tocco ancora in via di definizione; è capace di colpire da qualsiasi posizione anche creando la propria conclusione, anche il mid-range game ed efficienza di tiro è ancora terra sconosciuta. Sotto i propri tabelloni, si rivela come un potenziale rim protector grazie all’uso delle proprie leve e alla reattività.

Fonte: SerbiaHoop YouTube Channel

ATTACCO: probabilmente ancora non al massimo del proprio valore, sia per quanto riguarda l’aggressività e la costanza nel macinare gioco sia nella versatilità di soluzioni. Parliamo di un giocatore che ama agire prevalentemente in situazioni che gli permettono di tirare, prediligendo un tiro dal palleggio sul medio-lungo raggio o attaccare forte in transizione, se la situazione lo permette; raramente attacca fino in fondo, inoltre ancora non possiede il tocco morbido costante per essere un efficace realizzatore vicino a canestro. Parte soprattutto da situazioni in isolamento frontali, in modo da avere in controllo la palla e la situazione di gioco, cercando più il proprio vantaggio che proseguire la distribuzione del pallone sul perimetro; per l’intelligenza di gioco e le leve a propria disposizione è un fattore anche nel coinvolgere e leggere i tagli dei compagni, potrebbe anche osare di più in prima persona la soluzione del PnR, che ha già dimostrato di poter eseguire nel ruolo di palleggiatore. Nonostante le dimensioni corporee, ancora non ha sviluppato un proprio gioco in isolamento dal post-up per essere efficace anche dentro l’area. Non è molto mobile lontano dalla palla, chiama spesso il pallone.

DIFESA: il suo alto centro di gravità è un grosso limite nel marcare gli esterni, però si rivela tutto sommato un difensore nella media per capacità di scivolamento, mobilità dei piedi in progressione e distanza dall’avversario. D’altro canto, la sua taglia fisica gli permette di ostacolare facilmente i tiri degli avversari e negare penetrazioni facili al ferro rendendolo di fatto un potenziale rim protector a cui però manca fondamentalmente quel fisico e quella capacità di assorbire i contatti che gli permetterebbero di essere efficace anche contro 4-5 in situazioni di post-up. Da scoprire e valorizzare è la sua difesa lontano dalla palla (più focalizzato su palla che uomo), in particolare nelle situazioni di PnR dove sugli switch potrebbe essere un fattore tale da negare vantaggio sia al palleggiatore sia allo screener, oltre ovviamente alle rotazioni difensive sia sul perimetro che dentro l’area.

 

Nel complesso abbiamo di fronte un giocatore per il quale mezzi fisici e tecnici e il modo in cui vengono applicati alla pallacanestro ha un potenziale enorme per versatilità e impiego, con punti inesplorati del gioco che ancora non sono stati pensati: si tratta di un modello ancora difficilmente classificabile di cestista, ma per il quale non si può non spendere una scommessa oltreoceano e sul quale bisognerebbe investire a lungo termine (3 anni almeno) per poterlo piazzare come giocatore NBA. E forse ancora non basterebbe.

 

IMMAGINE: fiba.basketball

 

Federico Gaibotti

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