L’allenatore della Nazionale italiana di pallacanestro Meo Sacchetti, sul quotidiano sardo La Nazione, ha parlato del suo collega Gian Piero Ventura e della disfatta della Nazionale di calcio.
Non è facile fare il CT in Italia.
No, non lo è, ma io quando ho accettato sapevo che non avrei avuto (per le partite di qualificazione ai Mondiali) i giocatori dell’Nba e dell’Eurolega. Lamentarsi ora non ha senso, lavoriamo con quello che abbiamo.
L’Italia nel calcio ha toccato il fondo, cosa si fa in questi casi?
E’ stata una botta: è calcio, non ci siamo abituati. E’ un’eliminazione che dispiace, perché abbiamo perso contro una squadra che non ha fatto un tiro in porta, ed è andata avanti per un’autorete… Uscire così è uno choc, ci saranno tante conseguenze e adesso sono in gioco anche i politici. La federazione dovrà decidere.
Paga sempre l’allenatore…
Noi più di tutti. Un tiro dentro o fuori e sei campione del mondo o no, quando fai l’allenatore lo sai. Mi dispiace per Ventura,la squadra nella seconda partita ha dimostrato di avere carattere, poi sono girate male troppe cose. Il destino è beffardo.
Lei, al posto di Ventura, si sarebbe dimesso?
Fare i conti in tasca agli altri non fa per me, ma non mi sembra che Ventura nella sua carriera abbia guadagnato milioni e milioni. Ha preso un impegno, nel bene e nel male: se lui è un signore, ha tanti soldi in banca e queste sono briciole, buon per lui, ma non ho visto molti allenatori andar via e rinunciare ai soldi. Se la Federazione lo licenzia è un altro affare, magari si dimette anche il presidente Tavecchio. Però per esprimersi compiutamente bisogna essere dentro il mondo del calcio.
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