Sacramento Kings, il futuro passa per Cousins, ma l’attesa è ancora lunga

NBA News

Sacramento Kings 

Ar2cXMx_

Roster

PM: Ty Lawson, Darren Collison, Isaiah Cousins, Garrett Temple

G: Arron Affalo, Jordan Farmar, Ben Mclemore, Malachi Richardson

AP: Rudy Gay, Matt Barnes, Lamar Patterson

AG: Omri Casspi, Anthony Tolliver, Skal Labissiere

C: DeMarcus Cousins, Kosta Koufos, Willie Cauley-Stein, Georgios Papagiannis

La stella, DeMarcus Cousins 

cousins
Dopo l’ennesima stagione lontano dai playoffs ed un roster rivoluzionato dal mercato estivo, il punto fermo dei Kings è sempre lo stesso: DeMarcus Cousins. Il centro ex-Wildcats proviene da un’altra stagione da All-Star, chiusa a 26.9 punti e 11.5 rimbalzi di media a partita: cifre di tutto rispetto, che confermano Boogie nella ristretta cerchia dei migliori centri della Lega. Tuttavia, il problema del numero 15 dei Californiani resta sempre lo stesso: il carattere. Non le manda a dire DeMarcus, nemmeno a George Karl e Vlade Divac, con cui nel corso degli anni non sono mancati screzi e discussioni, anche pubbliche. Ad una di queste è addirittura seguita una sospensione da parte della dirigenza della franchigia, stanca delle reazioni della sua stella. Nonostante le incredibili doti tecniche, il ventiseienne nativo dell’Alabama non riesce ancora ad esprimersi come vero leader della squadra.   A dimostrarlo è anche un altro, dato, quello dei falli tecnici, in cui Boogie ha chiuso come primo assoluto nella NBA con diciassette, costati al giocatore anche una partita di sospensione a causa del superamento del limite consentito di sedici. Dopo l’esonero di coach Karl, toccherà a David Joerger fare i conti con il carattere spinoso del suo fiore all’occhiello: la speranza è che l’ex-Grizzlies riesca a far maturare il centro, contenendo per quanto possibile il suo temperamento. Gran parte delle sorti di questi Kings passa per mani di Boogie: riuscirà a mettere la testa a posto?

L’ “X” factor, Skal Labissiere

1-skal-labissiere-021717-getty-ftrjpg_1c7s9sjiawff1m9k4qbommnraVentottesima scelta assoluta allo scorso Draft, Skal Labissiere è approdato ai Kings in seguito ad una trade con i Phoenix Suns, che in cambio di Marquese Chriss hanno spedito in california lo stesso Haitiano e il centro  Georgios Papagiannis. Giovane di grande prospetto, Skal è un’ala forte di 211 centimetri con mani di velluto, in grado di creare spazio tra sé e l’avversario con l’abilità di una guardia: tiratore mortifero dalla media distanza, potrebbe allungare il suo range fino al perimetro, grazie alla meccanica fluida e al buoni rilascio di palla. Giocatore molto agile in grado di correre in contropiede con rapidità, possiede un buon atletismo, che lo rende utile anche a rimbalzo.  Buon difensore, grazie alle lunghe leve e all’ottima mobilità laterale, ha viaggiato a 4.2 stoppate di media nel suo unico anno a Kentucky, dimostrando di avere ancora ampi margini di miglioramento. Prototipo del big man nella NBA moderna, in grado di correre in transizione, aprire il campo e proteggere il ferro, è tuttavia ancora molto acerbo. Oltre al fisico troppo esile per la fisicità dei pari ruolo, Skal è anche uno dei giocatori della classe Draft di quest’anno con minore esperienza nel basket organizzato: dovrà lavorare duro per mettersi al passo con il resto della Lega. Sarà compito di coach Joerger farlo crescere, dandogli attenzioni e fiducia. Con un po’ di pazienza, questo giovane talento haitiano potrebbe rappresentare il futuro dei Kings.

Le mosse estive 

I Sacramento Kings si presentano ai nastri di partenza della stagione 2016-2017 con un nuovo coach: George Karl ha abbandonato la panchina dei Californiani lo scorso aprile, lasciando il posto a David Joerger. Head coach dei Memphis Grizzlies negli ultimi tre anni, è noto per la preparazione della fase difensiva, che è valsa ai Grizzlies il passaggio da ventiquattresima difesa della Lega nel 2010, a seconda nel 2013. Il roster a disposizione del nativo di Staples ha visto molte modifiche rispetto alla scorsa stagione, perdendo in qualità: a salutare sono stati Curry (Mavericks), Rondo (Bulls), Belinelli (Charlotte), Butler, Anderson, Acy (Mavericks) e Moreland (Cleveland). Ad approdare a Sacramento sono stati invece Arron Affalo, Matt Barnes, Isaiah Cousins, Jordan Farmar, Ty Lawson, Lamar Patterson, Malachi Richardson, Garrett Temple, Anthony Tolliver, Skal Labissiere e Gorgios Papagiannis. Una panchina fatta quindi per la maggior parte di role players di medio-basso livello, insieme a giovani prospetti ancora da far crescere. Il nucleo dello scorso anno vede le conferme di Cousins, Gay, Casspi, Koufos, Collison, McLemore e il giovane Cauley-Stein. Non abbastanza per aspirare a grandi obiettivi, soprattutto con le incognite Lawson e Collison, che potrebbero saltare l’inizio di stagione a causa di problemi con la legge, costringendo coach Jeorger a schierare il giovane e insperto Cousins in quintetto, o affidare la cabina di regia a Temple.

Cosa aspettarsi 

I playoffs rappresentano un miraggio per questi Kings, soprattutto in una Western Conference agguerritissima, in cui una sola sconfitta potrebbe fare la differenza tra la post-season e le vacanze ad aprile. L’obiettivo sarà costruire per il futuro: a partire dalla difesa, disastrosa la scorsa stagione, alla valorizzazione dei giovani, fino ad arrivare al rapporto allenatore-dirigenza (che quest’anno sembrerebbe finalmente essersi stabilizzato con l’arrivo di Joerger). Insomma, questi Kings hanno ancora molto su cui lavorare.

Pronostico

28-30 vittorie (-3, 5 rispetto alla stagione precedente)

Ilaria Palmas

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.