Splash Brothers 2.0: non tutte le ciambelle vengono col buco

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14 Marzo 1988, 23 Agosto 1990. 8 Febbraio 1990, 1 Giugno 1988.

Date che apparentemente non dicono nulla. La prima e la terza sono i giorni di nascita rispettivamente di Stephen Curry e Klay Thompson, che nel momento in cui scriviamo hanno appena disputato il proprio primo All Star Game insieme. Le altre due? Seth e Mychel.

Non dev’essere facile venire riconosciuto come “il fratello di”, soprattutto se il tuo consanguineo guadagna milioni, gioca in NBA e fa anche la differenza. E’ proprio di loro che parliamo, dei “fratelli degli” Splash Brothers, gli Splash Brothers 2.0.

Seth Curry è ovviamente figlio di Dell, come è risaputo, nasce a Charlotte dove il padre gioca per gli Hornets e cresce al fianco del fratello maggiore Steph. Entrambi playmaker, tre centimetri a distinguerli, è Seth ad andare a giocare nel college più prestigioso: Duke. Qui rimane quattro anni, matura, segna anche 17.5 punti di media da senior, ma quando si rende eleggibile al Draft nessuno fa il suo nome. Anche se è il fratello di Steph, che ormai in NBA si è fatto un nome.

Mychel Thompson prende il nome del padre, omonimo, nasce a Los Angeles e vede crescere Klay. Ha evidentemente meno potenziale del fratellino, al college è protagonista di alcune stagioni più che discrete, ma se la scuola è Papperdine, Malibu, California, a meno di numeri incredibili gli scout NBA nemmeno ti guardano. In coppia con il fratello si rende eleggibile al Draft nel 2011, ma solo Klay verrà chiamato quella sera.

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Gli Splash Brothers 2.0, identici agli originali in (quasi) tutto

La strada per Seth e Mychel è all’ombra, imponente, di due fratelli che invece a Golden State, ironia della sorte, fanno coppia e vengono soprannominati Splash Brothers per la facilità con cui fanno cantare la retina. Gli altri diventano i migliori tiratori da tre punti della Lega, i nostri vagano per la D-League. Gli altri formano una delle coppie più temibili dalle difese, ai nostri viene concesso uno spiraglio: cinque partite ai Cavaliers per Mychel (3.6 punti di media), due tra Grizzlies e Cavs per Seth (1.5 punti di media).

Al destino però piace mischiare le proprie carte (e non ci sentiamo di escludere l’influenza dei fratelli-campioni): nel 2013 sia Seth che Mychel vengono inseriti nel roster dei Santa Cruz Warriors, l’affiliata in D-League dei Golden State Warriors. I risultati, purtroppo per i nostri “eroi”, non sono dei migliori: solo una manciata di partite insieme, prima che Curry passi agli Erie BayHawks, dove gioca tuttora.

Una manciata di partite, che offrono però un’immagine romantica: gli Splash Brothers 2.0. Coloro che hanno fallito dove i propri fratelli hanno magnificamente avuto successo, d’altronde non tutte le ciambelle vengono con il buco.

Francesco Manzi

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