Talenti dannati e dove trovarli: Stephenson, JR, Crawford o Russell, Hood e Waiters?

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Diamo oggi  inizio ad una nuova rubrica targata BasketUniverso, i talenti dannati, i giocatori che più ci fanno innamorare del gioco. Sì perchè chi di voi una volta nella vita non ha sognato di essere JR Smith che spara in sospensione cadendo indietro (o di girare per le discoteche a petto nudo), chi di voi per un attimo non ha voluto Jamal, il suo ball-handling e i suoi tiri da metà campo nella propria squadra, chi di voi non ha creduto che Tyreke Evans nella sua stagione da rookie potesse essere la nuova next big thing?

Insomma una rubrica per guardie? Si probabile, perchè generalmente sono i giocatori più affascinanti che più colpiscono l’immaginario collettivo, un pò perchè i playmaker sono ormai dei robot, un pò perchè le ali piccole e le ali grandi dominano atleticamente e con i famosi tiri aperti e un pò perchè i centri sono delle cavallette che si limitano a condizionare gli attacchi avversari e a schiacciare sugli alley-hoop dei suddetti robot (ovviamente escludendo il buon Joel Embiid ed il joker Nikola Jokic, unici grandi talenti rimasti nella stretta famiglia dei centri tecnici).

Dunque passiamo al sodo, passiamo alle statistiche, passiamo a qualche comparison per questi giovcani talenti dannati:
Buddy Hield: miglior tiratore da tre del lotto, si sta distinguendo con i suoi Kings per la capacità di sorprendere con soluzioni dalla lunga anche allo scadere, la comparison con JR Smith ci affascina;
Caris LeVert: il ball-handling da paura e la capacità di guidare il secondo quintetto ci ricordano molto il primo Lou Williams;
D’Angelo Russell: senz’altro il meno timido, tira tanto, tira bene, ma non benissimo, mostra sprazzi di talento enormi, sembra Harden, ma non è… Nelle statische (in fondo all’articolo) il +/- non c’è e forse è meglio così per il buon D’Angelo;
Dion Waiters: il grande atteso, quest’anno lo vogliamo ai Play-Off con ancora più foga, si prende e si prenderà responsabilità. Ci auguriamo possa diventare un fattore. La comparison con Wade è sempre stata una forzatura, quindi lasciamo al vostro immaginario la comparison (siamo un pò privi di idee, ma è un giocatore realmente particolare);
Monk è invece al primo anno con gli Hornets, anche qui così come per Buddy Hield la capacità di tirare in qualsiasi condizione lo fa assomigliare a JR Smith, però il giovane sembra avere più letture e più intelligenza cestistica alla Jamal Crawford, vedremo dove potrà arrivare.
Rodney Hood: eccolo il grande giocatore con l’aurea del dannato, tiratore scelto, sangue freddo e una buona dose di incoscienza, senza Hayward si è caricato maggiori responsabilità sulle spalle, ci ricorda il primo Ray Allen, un pò più brutto da vedere, ma il potenziale rimane di prima fascia.

Terminiamo con l’usuale tabella statistica nella quale  potete individuare alcune comparison fatte e scoprire le peculiarità dei nostri talenti dannati:

Stefano Muratorio

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