The Flexx, ecco Jamon Lucas Gordon: “Sono il più anziano, ed è la prima volta”

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Siamo onesti. La prima uscita in maglia pistoiese non è stata esaltante. Una serata senza grosse percentuali, e un’avversaria, Cantù, che ha messo in evidenza tutte le pecche della The Flexx. Ma Jamon Lucas Gordon è l’ultimo arrivato in casa biancorossa. Diamogli almeno tempo, sembra chiedere con gli occhi ancora spaesati. Come lui stesso ammette.

“Abbiamo bisogno di tempo, con fatica e allenamenti mirati riusciremo a superare i problemi. La squadra è giovane e io stesso devo ancora capire bene dove mi trovo – ha detto Gordon nella sua conferenza stampa – Arrivo da Grecia e Turchia, realtà del tutto diverse. Comunque anche se il momento è quello che è vediamo di uscirne tutti insieme, senza mollare”. Capita che a 33 anni ci si guardi intorno e si realizzi di essere il senatore del gruppo. E che Gordon (il nome di suo padre, ucciso quando il piccolo Jamon aveva appena sei mesi a Jacksonville) diventi quasi un grido di battaglia.

“La squadra non è di prima fascia e questo ci aiuta perché nei grandi club alle prime sconfitte iniziano subito i problemi di spogliatoio. Qua ci sono tanti giovani e io devo essere la chioccia, il punto di riferimento diciamo pure. Spero di riuscire in questo ruolo insolito, è la prima volta che mi accade, ma che mi stimola”. La disponibilità non gli manca. “So che sostituire un giocatore importante come McGee non è facile per nessuno, tutti dobbiamo contribuire a dare un qualcosa in più, ma se serve posso fare canestro, passare, prendere un fallo o giocare per gli altri. Senza il minimo problema”.

Chiusura sul momento personale pre Pistoia. Non semplice, come ha dichiarato il nuovo acquisto della The Flexx. “Ero a casa perplesso sull’accettare alcune offerte che non mi convincevano o se attendere. Quando Pistoia mi ha cercato ho sentito il mio amico Washington che è stato qui e con cui ho giocato al college. E’ bastato poco per capire che dovevo dire sì e devo confermare che il primo impatto è stato ottimo. Città piccola ma molto calorosa, un pubblico che ti sostiene sempre. Istanbul è il mo passato, posso calarmi bene in una realtà come Pistoia. Sono convinto che faremo buone cose”.

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