Top&Flop della settimana NBA: Pau Gasol nella storia, Walker e gli Hornets salgono inseguiti dai nuovi Pistons.

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Ci avviciniamo sempre più al giro di boa della stagione regolare ma la situazione rimane incerta in entrambe le conference. Da una parte la risalita di Hornets e Pistons minaccia i Brooklyn Nets e i Miami Heat, dall’altra i Thunder non sembrano ancora in grado di sferrare l’attacco decisivo ai Phoenix Suns che hanno perso le ultime due partite contro Spurs e Grizzlies giocando comunque ad alto livello. La prestazione della settimana è di Pau Gasol che precede l’ottimo Kemba Walker trascinatore degli Hornets privi di Jefferson e Stephenson. Male i Knicks, che entrano nella parte sbagliata della storia, peggio ancora i T’Wolves. 

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Top Player (s) – Pau Gasol & Kemba Walker

46 punti e 18 rimbalzi. Un punto in meno rispetto a tutti gli altri Bulls in campo, 20 nel primo quarto dei 29 di squadra, 17/30 dal campo e 12/13 ai liberi: una prestazione favolosa! Pau Gasol sembra esser rinato dopo le ultime annate sottotono in quel di Los Angeles. L’arrivo a Chicago sembra averlo portato indietro nel tempo, è tornato ad essere un autentico dominatore in attacco collezionando numeri di assoluto rispetto. Oltre lui, solo Shaquille O’Neal, Chris Webber e Kevin Durant sono riusciti negli ultimi 16 anni a chiudere un match con almeno 45 punti e 18 rimbalzi. Le altre tre partite settimanali sono di ottimo livello, ma comunque rimangono nella sfera di ciò che è umanamente possibile (12+13, 13+6, 27+14). Con D-Rose che sembra lontano dal giocatore visto anni fa ma che comunque sta avendo una certa continuità, con un Jimmy Butler trasformato, il solito Noah ed una panchina competente, i Chicago Bulls e Pau Gasol sono seriamente candidati ad arrivare in finale e giocarsi l’anello.

A Charlotte si sono resi protagonisti di un inizio di stagione molto deludente. Dopo l’infortuni di Lance Stephenson e Al Jefferson molti pensavano che la situazione potesse precipitare e che ciò avrebbe comportato l’automatica esclusione dalla corsa ai PO. Per fortuna c’è Kemba Walker che in questo periodo si è caricato la squadra sulle spalle dopo le cinque sconfitte di fila con cui hanno chiuso il 2014. Il risultato sono altrettante vittorie di fila e anche se gli avversari non sono stati di primo livello (esclusi i Raptors) bisogna sempre batterli con un quintetto povero di talento. I numeri di Kemba Walker durante queste 5 W sono da All Star: 30.2 punti, 5 assist, 6 rimbalzi e 50% dal campo ma la cosa più importante è che queste prestazioni sono servite per rilanciare una stagione che rischiava di finire anzitempo per gli Charlotte Hornets. Ad oggi sono 15 vinte e 24 perse, un record molto deludente ma grazie al quale occupano la nona piazza ad est a 2.0 vittorie dai Brooklyn Nets. Se la serie continuerà anche dopo il ritorno di Jefferson e Stephenson potrebbe cambiare qualcosa nel quadro della eastern conference.

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Top Team (s) – Charlotte Hornets & Detroit Pistons

Charlotte Hornets e Detroit Pistons sono state a lungo tra le squadre più deludenti di questa stagione. Nonostante abbiano giocatori di livello non sono riusciti a costruire un sistema difensivo solido, inoltre la presenza di caratteri non semplici non ha favorito la chimica di squadra. I Detroit Pistons sembrano aver risolto tutti i loro problemi con il tagli di Josh Smith. Da allora 7 vittorie in 8 partite (la sconfitta è arrivata contro gli Atlanta Hawks che in questo periodo sono quasi imbattibili) con un Greg Monroe notevolmente diverso nell’approccio e nei risultati, un Brandon Jennings che è tornato ad essere quello di un paio di stagioni fa: un giocatore non privo di difetti, ma in grado di segnare e cambiare le partite. A cambiare è stato sia l’attaco, molto più fluido e più vicino a quello che chiede Van Gundy, sia la difesa che nelle ultime partite subisce solo 97 punti ogni 100 possessi, il quarto miglior dato dell’intera lega. Ora c’è da vedere se è stato solo un buon momento o se questi Pistons avranno la continuità per raggiungere i Playoff.

Anche gli Hornets sono in netta risalita e puntano dritti alla zona playoff grazie, come abbiamo già detto, ad un Kemba Walker straordinario. Nelle striscia positiva la differenza tra punti segnati e concessi su 100 possessi è pari a +9.3 (quinto miglior dato, ma fate anche quarto visto che i Warriors sono primi, secondi e terzi in tutte queste statistiche). Anche se con gli attuali infortunati il roster è povero di talento, l’energia e la grinta stanno facendo tutta la differenza del mondo come testimonia il fatto che nelle ultime 5 partite gli Hornets siano la miglior squadra a rimbalzo dell’intera lega, sia per rimbalzi totali che in percentuale a quelli disponibili. Anche in questo caso c’è una condizione molto importante affinchè il buon momento della squadra possa continuare: il reinserimento di Al Jefferson, ma sopratutto di Lance Stephenson che troppo spesso ferma il pallone nelle sue mani ostacolando il gioco di Kemba Walker.

Flop Team – Minnesota Timberwolveswiggins

15 sconfitte di fila sono il record di franchigia dei New York Knicks, ma per una volta sembra che i Minnesota Timberwolves abbiano fatto peggio. O meglio, abbiamo parlato troppo spesso dei deludentissimi Knicks, per una volta cambiamo “bersaglio”. Anche per i T’Wolves c’è una serie aperta di sconfitte consecutive pari a 15. Una serie che per certi versi è anche peggiore di quella dei Sixers che nel frattempo si sono ripresi ed hanno vinto due partite di fila per la prima volta in stagione. Unica consolazione resta Andrew Wiggins che prima di stanotte aveva inanellato 6 20entelli consecutivi. Il ragazzo continua a crescere e a sprazzi fa vedere il giocatore che potrebbe essere tra un paio d’anni, ma ancora è presto per giudicarlo, anche perchè giudicare un giocatore in un contesto così particolare non è semplice. Nei prossimi giorno dovrebbero tornare Ricky Rubio, Kevin Martin e Nikola Pekovic anche se ora come ora l’interesse della franchigia nel farli ritornare sul parquet è molto relativo, meglio perdere per avere maggiori possibilità di avere la scelta #1 al prossimo draft visto che arrivare ai PO non è impossibile, di più.

Luca Diamante

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